“Siate certi sempre che Dio ci ama personalmente per Lui non ha importanza la vostra età o la vostra cultura, non ha importanza nemmeno che cosa siete stati, le cose che avete fatto, i traguardi che avete ottenuto, gli errori che avete commesso, le persone che abbiamo ferito”.
È dall’11 marzo che un detenuto di Rebibbia in libertà vigilata ogni mattina varca i cancelli della Casa Circondariale, viene trasportato in una delle sede del Bambino Gesù e lì lavora tutto il giorno come centralinista. È l’ultimo passo di una collaborazione per il reinserimento in società dei detenuti che il Bambino Gesù ha avviato a partire dal 2009. E c’è anche questa speciale collaborazione tra l’ospedale del Papa e il carcere più affollato di Roma a rendere speciale la visita di Papa Francesco nel carcere, il prossimo Giovedì Santo.