Agostino Patrizi Piccolomini, grande maestro di cerimonie del XV secolo e nipote acquisito di Papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, ha lasciato testi particolarmente importanti sul cerimoniale di Curia romana, nonché testi che sono all’origine di alcuni elementi del ricevimento di sovrani o capi di Stato E in particolare, in un testo sul ricevimento di Federico III, si legge che “la cerimonia non è niente altro che l’onore dovuto a Dio e agli uomini in ragione di Dio”. È una chiave di lettura fondamentale per il linguaggio pontificio.