“I cristiani iracheni vedono violati i loro legittimi diritti umani e nazionali: dall’esclusione dal lavoro all’appropriazione delle loro risorse e proprietà, fino al sistematico cambiamento demografico delle loro città nella Piana di Ninive”. E’ quanto ha denunciato venerdì scorso in una nota ufficiale il Cardinale Louis Raphael I Sako, Patriarca di Bagdad dei Caldei.
Il prossimo 27 giugno, ogni vescovo del Patriarcato Caldeo celebrerà una speciale messa per la pace in Medio Oriente nella sua diocesi, rispondendo ad un appello delle riunione mensile dei vescovi che si è tenuta lo scorso 10 giugno nella residenza estiva di Erbil.
Anche nella santuario di Maria al Tahira (Maria Purissima) a Qaraqosh si sta recitando, dal 14 gennaio, una preghiera composta dal Patriarcato Caldeo per propiziare la visita di Papa Francesco in Iraq. Ma lì, tutto ha un senso più grande. Perché l’11 gennaio, su quella chiesa che i miliziani del Daesh avevano trasformato in armeria, è tornata a troneggiare una statua della Vergine Maria. E sarà quella statua ad accogliere eventualmente Papa Francesco durante il suo viaggio in Iraq.
Baghdad, un capodanno tra la gente. Nonostante le precarie condizioni di sicurezza, il patriarca Mar Louis Raphael I Sako è sceso nelle strade con il suo ausiliare Basel Yaldo, per mostrare la loro vicinanza con la popolazione. Ne dà notizia il sito Baghdadhope.