"Oggi, Solennità della Pentecoste, celebriamo la discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli. Nel Vangelo della liturgia Gesù parla dello Spirito Santo e dice che Egli ci insegna tutto ciò che ha udito. Ma cosa significa questa espressione?". Papa Francesco, dopo la Messa di Pentecoste in Basilica, si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Caeli con i fedeli ed i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
"Nel racconto della Pentecoste, gli Atti degli Apostoli ci mostrano due ambiti dell’azione dello Spirito Santo nella Chiesa: in noi e nella missione, con due caratteristiche: la forza e la gentilezza". Sono le parole su cui meditare per Papa Francesco, nell'omelia pronunciata per la Santa Messa di Pentecoste nella Basilica di San Pietro.
La Messa della vigilia di Pentecoste celebrata allo Stadio Marco Antonio Bentegodi conclude la visita pastorale di Papa Francesco a Verona.
In vista della Pentecoste a Roma i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane si riuniscono in preghiera per la veglia ecumenica di Pentecoste.
Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli cittadini di Roma e turisti lungo le vie della Capitale.
Ieri si è celebrata la Pentecoste, giorno in cui i cristiani ricordano quando Gesù, dopo la sua ascensione al cielo, inviò lo Spirito Santo ai suoi discepoli. In seguito, gli apostoli scesero per le strade di Gerusalemme e cominciarono a predicare il Vangelo e "quelli che accolsero la sua parola furono battezzati. E quel giorno il numero degli aderenti salì a circa tremila". Un articolo di ACI digital riporta alcuni punti per capire chi è lo Spirito Santo.
Come gli apostoli che erano in una stanza chiusa “per timore”, così anche noi restiamo chiusi dentro, per la paura di non farcela. Ma, come a Pentecoste arrivò lo Spirito a soffiare sugli apostoli, così oggi anche noi siamo chiamati ad affidarci allo Spirito, perché è lui che ci libera dalle prigioni della paura.
Lo Spirito Santo che scende sugli apostoli a Pentecoste porta armonia. Eppure “nel mondo c’è tanta discordi, tanta divisione”, siamo “tutti collegati, eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine”. In uno scenario di guerre e divisioni, quando sembra incredibile “il male che l’uomo può commettere”, Papa Francesco mette in luce che “è lo spirito della divisione, il diavolo, il cui nome significa proprio “divisore, uno Spirito che non riusciamo contrastare senza l’aiuto dello Spirito Santo. E invita a rimettere lo Spirito Santo al centro della Chiesa, specialmente in questo cammino sinodale che serve proprio ad ascoltare la sua voce, e non va visto come un Parlamento con diritti da reclamare.
È una delle feste più importanti e significative per i cristiani la Pentecoste, che cioè la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo.
L'Università Ecclesiastica San Dámaso di Madrid organizza il corso "Nella potenza dello Spirito Santo. Pentecoste", guidata da P. Eduardo Toraño, direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose e consigliere spirituale nazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico in Spagna.
“La Pentecoste è la festa nella quale viene donato in modo sovrabbondante lo Spirito Santo, una solennità che ci porta a riflettere soprattutto su ciò che lo Spirito Santo opera nella vita della Chiesa e del singolo cristiano. Quando siamo sotto il dominio dello Spirito, allora e solo allora, apparteniamo a Cristo: Cristo è vivo in noi, possiamo sperare nella nostra personale risurrezione, siamo capaci di contrastare efficacemente l’istinto di egoismo, vinciamo la paura, prendiamo coscienza che siamo figli di Dio, eredi di Dio, coeredi di Cristo”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa Padre Francesco Patton durante le celebrazioni per la Pentecoste.
“Il Papa ha appreso dell’attacco alla chiesa a Ondo, in Nigeria, e della morte di decine di fedeli, molti bambini, durante la celebrazione della Pentecoste. Mentre si chiariscono i dettagli dell’accaduto, Papa Francesco prega per le vittime e per il Paese, dolorosamente colpiti in un momento di festa, e affida entrambi al Signore, perché invii il Suo Spirito a consolarli”. Lo riferisce la Sala Stampa della Santa Sede dopo la pubblicazione della notizia dell’attentato avvenuto oggi in Nigeria.
