Ci stiamo avvicinando all'apertura della Porta Santa per il Giubileo del 2025, il secondo di questo millennio, anche se un altro Anno Santo è stato celebrato. Ma il Giubileo, quello che si lega alla tradizione ebraica è quello che si celebra ogni 25 anni.
I pellegrini tornano a Padova e in vista della Solennità della Traslazione delle reliquie di sant’Antonio, popolarmente nota come Festa della Lingua del Santo, che si celebra quest’anno domenica 19 febbraio, la Basilica di Sant’Antonio a Padova si fanno i conti.
Pochi pellegrini presenti è vero ma un vero boom di fedeli on line.
Lo stadio maceratese ha accolto i pellegrini, armati di scarpe da tennis, cappelli e maglie colorate, con il canto "Sapete voi che c’è nel mondo una gran casa? E’ la dimora di nostro Signor.Pieni di forza, di grazia e di gloria: è la dimora di nostro Signor", in attesa della telefonata di Papa Francesco, che puntualmente è arrivata a monsignor Vecerrica: “Anche quando siamo nel riposo, dobbiamo camminare con lo spirito, per andare sempre avanti, all’incontro con la pienezza. La pienezza di Gesù. La pienezza per tutti noi”.
Iniziano domani a Padova gli appuntamento della Tredicina di preparazione alla Festa del Santo frate antonio: “l’incontro con l’altro”
Il Giubileo è alle porte e Roma sarà certamente meta di molti pellegrini. Del resto i giubilei sono nati anche per “gestire” il flusso dei tanti pellegrinaggi che in tutto in mondo antico si facevano soprattutto a Roma e in Terra Santa. Pellegrinaggi ai luoghi, ad limina, cioè verso i luoghi dove i santi e i martiri erano stati sepolti. Eppure la parola “pellegrino” che per noi oggi ha un significato chiaro, nei tempi antichi significava semplicemente “straniero”. E lo dimostra chiaramente l’ archeologia.
Saranno 800 i missionari della misericordia che potrenno confessare i cinque paccati riservati al Papa. E dal giorno delle ceneri, con un madato speciale, potranno essere invitati a partecipare a celebrazioni speciali per il Giubileo.