Il metropolita Antonij, capo del Dipartimento di Relazioni Estere del Patriarcato di Mosca, è stato in udienza da Papa Francesco nel pomeriggio del 12 luglio. La notizia non è stata anticipata, ed è arrivata il giorno dopo la visita. Antonij non ha fatto visita al Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con il quale i rapporti si sono congelati da quando il Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha descritto come eresia la giustificazione dell’aggressione russa all’Ucraina. In gioco c’è anche l’interpretazione dell’ideologia del “mondo russo”, che è una base ideologica per giustificare la guerra e che vede nella Russia una sorta di “madre” di tutti i territori dell’antica Rus’ – sebbene poi, quando ci fu il battesimo della Rus’ a Kyiv, Mosca non fosse nemmeno sulla cartina geografica.
Aveva lavorato al secondo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill, ed era probabilmente l’uomo più visibile del Patriarcato di Mosca. Tutto questo, però, non è bastato al metropolita Hilarion, che dal 2009 era a capo del Dipartimento di Relazioni Esterne di Mosca e che, con decisione sinodale del 6 giugno scorso, è stato nominato metropolita di Budapest e Ungheria.
Si pensava anche all’Ungheria, come uno dei possibili luoghi di incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill. E questo anche perché in Ungheria sarebbe dovuto andare Kirill, per la fine dei lavori della Cattedrale dell’Assunzione a Budapest, e ci sarebbe voluto andare anche Papa Francesco, che già aveva fatto sapere le sue intenzioni all’abate di Pannonhalma. E ora l’Ungheria torna ad essere un centro di dialogo ecumenico, complice la visita del Metropolita Hilarion a Budapest e l’incontro con il Cardinale Peter Erdo.
“Nel vedere in guerra russi e ucraini, due popoli che amo da quasi cinquant’anni e ai quali ho dedicato il mio sacerdozio, mi sento straziato.
Dopo l’appello inviato al patriarca di Mosca Kirill perché si adoperi per la pace, la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE) riceve una risposta che non dà seguito alla richiesta di un impegno per la pace, ma certifica il divario tra Est ed Ovest.
Cinque anni dopo l’incontro tra Papa Francesco e Kirill, in attesa di un secondo incontro che alcuni pensano possa avvenire in Kazakhstan quest’anno, Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e Patriarcato di Mosca si incontrano per commemorare quell’evento. E quest’anno, il tema dell’incontro è quasi obbligato: la pandemia.
Il Patriarcato di Mosca lo aveva detto: avrebbe lasciato i tavoli multilaterali, ma avrebbe continuato i rapporti bilaterali con la Chiesa Cattolica. E così è stato: non ha partecipato all’ultimo incontro della Commissione Teologica Mista Cattolico Ortodossa, ma ha comunque organizzato l’incontro del Gruppo di Coordinamento culturale tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Cattolica.
La notizia che il Patriarcato di Mosca lasciava la commissione congiunta cattolico – ortodossa per via della presenza nel tavolo dei rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli non ha fermato il processo verso una Chiesa Ortodossa Ucraina. Lo scorso 3 novembre, infatti, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I hanno firmato ad Istanbul un accordo sulla “cooperazione e l’interazione tra l’Ucraina e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli”.
Rottura della comunione tra il Patriarcato di Mosca e il Patriarcato di Costantinopoli. In questa battaglia tutta ortodossa che si combatte in Ucraina, dove è stato richiesto di riconoscere l’autocefalia – l’indipendenza – di due Chiese ortodosse in Ucraina che non sono riconosciute nella successione delle Chiese ortodosse ufficialmente in comunione tra loro, e che andrebbero a costituire una unica Chiesa ortodossa di Ucraina.
Papa Francesco incontrerà oggi il metropolita Hilarion. Il capo del Dipartimento di Relazioni Estere del Patriarcato di Mosca è a Roma con una delegazione del Patriarcato per il secondo incontro del Forum di Dialogo sulle Società Civili di Russia e Italia. Il 28 maggio, l’incontro con i membri della Conferenza Episcopale Italiana. Oggi, l’incontro con Papa Francesco, insieme alla due delegazioni.
In Ucraina ci sono due Chiese ortodosse formalmente indipendenti, ma non autocefale, che significa che i loro capi non sono riconosciuti nella sinassi delle Chiese ortodosse. Queste due Chiese potrebbero diventare una unica Chiesa “autocefala”, su richiesta del presidente ucraino. Un passo verso l’unità, sottolinea la Chiesa Greco-Cattolico Ucraina. Una rottura della comunione, afferma il Patriarcato di Mosca.
Un viaggio breve, di soli quattro giorni, per rafforzare i legami con il Patriarcato ortodosso di Mosca e incontrare il presidente russo Vladimir Putin: il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, sarà in Russia dal 20 al 24 agosto prossimi.
C’è anche la solita questione dell’Ucraina, brandita come un grimaldello politico all’interno di un dialogo di stampo teologico. Ma, al di là di quello, l’incontro tra il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e il Metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento di Relazioni Estere del Patriarcato di Mosca, segna il punto del dialogo ecumenico in corso. Un dialogo che ha avuto nuova spinta e impulso dallo storico incontro dell’Avana tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill.
Un incontro a Friburgo, in territorio neutro, per marcare il primo anniversario di uno storico incontro e proseguire sul cammino comune. Il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, si incontra domenica 12 febbraio con il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.