Eravamo alla fine degli anni 70’. Giovanni Paolo II era stato appena eletto, e la sua prima uscita dal Vaticano la fece con il cappello nero in testa e in clergyman. Con lui solo il segretario. Ma le uscite più “famose” di Papa Woytjla erano quelle piccole fughe verso la montagna, per sciare, per camminare, per pregare da solo in mezzo alla natura.
Sorpresa nel centro di Roma per la presenza di Papa Francesco che si è presentato in un noto negozio di ottica di Via del Babuino a due passi da Piazza del Popolo per cambiare gli occhiali.
Il sacerdote secondo Papa Francesco, un uomo forte e umile, grande perdonatore. L’occasione per ricordarlo è stata la udienza ai sacerdoti di Schönstatt, appartenenti al Movimento Apostolico fondato da padre Josef Kentenich ricevuti al termine del loro capitolo generale.
“Sono state affrontate anche alcune questioni riguardanti i rapporti tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede e tra le Autorità statali e le comunità cattoliche locali, auspicando una pronta conclusione dell’Accordo bilaterale in corso di elaborazione e una soluzione adeguata di alcune questioni di comune interesse tra cui quella riguardante la situazione delle scuole cristiane nel Paese.” Un passaggio del comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede sull’incontro tra il Papa e il Presidente di Israele in Vaticano ricorda il tema più caldo in questo momento nell’ agenda di Tel Aviv: le scuole cattoliche.
La “capacità di dire che siamo peccatori ci apre allo stupore dell’incontro di Gesù Cristo, il vero incontro.” Papa Francesco lo ha ricordato ai presenti alla messa al Casa Santa Marta.Nel commento Vangelo del giorno sulla pesca miracolosa, il Papa parla della fede come incontro con il Signore. “A me piace pensare che la maggior parte del suo tempo” Gesù “lo passava sulle strade, con la gente; poi in tarda serata se ne andava da solo a pregare”, ma “incontrava la gente, cercava la gente”.
Il tema della famiglia è stato al centro anche di questa udienza generale del mercoledì, la prima del mese di settembre. “Il quarto comandamento – ha ricordato il Papa – onora il padre e la madre,è il primo grande comandamento verso le persone. In famiglia impariamo a crescere in quella atmosfera di sapienza degli affetti che si basa sulla gratuità dei rapporti”.
“La terra è il talento che tutti insieme abbiamo ricevuto e di cui dobbiamo rendere conto.” E’ uno dei passaggi della predica che Padre Raniero Cantalamessa ha proposto questo pomeriggio nella basilica di san Pietro in occasione della Veglia di preghiera che Papa Francesco ha voluto per la Giornata per la cura del Creato.
L’aborto è un dramma esistenziale e morale. Lo ha ribadito chiaramente stamane Papa Francesco nella lettera inviata al Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione all’approssimarsi del Giubileo Straordinario della Misericordia.
“Confortatevi a vicenda. Parlare di questo: ma io vi domando: noi parliamo di questo, che il Signore verrà, che noi incontreremo Lui? O parliamo di tante cose, anche di teologie, di cose di Chiesa, di preti, di suore, di monsignori, tutto questo? E il nostro conforto è questa speranza? ‘Confortatevi a vicenda’: confortatevi in comunità. Nelle nostre comunità, nelle nostre parrocchie, si parla di questo, che siamo in attesa del Signore che viene? O si chiacchiera di questo, di quello, di quella, per passare un po’ il tempo e non annoiarsi troppo?”.
Coma già fece Benedetto XVI in Italia così Papa Francesco ha deciso di fare per gli Stati Uniti. Un colloquio televisivo con la gente, domande e risposte in preparazione della visita delle prossime settimane. La conferenza episcopale statunitense ha scelto la ABC come canale di trasmissione, e il prossimo 4 settembre il programma di domande e riposte del Papa sarà trasmesso su tutto il territorio nazionale. Il Papa si è collegato con alcuni studenti di una scuola media dei gesuiti di Chicago, con fedeli di una comunità cattolica al confine con il Messico e con un gruppo di volontari che prestano la loro opera nelle strade di Los Angeles.
