"La vostra opera, cari amici, è nata grazie all'aver saputo trasformare l’esperienza della sofferenza in vicinanza al dolore degli altri, superando la tentazione della chiusura, rialzando il capo, piegando le ginocchia e tendendo le mani". Papa Francesco riceve in Udienza in Vaticano la Delegazione di esponenti dell’Area Medica dell’Ufficio di Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma, in occasione della Giornata Mondiale del Malato.
Bisogna vivere lo sport con passione. “Se c’è questo atteggiamento la competizione è sana; altrimenti, se prevalgono gli interessi di vario tipo, la competizione si guasta, a volte può addirittura corrompersi. L'amatorialità è chiave nello sport”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i membri dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Sport in Vaticano”.
Padre Fabio Baggio, diretto referente per Papa Francesco e Direttore Generale del Centro, Suor Alessandra Smerillt fma, e Francesca Romana Busnelli, membri del Consiglio di Amministrazione, e Antonio Errigo, Segretario. Sono le persone che il Papa ha scelto per dirigere il Centro di Alta Formazione Laudato Si' a Castelgandolfo.
"La tratta di persone sfigura la dignità. Lo sfruttamento e l’assoggettamento limitano la libertà e rendono le persone oggetti da usare e scartare. E il sistema della tratta approfitta di ingiustizie e iniquità che obbligano milioni di persone a vivere in condizioni di vulnerabilità".
Papa Francesco, come di consuetudine al ritorno di ogni viaggio apostolico, incentra la sua meditazione sui giorni trascorsi nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan.
“Noi oggi, incontrandovi, vorremmo dare ali alla vostra speranza. Ci crediamo, crediamo che ora, anche nei campi per sfollati,
Il Congo ha ragazzi intelligentissimi e tante risorse e tante possibilità, la peste più grande è la vendita delle armi,
Termina il viaggio del Papa in Congo e Sud Sudan. Un viaggio intenso, dai mille colori, molto sentito dalle popolazioni africane. Francesco, dopo la cerimonia di congedo, sarà di nuovo a Roma, in Vaticano.
E' l'ultima Messa di Papa Francesco in Africa, in Sud Sudan. Una Messa molto partecipata, presso il complesso del Mausoleo “John Garang” a Giuba. "Gesù vi conosce e vi ama; allora, se rimaniamo in Lui, non dobbiamo temere, perché anche per noi ogni croce si trasformerà in risurrezione, ogni tristezza in speranza, ogni lamento in danza". Francesco nell'omelia a Giuba rassicura i fedeli che tutte le sofferenze saranno ripagate e che ognuno di loro è "sale della terra" per il Sud Sudan.
Pregare, operare e camminare. Sono i tre verbi che Papa Francesco usa nell'incontro ecumenico al Mausoleo “John Garang” a Juba.
"Le religioni non hanno la forza politica per imporre la pace, ma, trasformando l’uomo dal di dentro, invitandolo a distaccarsi dal male, esse lo orientano verso un atteggiamento di pace".citt
"Il futuro non può essere nei campi per sfollati". E' netto Papa Francesco nel suo discorso agli sfollati interni alla “Freedom Hall, l'edificio costruito nel 2011 dopo l’indipendenza del Paese, sala riunioni dall’Assemblea Legislativa Nazionale di Transizione.
Il primo incontro della seconda giornata nel Sudan del Sud il Papa lo riserva ai vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi e seminaristi.
Il Sud Sudan ha bisogno di “padri, non padroni”. Papa Francesco si rivolge direttamente alle autorità, che incontra nel suo primo appuntamento nel Paese. Era un viaggio desiderato da tempo, per Papa Francesco. Un “pellegrinaggio ecumenico”, insieme all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e al moderatore della Chiesa di Scozia Iain Greenshields, per aiutare il processo di pace in un Paese giovane, nato nel 2011, che vive in un conflitto interno che sembra essere senza fine. E chiede alle autorità di servire il popolo, ascoltando non la parola del Papa, ma quella di Gesù al discepolo che sfodera la spada. È la parola “Basta”, più volte pronunciata dal Papa in questi giorni.
Per la prima volta, non c’è solo il nunzio e le autorità del Paese ad entrare nel volo papale per accoglierlo dopo l’atterraggio. Ad aspettare Papa Francesco, nell’aeroporto di Giuba, ci sono anche l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e il moderatore della Chiesa di Scozia Iain Greenshields. Anche loro entrano nell’aereo e salutano il Papa, prima di uscire dalla scaletta, mentre il Papa, come ormai da tempo, usa un piccolo ascensore e resta in sedia a rotelle per i ben noti problemi al ginocchio.
Dopo aver incontrato i vescovi, Papa Francesco lascia la Repubblica Democratica del Congo e si dirige adesso verso il Sudan del Sud, seconda ed ultima tappa del suo viaggio apostolico in Africa.
"Se nella Chiesa ognuno è una missione, ciascuno e ciascuna di voi lo è con una grazia propria in quanto persona consacrata.
Nel giorno dedicato alla vita consacrata il Papa incontra i religiosi della Repubblica democratica del Congo e ricorda: "
Presso lo Stadio dei Martiri di Pentecoste a Lingwala, Kinshasa, il Papa incontra i giovani e i catechisti della Repubblica Democratica del Congo. Un incontro intenso, un vero momento di festa, caratterizzato da balli tradizionali e testimonianze.