Un incontro speciale di due patriarchi, quello di Venezia Francesco Moraglia e quello Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo in visita nella città.
La notizia che il Patriarcato di Mosca lasciava la commissione congiunta cattolico – ortodossa per via della presenza nel tavolo dei rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli non ha fermato il processo verso una Chiesa Ortodossa Ucraina. Lo scorso 3 novembre, infatti, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I hanno firmato ad Istanbul un accordo sulla “cooperazione e l’interazione tra l’Ucraina e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli”.
Non si sa ancora se la decisione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli di concedere lo status di autocefalia alla Chiesa Ortodossa Ucraina porti davvero ad uno scisma all’interno del già frammentato mondo ortodosso, o se magari una richiesta di intervento a Papa Francesco (che se ne tiene fuori) potrebbe certificare con i fatti il primato della Chiesa di Roma sulle Chiese sorelle. Ma di certo l’annuncio che questa autocefalia ci sarà susciterà reazioni dure, per quella che il Patriarcato di Mosca considera una invasione.
C’era molta attesa per l’incontro tra il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo e il Patriarca di Mosca Kirill. Perché nell’incontro, che si è tenuto al Fanar di Istanbul il 31 agosto, si sarebbe anche discusso della possibile “autocefalia” concessa a due Chiese ortodosse in Ucraina che nono sotto il patriarcato di Mosca. Una questione tutta ortodossa, ma che poteva avere anche delle conseguenze nel dialogo ecumenico.
Si parlerà probabilmente anche della concessione di una autocefalia nazionale ucraina nell’incontro che il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e quello di Mosca Kirill avranno ad Istanbul, nella sede del Patriarcato Ecumenico, il prossimo 31 agosto. Il tema non riguarda direttamente la Chiesa cattolica, che non prende posizione, ma osserva semplicemente gli sviluppi del dibattito. Eppure, in qualche modo, va a toccare anche la Chiesa cattolica, anche perché sia Bartolomeo che Kirill hanno cercato sponde con Roma.
La Grecia, e in particolare la regione di Atene, è devastata da una serie di incendi che finora hanno mietuto decine di morti. Al popolo greco si è rivolto il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.
“La crisi ecologica che ora colpisce l’intera umanità è, in ultimo, radicata nel cuore umano, che aspira a controllare e a sfruttare le risorse limitate del nostro pianeta, mentre ignora i membri vulnerabili della famiglia umana”.
Con un messaggio inviato al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, Papa Francesco rinnova il suo impegno per il dialogo ecumenico, incoraggia quello teologico e loda gli sforzi comuni per il cammino verso l’unità. Il messaggio del Pontefice è stato consegnato personalmente a Bartolomeo dal Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I è in visita a Bologna, da poco orfana del Cardinale Arcivescovo emerito Carlo Caffarra. In città Bartolomeo ha tenuto ieri una lectio magistralis presso la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna
Una veduta panoramica e un dono sublime, il Papa e il Patriarca raccontano così la Creazione e il Creato nel loro primo messaggio comune pubblicato oggi nella Giornata del Creato. “La dignità e la prosperità umane- scrivono- sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dell’intera creazione”.
Papa Francesco rivolge al Patriarca Bartolomeo, con un messaggio scritto di proprio pugno, un augurio particolare: la Chiesa d’Oriente ha festeggiato, lo scorso 11 giugno, il santo apostolo di cui il patriarca ecumenico di Costantinopoli porta il nome.
Una anno di celebrazioni e convegni che culminerà con il 12 ottobre con la messa celebrata da Papa Francesco nella basilica di Santa Maria Maggiore. Il Pontificio Istituto Orientale celebra i cento anni anche con un Convegno su “Identità di una missione futura, tra passato e presente” .
Domenica 5 marzo a Istanbul, il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa) ha incontrato presso la sede Patriarcale del Phanar, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo. Ne da notizia un comunicato ufficiale del CCEE.
