“Negli USA è fallita la catechesi.” Thomas Farr, direttore del Religious Freedom Project alla Georgetown University di Washington, non usa mezzi termini nel definire il problema dei cattolici negli Stati Uniti. Un problema che parte da lontano, perché è vero che “alcuni vescovi non hanno paura di parlare,” ma è anche vero che “ce ne sono molti che hanno paura dell’opinione del mondo della cultura,” e dunque fanno un passo indietro. “Ma, indovina un po’? Hanno comunque perso la battaglia.”
Da una parte, le Nazioni Unite come sono adesso, con il loro coacervo di lobby che puntano a introdurre i cosiddetti nuovi diritti, a partire dal diritto all’aborto. Dall’altra, le Nazioni Unite come sarebbero dovute essere, rappresentate da due immagini: la famiglia naturale, madre, padre e figlio, al centro del quadro nel grande salone del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, lì dove appunto si riuniscono le Ong accreditate. E la frase del profeta Isaia, scolpita in una parete proprio di fronte all’ingresso: “Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione e non insegneranno più la guerra.”
L’idea c’è, e sembra che stiano provando a realizzarla. Il prossimo 24 settembre, Papa Francesco potrebbe fare una deviazione sulla strada che lo porta verso il Congresso, dove parlerà di fronte alle Camere riunite. E questa deviazione lo porterebbe sulle rive del Potomac, non lontano dal Campidoglio, per rendere omaggio al Martin Luther King Memorial.
Alla fine, la decisione è stata per un sì: la bandiera del Vaticano, bianca e gialla, svetterà tra le bandiere delle Nazioni Unite, sebbene sia solamente osservatore permanente. Ma quello della Santa Sede è un sì condizionato: nessuna cerimonia. Anche perché la Santa Sede non ha chiesto di innalzare la sua bandiera. Lo hanno fatto le Nazioni Unite, un po’ per sfruttare l’effetto mediatico della visita del Papa a celebrare il loro 70esimo, un po’ per equilibrare lo sbilanciamento diplomatico nei confronti della Palestina.
A St. Patrick, i lavori proseguono senza sosta. La cattedrale di New York, posta sulla Quinta Strada, praticamente di fronte al Rockfeller Center, è stata risistemata negli ultimi anni. Ma non del tutto. Non ci sono più le impalcature sulla facciata centrale, ma ci sono ancora su una delle facciate laterali. E poi ce ne sono molte, dentro la chiesa. Tutti si sbrigano: per l’arrivo di Papa Francesco, tutto deve essere pronto.