C’è anche il Myanmar al centro delle preoccupazione del Congresso Internazionale sulla pesca promosso dall’Apostolato del Mare. E non c’è da meravigliarsi. Il caso dei Rohingya nasce, in fondo, come un caso di pescatori rifiutati da ogni nazione, e lasciati praticamente in balia delle onde e senza patria.
Il dramma dello sfruttamento, che diventa quasi un vero e proprio traffico di esseri umani, che colpisce un settore del lavoro poco conosciuto come quello della pesca, nonostante questo settore sia considerato tra i più pericolosi del mondo. Su tutto questo la Santa Sede punterà i riflettori nel Congresso Internazionale dell’Apostolato del Mare, che si terrà a Kaohsiung, Taiwan, dall’1 al 6 ottobre.