“Proseguiamo le nostre catechesi sulla passione di evangelizzare, cioè lo zelo apostolico. E’ una passione che ti coinvolge tutto”. Papa Francesco continua il suo percorso sull’apostolato nella Udienza Generale.
"Oggi vi convoca il dolce Nome di Maria, più precisamente un'antica dedica che già nella sua radice etimologica ci parla di meticciato
"A volte, noi prepariamo le cose da dire… Ma la realtà parla meglio delle idee. Il vero discorso l’hanno fatto loro, avvicinandosi con tutta naturalezza, dando il meglio di sé stessi, un sorriso, una curiosità, tendere la mano per prendere il rosario. Non sono scemi, nessuno! Sanno farlo bene. E questa è stata la predica oggi, per noi. Per questo ho pensato che continuare a parlare, dopo questa predica vivente, non aveva senso. Darò il testo alla Presidente e così lei poi lo farà conoscere. E dopo la benedizione, saluterò tutti voi. La vera predica è stata quella che ci hanno fatto loro, con le loro limitazioni, con le loro malattie, ma ci hanno fatto capire che sempre c’è una possibilità per crescere e per andare avanti". Così Papa Francesco, stamane, parlando a braccio durante l'udienza alla Delegazione della Federazione Italiana Malattie Rare (UNIAMO).
“Ho saputo che nella nobile lingua georgiana il termine educazione, ‘ganatleba’, è molto interessante, deriva dalla parola luce ed evoca il passaggio dall’oscurità dell’ignoranza alla luminosità della conoscenza. Educare per voi è venire un’altra volta alla luce, è sinonimo di illuminazione". Con queste parole il Papa accoglie in Vaticano una Delegazione dell’Università Sulkhan-Saba Orbeliani di Tbilisi, in Georgia.
Anche questa domenica il Papa si affaccia dalla finestra del Palazzo Apostolico per recitare la preghiera dell’Angelus. Il Pontefice commenta la Liturgia odierna, Gesù è venuto a “Dare compimento”. “Questa è una parola-chiave per capire Gesù e il suo messaggio. Che cosa significa? Per spiegarla, il Signore comincia a dire che cosa non è compimento”, dice il Papa.
"Nella vita noi siamo chiamati ad agire mettendo in atto diverse dimensioni di noi stessi, a seconda dei contesti, delle relazioni, dei momenti, e così via. Se ad esempio sei un genio matematico ma non sai fare altro, avrai problemi nella vita.
Le culture dei popoli indigeni, con la loro attenzione per la natura, possono essere alleati fondamentali nella lotta al cambiamento climatico. Lo ha detto Papa Francesco in un breve discorso, pronunciato in spagnolo, ai partecipanti del VI Forum dei Popoli Indigeni organizzato dalla FAO, l’agenzia ONU che si occua di lotta alla fame.
"La vostra opera, cari amici, è nata grazie all'aver saputo trasformare l’esperienza della sofferenza in vicinanza al dolore degli altri, superando la tentazione della chiusura, rialzando il capo, piegando le ginocchia e tendendo le mani". Papa Francesco riceve in Udienza in Vaticano la Delegazione di esponenti dell’Area Medica dell’Ufficio di Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma, in occasione della Giornata Mondiale del Malato.
Bisogna vivere lo sport con passione. “Se c’è questo atteggiamento la competizione è sana; altrimenti, se prevalgono gli interessi di vario tipo, la competizione si guasta, a volte può addirittura corrompersi. L'amatorialità è chiave nello sport”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i membri dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Sport in Vaticano”.
Padre Fabio Baggio, diretto referente per Papa Francesco e Direttore Generale del Centro, Suor Alessandra Smerillt fma, e Francesca Romana Busnelli, membri del Consiglio di Amministrazione, e Antonio Errigo, Segretario. Sono le persone che il Papa ha scelto per dirigere il Centro di Alta Formazione Laudato Si' a Castelgandolfo.
"La tratta di persone sfigura la dignità. Lo sfruttamento e l’assoggettamento limitano la libertà e rendono le persone oggetti da usare e scartare. E il sistema della tratta approfitta di ingiustizie e iniquità che obbligano milioni di persone a vivere in condizioni di vulnerabilità".
Papa Francesco, come di consuetudine al ritorno di ogni viaggio apostolico, incentra la sua meditazione sui giorni trascorsi nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan.
“Noi oggi, incontrandovi, vorremmo dare ali alla vostra speranza. Ci crediamo, crediamo che ora, anche nei campi per sfollati,
Il Congo ha ragazzi intelligentissimi e tante risorse e tante possibilità, la peste più grande è la vendita delle armi,
Termina il viaggio del Papa in Congo e Sud Sudan. Un viaggio intenso, dai mille colori, molto sentito dalle popolazioni africane. Francesco, dopo la cerimonia di congedo, sarà di nuovo a Roma, in Vaticano.
E' l'ultima Messa di Papa Francesco in Africa, in Sud Sudan. Una Messa molto partecipata, presso il complesso del Mausoleo “John Garang” a Giuba. "Gesù vi conosce e vi ama; allora, se rimaniamo in Lui, non dobbiamo temere, perché anche per noi ogni croce si trasformerà in risurrezione, ogni tristezza in speranza, ogni lamento in danza". Francesco nell'omelia a Giuba rassicura i fedeli che tutte le sofferenze saranno ripagate e che ognuno di loro è "sale della terra" per il Sud Sudan.
Pregare, operare e camminare. Sono i tre verbi che Papa Francesco usa nell'incontro ecumenico al Mausoleo “John Garang” a Juba.
"Le religioni non hanno la forza politica per imporre la pace, ma, trasformando l’uomo dal di dentro, invitandolo a distaccarsi dal male, esse lo orientano verso un atteggiamento di pace".citt
"Il futuro non può essere nei campi per sfollati". E' netto Papa Francesco nel suo discorso agli sfollati interni alla “Freedom Hall, l'edificio costruito nel 2011 dopo l’indipendenza del Paese, sala riunioni dall’Assemblea Legislativa Nazionale di Transizione.
Il primo incontro della seconda giornata nel Sudan del Sud il Papa lo riserva ai vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi e seminaristi.