E se fosse Bologna il luogo del prossimo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill? A Bologna, in fondo, c’è la chiesa ortodossa di San Basilio, appartenente alla giurisdizione del Patriarcato di Mosca, fondata nel 1973 con sede nella ex chiesa di Sant’Anna dei padri certosini. Ed è lì che il Cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa, vorrebbe accogliere il Patriarca Kirill nel prossimo futuro.
Ci sarà un secondo incontro di Papa Francesco con il Patriarca di Mosca Kirill, ma deve essere un incontro ben preparato, con un comunicato finale che abbia una certa importanza, e non può essere senz’altro un a margine. A colloquio con i giornalisti VAMP, che in pool ristretto seguivano gli incontri di Papa Francesco con i leader religiosi, il metropolita Antonij, a capo del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, ha parlato dell’incontro con Papa Francesco, lamentando anche, ripetutamente, dell’annullamento dell’incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca previsto a Gerusalemme lo scorso giugno.
“Sentiamo tutto il peso della sofferenza della nostra famiglia umana, schiacciata dalla violenza, dalla guerra e da tante ingiustizie”.
No, non ci sarà per ora un secondo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill. E no, Papa Francesco non andrà a Kiev, almeno per ora, perché “a cosa servirebbe che il Papa va lì e poi la guerra continua il giorno dopo”. In una breve intervista al quotidiano argentino La Nacion, in cui spiega anche le accuse di coprofilia al giornalismo e sottolinea che ancora non sa quando tornerà in Argentina, il Papa tocca anche la situazione particolare della guerra in Ucraina, e delle iniziative della Santa Sede.
Papa Francesco vuole recarsi in Kazakhstan in occasione del 7° Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali in programma a settembre a Nursultan, capitale della repubblica ex sovietica.
“Penso che il Cremlino abbia esercitato pressioni sul patriarca Kirill.
Oggi Papa Francesco e il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill hanno auto un colloquio in videoconferenza. La notizia è stata diffusa dal Patriarcato moscovita attraverso una nota ufficiale.
Quasi isolato dai confratelli ortodossi, colpito dalle prese di posizioni dei patriarchi di Georgia e Romania e del metropolita Onufry dalla Chiesa Ortodossa Ucraina – Patriarcato di Mosca – quest’ultimo divenuto destinatario degli aiuti inviati dal Patriarca serbo Porfirije, - il Patriarca di Mosca Kirill ha incontrato il nunzio apostolico Giovanni D’Aniello cercando di ridefinire il perimetro delle attività religiose a quello di moderatori e pacificatori, di fatto indirettamente giustificando il suo silenzio nei confronti delle azioni di Putin.
“Ti prego, Fratello, di fare appello a Vladimir Putin, affinché termini l’insensata lotta col popolo ucraino, nella quale stanno morendo persone innocenti, e la sofferenza non riguarda solo i militari, ma anche le persone civili soprattutto donne e bambini”.
Parlare di ciò che unisce, più che di ciò che divide. E parlarne davanti al segno che l’unità dei cristiani è presente nonostante le divisioni, perché cristiano è chi crede che Cristo sia vero Dio e vero uomo, morto in croce e risorto. Così, assume un senso particolarmente simbolico il fatto che le delegazioni della Santa Sede e del Patriarcato di Mosca, lo scorso 12 febbraio insieme, abbiano adorato la corona di spine custodita nella cattedrale di Notre Dame de Paris, che si è salvata dall’incendio che ha reso inagibile la grande cattedrale di Parigi.
Lo aveva detto Papa Francesco, tornando dalla Grecia, che avrebbe incontrato il metropolita Hilarion, capo del Dipartimento di Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, in questa settimana. L’incontro è avvenuto questa mattina, alle 7.50, prima dell’udienza generale. Nel comunicato ufficiale si parla di “conversazione in spirito di fraternità” e della discussione di “alcuni temi che costituiscono motivo di comune preoccupazione e di fronte alle quali è comune l’impegno a cercare concrete risposte umane e spirituali”. Nessuna menzione di un possibile incontro tra Papa Francesco e il Patriarca. Ma, a sentire quello che aveva preannunciato Papa Francesco, di certo il tema è stato messo sul tavolo.
