La logica che “pretende di trasformare in oggetto di scambio, di consumo, tutto negoziabile” si fa “facilmente strada in un cuore disperato,” ma Gesù, che moltiplica pani e pesci per dar da mangiare a quanti lo hanno ascoltato, non scarta nessuno, ma anzi include tutti nel pasto. Papa Francesco parte dalla parabola dei pani e dei pesci, per la sua Messa nella Piazza del Cristo Redentore di Santa Cruz de La Sierra.
"Ricordiamo qui un nostro fratello vittima di interessi, di quelli che lo hanno ucciso e che non credevano che lottava per la libertà della Bolivia, lui credeva nel Vangelo, e il Vangelo ha onorato". Con queste parole Papa Francesco ha ricordato nel corso del tragitto tra El Alto e La Paz il padre gesuita Luis Espinal Camps, torturato e ucciso dal regime boliviano nel 1980.
Terminata la parte ufficiale e più “politica” della’ arrivo in Bolivia il Papa già nella serata di mercoledì si è trasferito a Santa Cruz de la Sierra. L'insediamento originario della città era a circa 220 km ad est rispetto alla posizione attuale, qualche chilometro a sud dell'odierna San José de Chiquitos. Nel 1592 dopo lotte con gli indigeni la città fu spostata alla posizione attuale sulle rive del fiume Piraí. Alcuni resti dell'iniziale insediamento possono essere visitati nella località di Santa Cruz la Vieja (Vecchia Santa Cruz) nei pressi di San José de Chiquitos, che a sua volta fu fondata nel 1692 come missione dei Gesuiti. Santa Cruz de la Sierra è il centro della protesta di vari dipartimenti boliviani per consolidare le autonomie regionali.
La gente de La Paz vive la Chiesa cattolica come l’unica istituzione che si occupa davvero dello sviluppo dell’uomo. Ospedali e scuole, centri educativi e progetti di sviluppo sono da decenni grazie all’impegno di sacerdoti e catechisti.
Buenas tardes! Papa Francesco inaugura la sua visita in Bolivia con un saluto informale ai tanti fedeli che lo hanno accolto all’aeroporto di El Alto. Subito l’abbraccio con il presidente Evo Morales che ha regalato al Papa una collana tradizionale boliviana.
La giornata del Papa inizia quando a Roma sono le tre del pomeriggio, e il primo appuntamento è con le Missionarie della Carità nel quartiere di Tumbaco nella Casa di Riposo. Dieci suore , una preghiera nella Cappella del Centro e nel cortile un incontro con gli anziani ospiti. Più immagini che discorsi.
Ha ricevuto le chiavi della città, ha parlato all’università, e dopo si è recato a incontrare i membri della società civile dell’Ecuador. E a loro Papa Francesco ha chiesto di vivere come una famiglia. in una società in cui la divisione tra poveri e ricchi si fa ancora sentire, in cui il presidente Rafael Correa ha portato stabilità politica, ma anche autoritarismo, in cui l’unico collante sociale è stata la Chiesa cattolica, soprattutto i salesiani diffusi in ogni angolo del Paese, Papa Francesco ha sottolineato che “la nostra società vince quando ogni persona, ogni gruppo sociale, si sente veramente a casa.”
“Vedo nuvoloni all’orizzonte spero non venga una tormenta!”. Scherza Papa Francesco aprendo il suo intervento davanti ai rappresentanti del mondo della scuola e dell’università radunati presso la Pontificia Università Cattolica dell’Ecuador, a Quito.
Unità e libertà per la sfida della evangelizzazione che significa “darsi” nella comunione della salvezza di cui la Chiesa è sacramento. Papa Francesco celebra la seconda messa in Ecuador e lo fa pensando a quella indipendenza che da il nome al parco dove sono riunite centinaia di migliaia di persone. E la gente applaude sentendo questo parallelo tra la preghiera per l’unità e la voglia di libertà. Ma senza la passione per l’altro, per la libertà che porta Cristo, per la evangelizzazione, non si ottiene la fine dei conflitti.
