Papa Francesco è arrivato in Corsica. Il suo aereo è atterrato ad Ajaccio intorno alle ore 9 e ora il Pontefice è pronto per la conclusione del Congresso "La Religiosité Populaire en Mediterranée".
Papa Francesco sarà in Corsica questa domenica e il tema principale di cui si parlerà sarà la religiosità popolare. L'Italia, da secoli, è espressione della pietà popolare. Attraverso gesti, processioni, reliquie, tradizioni, la nostra penisola parla e comunica la fede.
La pietà popolare è quasi “una preghiera con il cuore fatta azione”, dove si trova tutto il rapporto con Dio, che si affianca alla “teologia e alla necessaria riflessione sul mistero di Cristo”. L’arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales-Terralba Roberto Carboni lo sottolinea in una intervista con ACI Stampa, mentre si prepara ad essere tra i relatori del convegno “La religiosità popolare nel Mediterraneo”, che si terrà ad Ajaccio, in Corsica, dal 14 al 15 dicembre e sarà concluso da Papa Francesco. La religiosità popolare sarà dunque il centro del viaggio di Papa Francesco in Corsica. Ma perché la pietà popolare è un tema sempre attuale, soprattutto in Italia? Perché la Chiesa ne ha tanto bisogno?
“I nostri Santuari sono insostituibili perché mantengono viva la pietà popolare, arricchendola di una formazione catechetica che sostiene e rafforza la fede e alimentando al tempo stesso la testimonianza della carità”.
"Questo è il Concilio Vaticano III ?" Il Papa lo dice ridendo ai vescovi di rencente nomina. 114. A loro il Papa ricorda ancora una volta di non farsi tentare dalla “autoreferenzialità”, nei nostro giorni, dice “paradossalmente segnati da un senso di autoreferenzialità, che proclama finito il tempo dei maestri mentre, nella sua solitudine, l’uomo concreto continua a gridare il bisogno di essere aiutato nell’affrontare le drammatiche questioni che lo assalgono, di essere paternamente guidato nel percorso non ovvio che lo sfida, di essere iniziato nel mistero della propria ricerca di vita e felicità”.