Con la messa solenne presieduta dall’Arcivescovo Cesare Nosiglia, in occasione della festa patronale di San Giovanni Battista, si è chiusa a Torino l’ostensione della Sindone, un evento che ha portato in città migliaia di pellegrini, culminato con la visita del Papa domenica e lunedì scorsi.
Papa Francesco ha ricevuto stamane, prima dell’udienza generale, i partecipanti all’incontro di dialogo tra Buddisti e Cattolici negli Stati Uniti d’America
Se le ferite che possono essere curate vengono trascurate, si aggravano e “si trasformano in prepotenza, ostilità, disprezzo. E a quel punto possono diventare lacerazioni profonde, che dividono marito e moglie, e inducono a cercare altrove comprensione, sostegno e consolazione”. E’ il monito del Papa lanciato stamane nel corso dell’udienza generale in Piazza San Pietro.
Un dialogo che che deve continuare, il Papa ha inviato un messaggio al Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc), Olav Fykse Tveit, in occasione del 50.mo anniversario del Gruppo misto di lavoro tra questo organismo e la Chiesa cattolica. Il testo è stato letto dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani, nel corso di un convegno commemorativo svoltosi a Roma, presso il Centro Pro Unione.
Doppio speciale appuntamento quest’anno per il Rinnovamento nello Spirito Santo. In programma a Roma, nei giorni 3 e 4luglio 2015, la XXXVIII Convocazione del RnS con Papa Francesco, che vedrà la partecipazione di migliaia di persone inpiazza San Pietro (3 luglio) e allo Stadio Olimpico (4 luglio).
Francesco è stato il quarto Papa - il terzo in epoca contemporanea dopo San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI - a raccogliersi in preghiera davanti alla Sindone, il telo di lino che avvolse il corpo di Gesù crocifisso. Da segnalare anche due pellegrinaggi privati nei primi anni del XIX Secolo di Papa Pio VII.
Le ultime ore a Torino Papa Francesco le ha dedicate ai parenti e ai rifugiati. La messa e il pranzo per gli uni e poi un gruppo di rifugiati guidato dal direttore della Pastorale Migranti, Sergio Durando.
Fuori programma per Papa Francesco, che dopo l’incontro con i giovani di ieri sera si è recato all’ospedale Molinette di Torino per fare visita a monsignor Angelo Becciu. Per il Sostituto agli Affari Generali della Segreteria di Stato, lieve malore ieri mattina dopo la messa in piazza Vittorio, cui è seguito il trasporto in ambulanza al nosocomio piemontese e il ricovero in via precauzionale. Per il “Sostituto” diagnosticata una influenza intestinale; dopo la notte in osservazione dovrebbe essere dimesso in giornata per rientrare in Vaticano questo pomeriggio.
Il Papa chiede perdono a nome della Chiesa cattolica per i “comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi”, e il Moderatore della Tavola Valdese, dopo aver parlato degli impegni comuni, fa due richieste che vanno al cuore della fede e mettono in discussione il Concilio Vaticano II. I valdesi chiedono di essere considerati “Chiesa” e non “comunità ecclesiale” e magari già nel 2017 anniversario della Riforma Luterana, e, ancora di più chiedono di considerare il loro pasto domenicale come la Eucarestia, perché “le parole sono le stesse dette da Gesù, sono le interpretazioni umani che sono diverse”. Lo ha detto il Pastore Eugenio Bernardini nel suo saluto, e dopo i saluti del pastore del Tempio di Torino e del Moderatore di Rio della Plata in Argentina, altro luogo dove i valdesi, sono emigrati.
Dopo don Bosco, Giuseppe Cottolengo, i malati nel cuore del Papa: “non potevo venire a Torino senza fermarmi in questa casa.” Un incontro privato senza immagini in diretta come era successo già a Napoli.
La preghiera silenziosa davanti a Maria nel Santuario della Consolata, e poi l’abbraccio festoso dei ragazzi degli oratori e la preghiera della famiglia salesiana. Il pomeriggio del Papa a Torino comincia così, dopo il pranzo con i giovani detenuti del Carcere minorile “Ferrante Aporti”, alcuni immigrati e senza fissa dimora e una famiglia Rom.
