Udienza particolare per Papa Francesco. Si celebrano i cinquanta anni dalla dichiarazione conciliare “Nostra Aetate,” sul rapporto del cristianesimo con le religioni non cristiane, e i rappresentanti di varie religioni – che celebrano l’anniversario in un convegno internazionale alla Pontificia Università Gregoriana – affollano piazza San Pietro in una giornata di tempo instabile (per questo i malati guardano dall’Aula Paolo VI, dove sono - dice il Papa, prima di benedirli a distanza - "più comodi e tranquilli"). Invece del Vangelo, si legge un passo scelto della dichiarazione conciliare. E, tra i grandi risultati della dichiarazione, Papa Francesco ne individua uno in particolare: la trasformazione del rapporto tra cristiani e ebrei. Perché “da nemici ed estranei, siamo diventati amici e fratelli.” E chiede una ‘alleanza tra le religioni’ nelle opera di carità durante il Giubileo della misericordia, per rispondere ai problemi del mondo a partire dalla preghiera comune.
Con grande emozione è stato accolto, dai detenuti del Carcere di Pordenone, la corona del S. Rosario inviata ad ognuno di loro da Papa Francesco e consegnata da P. Edmondo Caruana, Responsabile Editoriale della L.E.V., in occasione dell'incontro organizzato nell'ambito della rassegna editoriale “La Libreria Editrice Vaticana a Pordenone”. “Per noi è stato un momento molto importante e un grande onore essere ricordati da Papa Francesco” – ha dichiarato il direttore del Carcere circoscrizionale, dott. Alberto Quagliotto. “I detenuti – ha dichiarato il Cappellano del Carcere, don Piergiorgio Rigolo – hanno apprezzato molto il regalo del Santo Padre e sicuramente pregheranno per lui come ha chiesto”.
Telegramma di cordoglio di Papa Francesco per le vittime del terremoto in Afghanistan e in Pakistan. Nel testo – firmato dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin – Papa Bergoglio esprime profondo dolore dopo avere appreso “della tragica perdita di vite in Afghanistan e Pakistan in conseguenza del terremoto nella regione”.
Il processo di riforma della Curia Romana va avanti, ma dinanzi ad “alcuni problemi” è necessario “prontamente provvedere”. Lo scrive il Papa in una lettera inviata al Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
Don Corrado Lorefice, Parroco e Arciprete della Parrocchia di San Pietro Apostolo a Modica, è il nuovo Arcivescovo di Palermo. Mons. Matteo Maria Zuppi, finora Vescovo Ausiliare di Roma, è il nuovo Arcivescovo di Bologna.
Su Rom e Sinti “il Papa chiede di voltare pagina”. E questo “si può puntando subito su scolarizzazione e integrazione”. Per Sant’Egidio, tra gli organizzatori dell’incontro mondiale del Popolo gitano a Roma, che ieri è culminato con l’udienza in Aula Paolo VI, “sradicare l’antigitanismo è un dovere delle nostre società”.
Piangiamo un “generoso pastore che nel suo lungo ministero ecclesiale si è dimostrato impavido testimone del Vangelo e strenuo difensore della fede cristiana e dei diritti della persona umana”. Sono le parole del Papa nel telegramma di cordoglio per la morte, avvenuta sabato mattina, del Cardinale slovacco Ján Chryzostom Korec, vescovo emerito di Nitra.
“Papa Francesco a Milano il 7 maggio 2016”. Il titolo svetta nel sito ufficiale della diocesi meneghina, che annuncia anche le parole dell’arcivescovo della Chiesa ambrosiana.
Hanno iniziato ad arrivare alle 8 questa mattina per essere con il Papa. I Gitani di ogni perte del mondo. In Aula esibizioni e canti, preghiere in diverse lingue e di diverse religioni per ricordare i 50 anni della vista di Paolo VI al campo nomadi di Pomezia il 26 settembre 1965.
Dignità umana, nuovi conflitti armati, situazione internazionale con aree del mondo come Africa e Medio Oriente dove si moltiplicano i teatri di guerra. Su tutto questo sono chiamati a riflettere i Cappellani militari che svolgono a Roma il IV corso di aggiornamento sul Diritto internazionale umanitario. E a loro il Papa, che li ha ricevuti in udienza questa mattina, ha ricordato come la guerra “ sfigura i leami tra fratelli” ma sfigura anche coloro che sono testimoni di tali atrocità.
“La situazione nelle vostre terre di origine è gravemente compromessa dall’odio fanatico del terrorismo che continua a provocare una forte emorragia di fedeli che si allontanano dalle terre dei loro padri, ove sono cresciuti ben radicati nel solco della tradizione.”
Il Papa si è recato questa sera verso le 19.30 in forma privata al Policlinico Gemelli per una breve visita al card. Roger Etchegaray che vi si trova ricoverato.
“Il primo a voler camminare insieme con noi, a voler fare “sinodo” con noi, è proprio Lui, il nostro Padre. Il suo “sogno”, da sempre e per sempre, è quello di formare un popolo, di radunarlo, di guidarlo verso la terra della libertà e della pace. E questo popolo è fatto di famiglie: ci sono «la donna incinta e la partoriente»; è un popolo che mentre cammina manda avanti la vita, con la benedizione di Dio.” Papa Francesco ha salutato così i fedeli che si sono radunati in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus dopo la celebrazione della messa che ha concluso il Sinodo sulla famiglia.
Ci sono due tentazioni per chi segue Gesù: “di fronte ai continui problemi, meglio andare avanti, senza lasciarci disturbare” e poi c’è il rischio “di cadere in una “fede da tabella”. Possiamo camminare con il popolo di Dio, ma abbiamo già la nostra tabella di marcia”.
Un discorso duro quello di Papa Francesco a conclusione del Sinodo sulla famiglia e la sua vocazione e missione, che parte da una domanda: “che cosa significherà per la Chiesa concludere questo Sinodo dedicato alla famiglia?”
"Il pellegrinaggio di 5000 rom a Roma, provenienti almeno da 20 nazioni del mondo - di cui quasi 2000 rom da 9 regioni e 26 diocesi italiane - e che si concluderà lunedì 26 ottobre con l’udienza del Papa in sala Nervi, costituisce per la Fondazione Migrantes, che ha collaborato con il Pontificio Consiglio dei Migranti e degli Itineranti alla preparazione all’evento, un gesto concreto e un segno nel cammino di preparazione del Giubileo della misericordia." Lo scrive in un comunicato la Migrantes, ufficio dei vescovi italiani per la pastorale dei migranti e itineranti.
"Papa Francesco si unisce alla preghiera e al dolore delle famiglie e consegna le vittime alla misericordia di Dio, affinché le accolga nella sua luce."
Saldi nella verità del Vangelo. Ma non statici. Così Papa Francesco vede i cristiani. Nell’omelia della Messa mattutina nella Domus Sanctae Marthae – la cui sintesi è fornita da Radio Vaticana – Papa Francesco afferma il tema del cambiamento a partire da un brano della Lettera ai Romani di San Paolo, e dalla lettura del Vangelo in cui Gesù parla dei segni dei tempi.
Un nuovo dicastero per Famiglia, Laici e Vita. Papa Francesco lo ha annunciato all’inizio della Congregazione generale del Sinodo dei vescovi, che si è riunita questo pomeriggio. L’annuncio viene dalla Sala Stampa vaticana.
La conversione “è un compito, è un lavoro di tutti i giorni” che ci porta all’incontro con Gesù. Lo ha detto il Papa nella omelia della messa di questa mattina secondo quello che riporta la Radio vaticana.