Dura condanna di Papa Francesco per il “chiacchiericcio” che portato l’arcivescovo di Parigi Aupetit a dimettersi. Dimissioni, spiega, che lui ha accettato “non sull’altare della verità, ma dell’ipocrisia”. Ma il Papa parla anche di un prossimo incontro con il Patriarca di Mosca Kirill, che ci sarà “presto”; prende posizione sulle linee guida UE (poi ritirate) che chiedevano l’abolizione, tra le altre, della parola “Natale” e che definisce “frutto di una laicità annacquata”. Attacca la civiltà dei muri e del filo spinato, che “naufraga” insieme ai barconi nel Mediterraneo. Va a fondo nella questione del dialogo con gli ortodossi in Grecia, a partire dalla richiesta di perdono che ha fatto nel suo discorso di fronte al Santo Sinodo.
Non si sa ancora se la decisione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli di concedere lo status di autocefalia alla Chiesa Ortodossa Ucraina porti davvero ad uno scisma all’interno del già frammentato mondo ortodosso, o se magari una richiesta di intervento a Papa Francesco (che se ne tiene fuori) potrebbe certificare con i fatti il primato della Chiesa di Roma sulle Chiese sorelle. Ma di certo l’annuncio che questa autocefalia ci sarà susciterà reazioni dure, per quella che il Patriarcato di Mosca considera una invasione.
C’era molta attesa per l’incontro tra il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo e il Patriarca di Mosca Kirill. Perché nell’incontro, che si è tenuto al Fanar di Istanbul il 31 agosto, si sarebbe anche discusso della possibile “autocefalia” concessa a due Chiese ortodosse in Ucraina che nono sotto il patriarcato di Mosca. Una questione tutta ortodossa, ma che poteva avere anche delle conseguenze nel dialogo ecumenico.
Si parlerà probabilmente anche della concessione di una autocefalia nazionale ucraina nell’incontro che il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e quello di Mosca Kirill avranno ad Istanbul, nella sede del Patriarcato Ecumenico, il prossimo 31 agosto. Il tema non riguarda direttamente la Chiesa cattolica, che non prende posizione, ma osserva semplicemente gli sviluppi del dibattito. Eppure, in qualche modo, va a toccare anche la Chiesa cattolica, anche perché sia Bartolomeo che Kirill hanno cercato sponde con Roma.
In una lunga intervista alla Radio Vaticana il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha tracciato un bilancio del suo viaggio in Russia compiuto negli ultimi giorni.
Un incontro fraterno quello di ieri pomeriggio nella capitale russa tra il Patriarca di Mosca Kirill e il Cardinale Parolin, Segretario di Stato.
Le spoglie di San Nicola saranno in Russia dal 21 maggio al 28 luglio. Non si tratterà di tutte le reliquie, ma solo della costola sinistra del santo, eppure la notizia è eccezionale, perché le reliquie del santo non avevano mai lasciato la città in 930 anni.
Si è tenuto lo scorso 21 febbraio il primo incontro del Forum Civile Italo – Russo, con rappresentanti della Chiesa Cattolica in Italia guidata dal Cardinale Angelo Bagnasco e rappresentanti del Patriarcato di Mosca, guidati dal vescovo Antonio di Bogodordsk, che è capo dell’Amministrazione del Patriarcato per le Amministrazioni delle Istituzioni all’Estero. Un incontro per sviluppare relazioni culturali, che ha avuto il suo culmine in un incontro con il Patriarca Kirill.
Per i 70 anni del Patriarca ortodosso di Mosca Kirill, Papa Francesco ha inviato una reliquia di San Francesco di Assisi, insieme con un messaggio di auguri. La notizia, lanciata da una agenzia di stampa vicina al Patriarcato di Mosca, è stata confermata dalla Sala Stampa della Santa Sede.