L’“amore di Dio” è “fedele”, “ricrea tutto” ed “è stabile e sicuro”. “Quante volte noi sentiamo di non farcela più! Ma Lui è accanto a noi con la mano tesa e il cuore aperto”. Perché “di fronte all’uomo che grida: ‘Non ce la faccio più’, il Signore gli va incontro, offre la roccia del suo amore, a cui ognuno può aggrapparsi sicuro di non cadere”. E’ la riflessione del Papa durante la Messa a Torino, dopo la preghiera silenziosa davanti alla Sindone.
Poco più di un quarto d'ora per il Papa nel duomo di Torino per pregare in silenzio seduto di fronte alla Sindone, salutare le suore di clausura riunite in preghiera e pregare davanti alla tomaba di Piergiorgio Frassati.
Un discorso che ribadisce i punti centrali della filosofia del lavoro di Papa Francesco quello con cui il Pontefice ha salutato Torino. In una piazza insolita per la Torino sociale il Papa ha ricordato la necessaria dignità del lavoro “necessario solo per l’economia, ma per la persona umana, per la sua dignità, per la sua cittadinanza e per l’inclusione sociale.”
Torino si prepara a ricevere la visita di Papa Francesco che sarà in città il 21 e 22 giugno prossimi. Il Pontefice si fermerà in adorazione davanti alla Sacra Sindone in occasione dell'ostensione, che si concluderà il 24 giugno. Della visita del Papa a Torino e dei suoi molteplici significati abbiamo parlato con l'Arcivescovo del capoluogo piemontese, Monsignor Cesare Nosiglia.
“I rappresentanti del Comitato Organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù 2016 a Cracovia e i giovani dell'Arcidiocesi di Cracovia saranno presenti durante la visita di Papa Francesco a Torino il 20 e 21 giugno 2015”. E’ quanto fanno sapere dallo staff dell’organizzazione della prossima GMG polacca.
Papa Francesco ha ricevuto Giuseppe Guzzetti, Presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio (ACRI). Si è trattato di un colloquio privato nello Studio del Palazzo Apostolico. In un’intervista alla Radio Vaticana, Guzzetti ha spiegato che “il sistema delle Fondazioni intende presentare un piano per intervenire nei confronti sia dell’infanzia italiana, ci sono un milione di bambini italiani che fanno la fame!, sia dei bambini 0-6 anni che arrivano sui barconi…”.
La disoccupazione è “una vera e propria piaga sociale, in quanto priva i giovani di un elemento essenziale per la loro realizzazione e il mondo economico dell’apporto delle sue forze più fresche”. Un paradosso, perché “il mondo del lavoro dovrebbe essere in attesa di giovani preparati e desiderosi di impegnarsi e di emergere. Al contrario, il messaggio che in questi anni essi hanno spesso ricevuto è che di loro non c’è bisogno”. “E questo è il sintomo di una disfunzione grave, che non si può attribuire soltanto a cause di livello globale e internazionale”.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza il nuovo Ambasciatore della Guinea Equatoriale presso la Santa Sede, Joaquín Mbana Nchama, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Inoltre, il Santo Padre ha nominato Vescovo di Chilpancingo-Chilapa (Messico) S.E. Mons. Salvador Rangel Mendoza, O.F.M., finora Vescovo di Huejutla e “ha concesso il Suo Assenso all’elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale Maronita, riunitosi dal 10 al 14 marzo 2015”, del Rev.do Padre Abate Hanna Rahmé, O.L.M., finora Protosincello dell’Eparchia di Baalbek - Deir El-Ahmar (Libano), a Vescovo eparchiale della stessa.
L’incipit francescano è già una cifra spirituale della nuova enciclica di Papa Francesco. Quel “Laudato si’, mi Signore”, offre, volutamente, non solo il titolo al testo magisteriale, ma ne delinea anche la sua essenza più profonda: “Esistiamo non solo per la potenza di Dio – scrive il Papa -, ma davanti a Lui e con Lui. Perciò noi lo adoriamo”. Perché dell’enciclica di Bergoglio si è parlato, a ragione, degli aspetti sociali, delle ricadute sulla politica mondiale e della richiesta del Papa di una nuova “ecologia integrale” a favore di “sora nostra matre Terra”, per dirla alla maniera – tanto cara al Papa - di frate Francesco.