Il Papa ha conquistato Guayaquil e oggi ci sarà il primo grande incontro con la gente di Quito nella messa al Parco del Bicentenario. Una celebrazione caratterizzata dalla musica e dalle lingue inca.
Di nuovo a Quito, come se fosse appena arrivato. Ha appena lambito la capitale dell’Ecuador, il tempo di scambiare i discorsi con il presidente Rafael Correa e di una improvvisata sortita fuori dalla nunziatura apostolica dove risiede. Poi il viaggio a Guayaquil, dove è stato più volte da gesuita, dove il presidente ecuadoregno è nato, e dove c’è un santuario della Divina Misericordia che è tra i frequentati del Latino America. E quindi di ritorno nella capitale ecuadoregna, per proseguire con il calendario fitto di incontri.
Maria e la famiglia sono le due colonne portanti dell’omelia che il Papa ha pronunciato nella Messa a Guayaquil, in Ecuador, davanti a centinaia di migliaia di fedeli. Si tratta della prima celebrazione eucaristica del viaggio apostolico in Sud America. Partendo dal brano evangelico delle Nozze di Cana Francesco disegna la figura di Maria.
Papa Francesco oggi celebra la messa a Guayaquil, seconda città dell’Ecuador dopo la capitale. 50 minuti di volo. Una breve sosta il Papa la fa al modernissimo santuario della Divina Misericordia, poi su trasferisce al Parco Samanes, 379 ettari con moltissime istallazioni per praticare sporto e vivere momenti di risposo, inaugurato nel 2013.
C’è vento e il cielo è nuvoloso a Quito, ma la gente è illuminata dal sole della gioia di ricevere il Papa. Così la grande orchestra che esegue l’inno nazionale è accompagnata dai bambini che in costume salutano Papa Francesco sulla pista dell’aeroporto a 2800 metri. Il presidente Correa abbraccia il Papa cui il vento ha rubato lo zucchetto.
I paesi che Papa Francesco visita nei prossimi giorni sono stati visitati da Giovanni Paolo II nella seconda metà degli anni ’80. Erano gli anni difficili della teologia della liberazione, della teologia indigena. In America Latina il papa è stato moltissime volte. Sentiva il calore e la necessità di una guida che i figli di quella parte di mondo avevano.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Papa un messaggio di ringraziamento per il telegramma ricevuto da Francesco, partito stamane per il Sud America.
"Come sempre in passato alla vigilia della partenza, il Santo Padre si è recato anche questa sera intorno alle 19 a Santa Maria Maggiore per raccomandare alla Vergine il suo imminente viaggio apostolico nell’America Latina. Ha deposto davanti all’immagine della madonna un mazzo di fiori composto di fiori dei colori delle bandiere dei tre paesi visitati. Si è trattenuto in preghiera per circa 20 minuti." E' la dichiarazione rilasciata da Padre Federico Lomabardi direttore della Sala Stampa della Santa Sede che da domattina sarà al fianco del Papa.
Una vera corrente di grazia con una lunga storia che deve scorrere dentro la Chiesa. Papa Francesco è intervenuto al raduno dei gruppi carismatici cristiani sia cattolici che di altre confessioni e con il suo stile ha voluto ripercorrere la storia di quello che ha definito non un “movimento”, ma appunto una corrente di grazia.
Il Papa in America Latina invierà un messaggio per la “salvaguardia del creato, un invito alla giustizia sociale”. Chiederà un mondo che includa i poveri e rispetti “ogni identità culturale, contro questa tendenza della globalizzazione a uniformare tutto”. Lo ha detto in una intervista al CTV il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, in vista del viaggio apostolico del Papa in Bolivia, Ecuador e Paraguay che inizierà la prossima settimana.
Firenze si prepara ad accogliere Papa Francesco. Il Pontefice sarà in città il prossimo 10 novembre per intervenire la Convegno ecclesiale nazionale.