"Nell’immane tragedia che sta subendo, il popolo ucraino non si è mai scoraggiato o abbandonato alla commiserazione.
Fedeltà creativa alla tradizione, opportunità e collegialità: sono le tre linee guida che Papa Francesco lascia ai membri della Commissione Teologica Internazionale, che si riunisce in questi giorni in plenaria e in presenza.
Durante i saluti in lingua italiana dell’Udienza generale di oggi, il Pontefice lancia numerosi appelli. Il primo è per il forte terremoto avvenuto a Giava. Ci sono numerosi bambini tra le 268 vittime finora accertate. “Nelle scorse ore l’Indonesia è stata colpita da un forte terremoto, esprimo vicinanza a quella cara popolazione e prego per i morti e feriti”, dice subito il Papa.
"Attraverso le crisi, Dio ci dice che non siamo i signori della Storia, con le lettere maiuscole, nemmeno delle nostre stesse storie, e anche se siamo liberi di corrispondere o meno agli appelli della sua grazia, è sempre il suo disegno d'amore che fa girare il mondo".
Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi sul Discernimento, incentra la sua meditazione sul tema: “La consolazione”. Il Papa da Piazza San Pietro inizia proprio con una domanda: “Che cos’è la consolazione spirituale?”.
“Questa visita testimonia e rinsalda i legami di amicizia che ci uniscono. Ebrei e cattolici, abbiamo in comune inestimabili tesori spirituali. Professiamo la fede nel Creatore del cielo e della terra. Crediamo che l’Onnipotente non è rimasto distante dalla sua creazione, ma si è rivelato, non comunicando soltanto con alcuni, isolatamente, ma rivolgendosi a noi come popolo. Tramite la fede e la lettura delle Scritture trasmesse nelle nostre tradizioni religiose, possiamo entrare in relazione con Lui e diventare collaboratori della sua provvidente volontà. Abbiamo anche uno sguardo simile sulla fine, abitati dalla fiducia che, nel cammino della vita, non procediamo verso il nulla, ma incontro all’Altissimo che ha cura di noi, incontro a Colui che ci ha promesso, alla conclusione dei giorni, un regno eterno di pace, dove terminerà tutto ciò che minaccia la vita e la convivenza umana”. Lo ha detto stamane il Papa, salutando i partecipanti all’Executive Committee Meeting del World Jewish Congress.
Papa Francesco ha incontrato pezzi della sua famiglia ad Asti. Ma c’è un pezzo di storia della sua famiglia in quelle terre che forse avrà visto arrivando in elicottero, ma che questa volta non ha potuto visitare: la vecchia cascina dove la famiglia Bergoglio viveva prima della partenza per l’Argentina.
Al termine della celebrazione della Messa nella Cattedrale di Asti Papa Francesco guida la preghiera dell’Angelus. “Desidero esprimere la mia riconoscenza alla Diocesi, alla Provincia e alla Città di Asti: grazie per l’accoglienza calorosa che mi avete riservato! Sono tanto grato alle Autorità civili e religiose anche per i preparativi che hanno reso possibile questa desiderata visita. A tutti vorrei dire che a la fame propri piasi’ encuntreve! [mi ha fatto piacere incontrarvi]; e augurarvi: ch’a staga bin! [state bene!]”.
“Dobbiamo pregare per questa Chiesa di Asti, affinchè arrivino vocazioni. Preghiamo il Signore perché benedica questa terra. Da queste terre mio padre è partito per emigrare in Argentina; e in queste terre, rese preziose da buoni prodotti del suolo e soprattutto dalla genuina laboriosità della gente, sono venuto a ritrovare il sapore delle radici. Ma oggi è ancora una volta il Vangelo a riportarci alle radici della fede”. Con queste parole Papa Francesco si presenta ad Asti, precisamente nella Cattedrale, dove per la Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, presiede la Santa Messa e incontra la Comunità Diocesana dalla quale erano partiti i genitori per emigrare in Argentina e incontra i giovani provenienti da tutta la regione in occasione della XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù celebrata oggi nelle Chiese particolari.
Il Papa è arrivato ad Asti, in Piemonte. La giornata di oggi – strettamente privata come ribadito dai media vaticani più volti- è iniziata in particolare con la visita alla cugina del Pontefice, Carla Rabezzana, da pochi giorni novantenne, residente a Portacomaro, e poi, dopo aver fatto tappa nella locale casa di riposo, alla cugina Delia Gai, che vive con altri parenti nella località di Tigliole.
Due immigrati italiani che si conoscono a Buenos Aires e mettono su famiglia. Non è una rarità alla fine dell' 800. Ed è così che si sposano anche i genitori di Jorge Mario Bergoglio. Le origini dei Bergoglio sono piemontesi, quelle materne sono liguri e anche piemontesi.
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza Mar Awa III, Catholicos e Patriarca della Chiesa Assira d’Oriente.
Papa Francesco incontra questa mattina in Aula Paolo VI i partecipanti all’incontro promosso da Medici con l’Africa.
“In un secolo tre guerre mondiali! E non impariamo! Eppure basterebbe andare al cimitero di Anzio, e pensare all’età di chi è seppellito lì: io ci sono andato e davanti alla tomba di quei ragazzi americani, ventenni, morti nello sbarco di Anzio, ho pianto…. E il mio cuore piangeva a Redipuglia (mio nonno aveva fatto il Piave e mi ha raccontato che cosa accadeva laggiù)”. Sono queste le parole di Papa Francesco in un’intervista rilasciata al giornalista Domenico Agassio del quotidiano La Stampa.
Papa Francesco nomina un laico, ma ex chierico orionino, come segretario del Dicastero Laici, Famiglia e Vita. Il nuovo numero 2 è Gleison de Paula Souza, classe 1984, sposato, padre di due figli, che aveva conosciuto Papa Francesco nel 2014 quando era membro della Congregazione della Piccola Opera della Divina Misericordia.
Nuovo vescovo a Rimini, il Papa ha nominato Nicolò Anselmi, ligure doc, classe 1961, sacerdote dal 9 maggio del 1992, o
Ancora un appello per l’Ucraina da Papa Francesco. Nel giorno in cui si comincia ad indagare sul lancio di due missili in territorio polacco, mentre continuano gli attacchi della Russia sul territorio ucraino, il Papa per due volte, nei saluti in lingua italiana al termine della catechesi del mercoledì, ritorna sulla situazione in Ucraina.
Pregare con desolazione, senza aspettarsi niente, per creare una relazione più bella e più matura con Dio, consapevoli che la preghiera può avere esiti imprevedibili. Dopo l’udienza dedicata al viaggio in Bahrein, Papa Francesco riprende il ciclo di catechesi sul discernimento, e affronta il tema della desolazione.
Parlando con una appresentanza dei calciatori impegnati allo Stadio Olimpico di Roma nella terza edizione della Partita per la Pace, promossa dalla Fondazione Scholas Ocurrentes con il motto “We Play For Peace”, Papa Francesco ha sotolineato che "si pensa sempre a fare guerre per distruggere. Voi avete preso il vostro tempo per venire a fare la gratuità della pace".
Per il cinquecentesimo anniversario della conversione di Sant’Ignazio, Papa Francesco, il Papa gesuita, invia al Cardinale Omella, arcivescovo di Barcellona, una lettera in cui ripercorre la storia di Sant’Ignazio e afferma che “è significativo in questi momenti pensare che, per portarlo dove era (nel momento della conversione) Dio si servì di una guerra e una peste”.