Nei Caraibi spazzati dall’ urgano Erik arrivano le parole di conforto del Papa tramite il segretario di stato Pietro Parolin. Un profondo dolore per la perdita di vita umane e per la distruzione causata dal passaggio dell’uragano quello del Papa espresso in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e indirizzato a mons. Gabriel Malzaire, vescovo di Roseau, nella Dominica.
“San Colombano fu un canale privilegiato della grazia di Dio, attraendo fiumi di pellegrini e penitenti, e accogliendo nei tanti nuovi monasteri moltissimi giovani, che abbracciavano la sua Regula monachorum.” Così il cardinale Pietro Parolin segretario di stato vaticano, a nome di Papa Francesco, saluta i 1400 anni della morte del monaco nel messaggio inviato al Vescovo di Piacenza-Bobbio in occasione del XVIII Meeting internazionale delle Comunità Colombiane.
“Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE), attraverso la sezione "Salvaguardia del Creato" della sua Commissione Caritas in Veritate, si unisce all'iniziativa del Santo Padre Francesco di celebrare una Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato insieme con i fratelli Ortodossi.” Un messaggio diffuso oggi alla vigilia della prima giornata voluta da Papa Francesco come preghiera comune.
Nel cuore del Papa ci sono i cristiani e i martiri delle fughe dalla persecuzione. Martiri come il Beato il Vescovo siro-cattolico Flaviano Michele Melki che “nel contesto di una tremenda persecuzione contro i cristiani, egli fu difensore instancabile dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede.” Ma anche oggi i cristiani sono perseguitati in Medio Oriente e in altre parti del mondo e la beatificazione di questo Vescovo deve dare consolazione, ma deve essere “di stimolo ai legislatori e ai governanti perché ovunque sia assicurata la libertà religiosa; e alla comunità internazionale perché si ponga fine alle violenze e ai soprusi.”
Con la visita in Vaticano di Reuven Rivlin, presidente israeliano il prossimo 3 settembre riprende per il Papa la attività pubblica. Sarà un incontro importante quello tra il Papa e il presidente che vede in agenda diversi temi. Papa Francesco aveva stretto un rapporto particolare con il presidente Peres, aveva piantato con lui un olivo e pregato per la pace in Vaticano insieme al presidente palestinese. Ma Peres era a fine mandato.
Rispondendo a domande dei giornalisti, il Vice Direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione: "In risposta ad una lettera al Santo Padre di Francesca Pardi, dai toni educati e rispettosi, la Segreteria di Stato ha accusato ricezione della medesima con uno stile semplice e pastorale, precisando in seguito che si trattava di una risposta privata e quindi non destinata alla pubblicazione (cosa che purtroppo è avvenuta).
Non “un effetto Francesco” nell’elezione di padre Juan Pablo Catoggio alla guida dello Schöenstatt. O almeno non “in primo luogo”. Scherza sul suo essere argentino il nuovo responsabile del movimento eletto da pochissimo: “Ci sono altre ragioni”, spiega ad AciGroup, per esempio la “crescita, la vitalità, la forza che la Chiesa dimostra negli ultimi anni in tanti Paesi dell’America Latina”.
La famiglia scuola di preghiera. Papa Francesco continua il suo ciclo di catechesi sulla famiglia, e si sofferma sul tempo della famiglia. Un tempo sconnesso, pieno, impegnato. Nel quale i genitori però sono chiamati anche a trovare il respiro della preghiera, a farne una parte quotidiana della giornata.
Un padiglione di successo quello della Santa Sede a Expo2015. Quasi 690 mila visitatori di cui 200 mila solo ad agosto.
Comincia oggi il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste, e Papa Francesco, come ha già fatto lo scorso anno, non ha fatto mancare il suo “coriale e fraterno saluto, quale segno della sua spirituale vicinanza” ai partecipanti, con una breve lettera firmata dal Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.