E' indirizzato all'Arcivescovo di Parigi, monsignor Laurent Ulrich, il Messaggio di Papa Francesco in occasione dei Giochi Olimpici che si terranno a Parigi dal 26 luglio all'11 agosto.
Questo potrebbe essere l’ultimo Natale senza Messe a Notre Dame de Paris, la cattedrale di Parigi, devastata da un incendio il 15 aprile 2019. I lavori di ristrutturazione e riparazione sono andati secondo previsioni, e il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato il cantiere dell’ultima guglia riparata lo scorso 8 dicembre, annunciando che l’apertura sarebbe avvenuta ad un anno esatto dalla sua visita.
Una lettera che doveva rimanere riservata fino alla risposta del Papa, ma che, come accade spesso, è stata resa nota: le dimissioni dell’ arcivescovo di Parigi travolto da una inchiesta giornalistica che portano a galla una vecchia relazione con una donna. Il presule, smentisce ma scrive al Papa per dimettersi.
Non si è fermata sotto le bombe nel 1944, e non si è fermata nemmeno durante il periodo della pandemia, l’adorazione eucaristica che si tiene nella Basilica del Sacro Cuore a Montmartre, a Parigi. Dal 21 ottobre, quel santuario che nasce come un santuario di espiazione sul luogo che fu scenario di tanti martiri è considerato monumento nazionale di Francia.
Aprendo il giubileo della basilica del Sacre Coeur di Parigi, l’arcivescovo Michel Aupetit ha sottolineato: “Questa basilica è un miracolo, un miracolo dell’amore”. Ed è proprio un miracolo se questa basilica è stata eretta, cento anni fa, nella Francia post-rivoluzione con al governo massoni e anticlericali. Ma fu il popolo a volerla, a fare una sottoscrizione popolare per finanziarla. Come, in fondo, fu il popolo a volere le grandi cattedrali medievali. Come, del resto, è stato il popolo a cadere in ginocchio lo scorso anno, sempre a Parigi, di fronte a Notre Dame in fiamme.
Il Grande Imam della moschea Al-Azhar del Cairo Ahmed Al-Tayeb, prestigiosa istituzione dell’Islam sunnita, si unisce alla ferma condanna degli attentati.
In attesa del vertice di Parigi la diocesi francese di Saint-Étienne dal 28 al 30 agosto organizza la seconda Assemblea cristiana sull’ecologia. La prima assemblea nel 2011 è stata un successo ed è stata realizzata con il Forum “Cristiani uniti per la Terra”, e con il patrocinio della Conferenza episcopale francese.
Sono passati dieci anni e sembra ieri che Giovanni Paolo II ci ha lasciati. Ma in molti cuori il Papa polacco è ancora vivo. Soprattutto per chi ha lavorato e vissuto con lui per creare una Chiesa che sapesse affrontare le sfide del post Concilio. Sono stati anni di grande creatività, di continuo confronto culturale, di cambiamenti epocali e storici in tutto il mondo, di grandi aspirazioni religiose. Per rileggere insieme quelle pagine ho deciso di andare a trovare uno dei “cardinali di Wojtyła” Paul Poupard nel suo appartamento carico di libri e ricordi nel grande complesso di San Calisto a Trastevere. Francese, cresciuto in Curia con Giovanni XXIII e Paolo VI, raffinato uomo di cultura il cardinale è stato uno dei più stretti collaboratori di Giovanni Paolo II e insieme al Papa polacco ha creato il Pontificio Consiglio per la Cultura. Classe 1930, nato in un paesino Bouzillé, nella Francia del Nord ovest, Poupard ha studiato alla Sorbona e lavorato in Segreteria di Stato. Poi inizia il pontificato di Giovanni Paolo II e inizia una grande avventura.