Dopo aver aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui e celebrato la Messa, Papa Francesco ha incontrato sul Sagrato i giovani della Repubblica Centrafricana.
I leader evangelici, insieme con le autorità cattoliche e musulmane, hanno costituito la "Piattaforma interreligiosa" che ha portato avanti il processo di pacificazione nazionale. Come una “locomotiva per la coesione sociale, perché se il presidente della Alliance des Evangeliques en Centrafrique l’arcivescovo e l’imam non si fossero messi insieme ci sarebbe stata un conflitto tra le comunità. Ma la loro coesione, la loro unità è stata veramente un elemento importante, un elemento unificatore”
Non arrivano immagini dall’aeroporto di Bangui per l’arrivo del Papa. In Centrafrica non c’è nemmeno l’elettricità, e le telecamere arrivano dal Sud Africa grazie all’ Eurovisione. Ma alle 10.15 Francesco è atterrato. Ai piedi della scalinata del velivolo il Papa è accolto dal Capo di Stato della transizione, Catherine Samba-Panza, insieme con una bambina che offre al Papa dei fiori.
Pioggia battente per il congedo del Papa dall' Uganda. Si conclude la tappa ugandese del XI Pellegrinaggio apostolico internazionale di Papa Francesco. La partenza verso Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, è avventa alle
Dopo aver incontrato i giovani a Kololo, Papa Francesco ha raggiunto la Casa della Carità, fondata dal Cardinale Nsubuga, a Nalukolongo.
Papa Francesco ha incontrato i giovani ugandesi presso il Kololo Airstrip di Kampala. Dopo aver ascoltato le testimonianze di due giovani sui temi dell’Hiv e del rapimento dei bambini soldato il Pontefice ha lasciato da parte il testo preparato per rivolgere alle migliaia di ragazzi un discorso a braccio.
Due santuari uno non lontano dall’altro, solo tre chilometri tra il Nakiyanja-Namugongo Anglican Shrine che sorge sul luogo della morte dei Martiri ugandesi (1884-1887), cattolici e anglicani. Le loro reliquie sono conservate nella Cappella del Santuario, e Namugongo il santuario cattolico che ricorda gli stessi martiri. Due luoghi che non riescono a riunire le due comunità. Già Paolo VI nel suo viaggio li visitò insieme e così anche Giovanni Paolo II
Il tema è “La sfida della realtà”, e caratterizza la V edizione del Festival di Dottrina Sociale della Chiesa, in programma a Verona dal 26 al 29 novembre. E, in un videomessaggio destinato al Festival, Papa Francesco ha delineato che “la sfida della realtà richiede anche la capacità di dialogare, di costruire ponti al posto dei muri. Questo è il tempo del dialogo, non della difesa di rigidità contrapposte”. Ma ci vuole però “un cambiamento”.
Una vera festa africana, con migliaia di giovani nelle loro uniformi scolastiche, decine di vescovi e il presidente della repubblica che attendono il Papa nello stadio Kasarani di Nairobi ballando.
Qui “mi sento a casa condividendo questo momento con fratelli e sorelle che, non mi vergogno a dire, hanno un posto speciale nella mia vita e nelle mie scelte. Sono qui perché voglio che sappiate che le vostre gioie e speranze, le vostre angosce e i vostri dolori non mi sono indifferenti. Conosco le difficoltà che incontrate giorno per giorno! Come possiamo non denunciare le ingiustizie subite?”. Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando gli abitanti di Kangemi, uno dei quartieri più poveri di Nairobi.
E’ di origine italiana, come il suo connazionale più illustre. Mauricio Macrì, 56 anni, eletto al secondo turno domenica scorsa Presidente dell’Argentina fonda le sue radici in Calabria così come Papa Francesco le fonda in Piemonte.
I canti africani della liturgia che scaldano il cuore non si fermano per la pioggia e per il fango che invade il campo dove vi celebra la messa. Il Campus universitario con al centro un grande altare sopraelevato. E da li il Papa in italiano alla omelia dice che “in obbedienza alla Parola di Dio, siamo anche chiamati ad opporre resistenza alle pratiche che favoriscono l’arroganza negli uomini, feriscono o disprezzano le donne e minacciano la vita degli innocenti non ancora nati. Siamo chiamati a rispettarci e incoraggiarci a vicenda e a raggiungere tutti coloro che si trovano nel bisogno. Le famiglie cristiane hanno questa missione speciale: irradiare l’amore di Dio e riversare l’acqua vivificante del suo Spirito. Questo è particolarmente importante oggi, perché assistiamo all’avanzata di nuovi deserti, creati da una cultura del materialismo e dell’indifferenza verso gli altri.”
“Penso qui all’importanza della nostra comune convinzione secondo la quale il Dio che noi cerchiamo di servire è un Dio di pace. Il suo santo Nome non deve mai essere usato per giustificare l’odio e la violenza. So che è vivo in voi il ricordo lasciato dai barbari attacchi al Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera. Troppo spesso dei giovani vengono resi estremisti in nome della religione per seminare discordia e paura e per lacerare il tessuto stesso delle nostre società. Quant’è importante che siamo riconosciuti come profeti di pace, operatori di pace che invitano gli altri a vivere in pace, armonia e rispetto reciproco! Possa l’Onnipotente toccare i cuori di coloro che perpetrano questa violenza e concedere la sua pace alle nostre famiglie e alle nostre comunità”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, presiedendo l’Incontro Ecumenico ed Interreligioso nel salone della Nunziatura Apostolica di Nairobi in cui si trovano riuniti i leader delle diverse confessioni cristiane e di altre tradizioni religiose presenti in Kenya.
E’ iniziato l’undicesimo viaggio apostolico internazionale di Papa Francesco. Alle 8 l’aereo papale è decollato da Fiumicino alla volta del Kenya. Poi le tappe in Uganda e Repubblica Centroafricana.
Il Papa ha ricevuto stamane in udienza il Governatore Generale di Antigua e Barbuda, Rodney Williams.
“La Chiesa è sposa di Gesù, ma il suo Signore se ne è andato e il suo unico tesoro è il suo Signore. E la Chiesa, quando è fedele, lascia tutto in attesa del suo Signore. Invece quando la Chiesa non è fedele o non è tanto fedele o non ha tanta fede nell’amore del suo Signore cerca di arrangiarsi anche con altre cose, con altre sicurezze, più dal mondo che da Dio”. Lo ha detto il Papa – secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana – durante l’omelia della messa quotidiana a Santa Marta.
“Non vedo l’ora di essere con voi, vengo come messaggero del Vangelo per proclamare il massaggio di amore, riconciliazione, pace e perdono di Gesù Cristo”. E’ quanto afferma il Papa in un videomessaggio diffuso oggi e rivolto alle popolazioni di Kenya ed Uganda dove il Pontefice arriverà tra poco giorni.
Il Papa ha inviato un messaggio di cordoglio in seguito all'attentato dei giorni scorsi a Bamako, in Mali, in cui sono rimaste uccise decine di persone.
Tra rigide e imponenti misure di sicurezza, il Papa si è affacciato stamane alla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano per recitare la preghiera mariana dell’Angelus in occasione della Solennità di Cristo Re che conclude l’anno liturgico.
Il prossimo 12 dicembre 2015 il Papa Francesco presiederà una Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro. È il secondo anno consecutivo che il Santo Padre celebra la Santa Messa, presso l’altare della Cattedra di Pietro, in onore della Patrona del Messico, che è anche Patrona di tutta l’America Latina e Imperatrice del Continente Americano.