Quali sono i bisogni dei giovani quando si parla di coscienza e confessione? E quale la pastorale possibile ?
Si avvicina il medio di ottobre e l’inizio del Sinodo dedicato ai giovani e alla vocazione. Papa Francesco, scegliendo per la XV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi in programma il prossimo ottobre il tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, ha espresso l’auspicio che la Chiesa mostri con rinnovato slancio la sua sollecitudine nei confronti dei giovani.
“Non si entra in confessionale con il cellulare acceso, né tanto meno lo si utilizza durante i colloqui sacramentali.
Si terrà giovedì e venerdì prossimo il Simposio "Penitenza e Penitenzieria al tempo del giansenismo. Culture, teologie, prassi", giunto alla sesta edizione. Ad aprire i lavori nel Palazzo della Cancelleria a Roma sarà il "padrone di casa", il Cardinale Penitenziere Maggiore Mauro Piacenza, al quale ACI Stampa ha rivolto alcune domande su questo importante convegno.
“Il perdono è certamente la dimostrazione più evidente dell’onnipotenza e dell’amore del Padre”. Lo ribadiscono il Penitenziere Maggiore, il Cardinale Mauro Piacenza, e il Reggente, Monsignor Krzysztof Nykiel, nella presentazione di “La festa del perdono con Papa Francesco. Sussidio per la confessione e le indulgenze”, a cura della Penitenzieria Apostolica. Un piccolo libretto, un vero e proprio prontuario, che vuole aiutare il fedele ad accostarsi correttamente al sacramento della riconciliazione.
L’identikit del buon confessore che opera nel tribunale della misericordia. Il Papa lo ha delineato per i partecipanti al Corso sul Foro Interno della Penitenziaria apostolica che ha ricevuto questa mattina in Vaticano.
Prossimità è questa la parola chiave che segna l’eredità dell’Anno Santo della Misericordia Secondo il Penitenziere Maggiore, il cardinale Mauro Piacenza.
La Penitenzieria Apostolica nei secoli è stata un centro di carità, con l’ Ospizio per i Poveri a San Michele a Ripa, con le elemosine del Penitenziere e perfino con il mantenimento dei penitenti agli esercizi spirituali.
“In molte occasioni avete offerto il sacrificio di un’attesa fiduciosa e orante, “abitando” il vostro confessionale, visti soltanto dagli Angeli di Dio; avete offerto e pregato per una distesa sconfinata di cuori, che il Signore chiama a conversione e attende con tenerissima pazienza”.
“L’amore di Dio è sempre pronto a riversarsi su ciascuno, anche su quanti sono caduti nelle vie di peccato e alla luce di ciò seppure in una condizione di debolezza e di fragilità, ogni persona è chiamata a compiere il proprio percorso, e non resta sola nel momento dell’errore perché può contare sul perdono e la comprensione di un Padre, che sempre accoglie e risana”. E’ la prefazione firmata da Papa Francesco nel volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana “Peccato, Misericordia, Riconciliazione”, un Dizionario teologico-pastorale curato dalla Penitenzieria Apostolica.
Parte da Dostoevskij la riflessione che P. José Granados dcjm, Vicepreside e ordinario di Teologia dogmatica al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi sul matrimonio e la famiglia, Università Lateranense, ha proposto al Convegno Misericordia Vultus promosso dallaPenitenzieria Apostolica nelle festa della Divina Misericordia. “Poniamo al centro, con convinzione, il sacramento della riconciliazione” (MV 17). Raccontare la misericordia, questo il tema che il teologo ha spiegato usando l’approccio di “ Delitto e castigo”: raccontare la colpa per raccontare la misericordia.
La lettura proposta dalla Penitenzieria apostolica della Misericordiae vultus ha uno dei punti centrali nelle immagini dei santi che hanno incarnata la misericordia.Sul tema ha tenuto una relazione la scorsa settimana Padre Antonio Maria Sicari, dell’ ordine dei carmelitani scalzi.
“La misericordia ha vinto, l’amore ha invaso tutto, e davanti all’uomo che confessa il peccato si spalanca l’infinito della misericordia di Dio. È Agostino, nel suo Trattato sul Vangelo di Giovanni, che ce ne dona una sintesi mirabile, con una frase che è impossibile non citare contemplando l’episodio dell’adultera. Quando tutti se ne vanno, e resta Gesù solo con la donna, ecco il commento del grande Santo di Ippona: “Relicti sunt duo, misera et misericordia”.”
Misericordiae vultus è il titolo della Bolla di Indizione del Giubileo della miseiricordia. Ormai un teso che dovrebbe essere conosciuto. Ma forse non tutte le implicazioni del tema così come lo ha pensato Papa Francesco sono conosciute. Ad esempio il tema necessario e vitale della Confessione sacramentale.
La celebrazione del Sacramento della Riconciliazione “richiede un’adeguata e aggiornata preparazione, affinché quanti vi si accostano possano toccare con mano la grandezza della misericordia, fonte di vera pace interiore. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola – misericordia – la sua sintesi”. Lo ha detto il Papa ricevendo stamane in udienza i partecipanti al Corso annuale sul Foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica.
“ A chi vorrebbe normalizzare il peccato rispondiamo mettendo al centro il Sacramento della Confessione”. Con questo impegno il cardinale Mauro Piacenza, Penitenziare maggiore ha aperto il XXVII Corso sul Foro interno organizzato dalla Penitenzieria Apostolica che per una settimana avrà come tema “Poniamo al centro con convinzione il Sacramento della riconciliazione” una frase della Misericordiae vultus, la bolla di indizione del Giubileo della misericordia.Nel suo intervento il cardinale ha presentato la questione della necessità della confessione non come un freddo dovere, ma come il cuore stesso del rapporto tra l’uomo e Dio.
Il Concilio di Trento è stato uno dei momenti più significativi e fondamentali per la vita della Chiesa cattolica in molti ambiti. Uno di questi è certamente anche nella prassi penitenziale e nel ruolo stesso della Penitenzieria Apostolica. Il V Simposio dedicato alla storia di questo dicastero, dopo aver studiato le origini, gli archivi e la dottrina del Sacramento arriva nel 2015 all’ epoca tridentina: “ Penitenza e Penitenzieria nel Secolo del Concilio di Trento. Prassi e dottrine in un mondo più largo (1517-1614).