Lascia la Puglia ricordando l’arma comune di tutti i cristiani, il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. “Un’arma forte, un’arma di pace, un’arma invincibile, che è la preghiera”. Un’arma con cui combattere le ingiustizie del mondo, dalla mercificazione degli esseri umani al depauperamento delle risorse naturali. Un’arma comune, per un grido comune: quello che ha lanciato con Papa Francesco all’Isola di Lesbo “verso tutti i potenti della terra, verso coloro che hanno in mano le sorti dell’umanità”.
Cosa significa studiare la Teologia? Risponde il Patriarca Bartolomeo. “non significa apprendere solamente le nozioni offerte dalle varie materie”. Perché “teologo è colui che prega, è colui che parla delle cose di Dio, non come un osservatore esterno, ma come un vero imitatore, immerso nella conoscenza di Dio”.
L'Arcidiocesi di Bari ha ceduto ieri alla Chiesa Ortodossa la Chiesa del Sacro Cuore per gli usi liturgici della nostra locale comunità greco-ortodossa. Un gesto ecumenico che arriva durante la visita del Patriarca Bartolomeo I a Bari, in occasione della festa di San Nicola che il Patriarca ha definito "Santo ecumenico, che unisce tutti in un abbraccio davanti all’Altare di Dio".
Il ruolo della religione, sempre più necessario. La critica ai nazionalismi, strumenti per dividere, più che per unire. Il plauso alla Puglia, un luogo dove Oriente e Occidente si incontrano. Ricevendo il Premio San Nicola a Bari, nell’ultima tappa dei suoi sei giorni in Puglia, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli fa della Puglia un archetipo del mondo. E’ un luogo di incontro, dice, e come tale deve tornare ad essere terra di dialogo. E l’Europa, aggiunge, deve imparare a guardare ad Est.
“Desidero unirmi spiritualmente al carissimo fratello Bartolomeo nella venerazione” di San Nicola “le cui reliquie sono custodite a Bari da quasi mille anni, affidando alla intercessione di questo Pastore tanto amato in Oriente e in Occidente la nostra preghiera per il desiderato raggiungimento della piena unità dei cristiani”. Lo scrive il Papa in un telegramma all’Arcivescovo di Bari Francesco Cacucci, in occasione del conferimento - domani - del premio “San Nicola” al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, da parte della Facoltà Teologica Pugliese.
La costruzione di un mondo senza Dio? “E’ fallita”. La risposta del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I è netta. Tiene una lectio magistralis all’Università del Salento, dopo aver ricevuto una laurea honoris causa in Archeologia. Sono forti i legami tra l’Università e la Turchia. Lì l’università ha trovato la tomba di Filippo. E il Patriarca “verde”, nel ricevere la laurea, ci tiene a sottolineare che le religioni non sono per niente dei residui archeologici. Anzi, che solo il sentimento religioso può far rifiorire il mondo in crisi.
“In questo momento storico l’unità del cammino ecumenico si fa su tre strade: camminare insieme con le opere di carità, pregare insieme, e riconoscere la confessione comune nel martirio per Cristo, nell’ecumenismo del sangue”. Così Papa Francesco nell’intervista ad Avvenire del 18 novembre scorso indicando le tre vie su cui muoversi oggi per incontrare i fratelli cristiani separati. E nell’ecumenismo del calendario e della preghiera comune sembra inserirsi anche una recente decisione della Conferenza Episcopale Italiana. Con una circolare indirizzata a tutti i vescovi il 9 novembre scorso in ricezione del competente Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 4 precedente, il presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, ha stabilito che a partire dal 6 dicembre 2017 diventerà obbligatoria la memoria della ricorrenza di San Nicola vescovo, che è attualmente facoltativa. Una solennità a cui la città di Bari, che ne custodisce i resti, si prepara già a partire da quest’anno con la celebrazione della festa alla presenza del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, che prima di arrivare al capoluogo regionale compirà un pellegrinaggio in Puglia a partire dal 1° dicembre, visitando Lecce e l’abbazia di Cerrate, nei pressi di Squinzano, un tempo officiata dai monaci basiliani.