Domenica di Pentecoste, il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, presiede la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro, alla presenza di Papa Francesco. Lo Spirito Santo, “lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Il Pontefice parte proprio da questo punto. “In che senso lo Spirito dà a chi lo riceve questa comprensione nuova e piena? Non è questione di quantità: Dio non vuole fare di noi delle enciclopedie, o degli eruditi. No. È questione di qualità, di prospettiva”, dice il Papa nella sua omelia.
Con la Pentecoste la Chiesa celebra l'invio dello Spirito Santo, che rende presente in maniera permanente il Signore tra noi. Per fare spazio a Lui - che è la terza Persona della Santissima Trinità - Cristo deve “andarsene”. In effetti, nel testo del Vangelo di oggi, tratto dai cosiddetti discorsi di addio, Gesù annuncia ai suoi discepoli che di lì a poco sarà arrestato, giudicato e condannato alla morte in croce. Dà loro una notizia terribile, ma nello stesso tempo li rassicura. Non li lascerà soli ad affrontare l’odio del mondo, la persecuzione, lo sconforto, la paura…Fa una promessa. Dice: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito perchè rimanga sempre con voi”. La parola “Paraclito” significa difensore, avvocato, ma anche consolatore. Gesù dicendo “un altro” rivela che Lui è il primo Paraclito, e che l’azione dello Spirito Santo sarà simile a quella da lui compiuta, anzi ne sarà quasi il prolungamento. Lo Spirito Santo, dunque, è il continuatore della presenza del Padre e del Figlio tra gli uomini. Pertanto, la fonte dell’Amore che animava il Figlio, passa ora ad animare e a sostenere gli uomini che credono in Lui.
In occasione della solennità di Pentecoste, che quest'anno si celebrerà domenica 5 giugno, P. Hans Zavala, sacerdote dell'Ordine di Sant'Agostino e rettore del Colegio Santa Rosa de Chosica (Perù), compie "tre semplici passi" per prepararsi a ricevere lo Spirito Santo in questa data speciale. Lo racconta ACI Prensa.
Lo Spirito Santo si manifestò a Maria e ai discepoli “con un fragore che all’improvviso si sentì venire dal cielo, come un vento impetuoso che riempì la casa dove si trovavano. Si tratta di un’esperienza reale ma anche simbolica. Essa rivela che lo Spirito Santo è come un vento forte e libero. Ci porta forza e libertà. Non si può controllare, fermare, né misurare; e nemmeno prevederne la direzione. Non si lascia inquadrare nelle nostre esigenze umane, nei nostri schemi e nei nostri pregiudizi”. Lo ha spiegato il Papa, introducendo il Regina Coeli nella Solennità di Pentecoste.
“Paraclito vuol dire due cose: Consolatore e Avvocato”. Lo ha ricordato il Papa, stamane, nell’omelia della Messa celebrata in San Pietro in occasione della Solennità di Pentecoste.
La Pentecoste, che oggi celebriamo, è la festa dello Spirito Santo, la terza persona della Santissima Trinità. Gesù, prima di lasciare questo mondo, cioè prima della sua morte, annuncia, con un’affermazione singolare, la venuta dello Spirito: E’ meglio per voi che io me ne vada (Gv. 16.7). I discepoli nelle parole del Maestro colgono solo l’aspetto della separazione, che suscita in loro un sentimento di tristezza. Possiamo ben immaginare le obiezioni degli apostoli: “Ma come! Tu sei venuto per salvarci, per essere la nostra guida, tu che ci hai chiamati tuoi amici ora vuoi andartene?”.
“Mentre il nostro sguardo rimane sempre attento alla vita concreta delle persone che abitano i nostri quartieri, anche attraverso l’attività della mappatura affidata alle équipe pastorali, sentiamo forte il desiderio, suscitato e alimentato dallo Spirito della Pentecoste, di condividere con tutti il kerigma che è l’incontro con il Signore Risorto. È Lui che si fa costantemente vicino ad ogni uomo, è Lui che per mezzo del suo Spirito ci spinge ad accostarci agli altri perché vuole realizzare in Sé quella fraternità universale che è il regno del Padre”. Lo scrive il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella lettera inviata a sacerdoti, religiose e religiosi e membri delle équipe pastorali in occasione della Solennità di Pentecoste.
“Queste prime parole pronunciate dal Risorto: «Pace a voi», sono da considerare più che un saluto: esprimono il perdono accordato ai discepoli che lo avevano abbandonato. Sono parole di riconciliazione e di perdono”.