Finisce l’Anno della Vita consacrata e la domanda è: in cosa consiste la vita dei fratelli laici? San Francesco lo è stato perché non è mai stato sacerdote, ed è forse l’esempio più splendente della importanza di questa particolare condizione nella vita del Popolo di Dio.
Tutti siamo peccatori, ma non spaventatevi, Dio è più grande dei nostri peccati. Il Papa ha commentato le letture di oggi nella memoria di San Giovanni della Croce e dalle scritture ha preso alcuni spunti per parlare di speranza: “è questa virtù cristiana che noi abbiamo come un gran dono del Signore e che ci fa vedere lontano, oltre i problemi, i dolori, le difficoltà, oltre i nostri peccati”. Ci fa “vedere la bellezza di Dio”, come riporta la Radio Vaticana:
E’ stata una inaugurazione speciale quella della Casa di Accoglienza "Don Orione" della Parrocchia di Ognissanti all'Appio Latino, perchè ospite d’onore è stato monsignor Konrad Krajewski, Elemosiniere di Papa Francesco. Il centro ha riaperto per l'inverno con l'accoglienza delle persone costrette a vivere in strada e che non hanno un posto per mangiare e per ripararsi dal freddo.
Dopo aver aperto la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, Papa Francesco si è affacciato dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per la recita dell’Angelus.
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma. Dopo aver varcato la Porta, Francesco si è diretto alla Cattedra dove ha preso inizio la Messa della III Domenica di Avvento.
Mentre Papa Francesco celebrava la messa in San Pietro per l’ America Latina e confermava la sua visita a Guadalupe, la Sala Stampa ha diffuso il programma del viaggio che inizia venerdì 12 febbraio 2016 alle 12:30 con la partenza in aereo dall’aeroporto di Roma/Fiumicino per Città del Messico. L’arrivo è previsto alle 19:30, ora locale, all’aeroporto Internazionale “Benito Juárez” di Città del Messico
Sono le parole della liturgia della III domenica di Avvento, la domenica “Gaudete” che ispirano a Papa Francesco la riflessione su Maria, come Patrona delle Americhe, la Vergine di Guadalupe dove il Papa si recherà a febbraio.
Papa Francesco aprirà domani mattina la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma. Un rito fondamentale per la Chiesa dell’Urbe che “inaugura” così il Giubileo della Misericordia. A spiegarne l’importanza fu Papa Giovanni Paolo II che nel giorno di Natale del 1999 aprì la Porta Santa della Basilica.
Il nuovo processo canonico di nullità matrimoniale è appena entrato in vigore e già il Papa ha deciso di mettere a punto alcune cose.
La misericordia di Dio si distende sul suo popolo, che lui ha scelto “non perché fosse grande o potente”, ma perché “era il più piccolo di tutti”. Una piccolezza di cui il Signore si è “innamorato”. Papa Francesco, nell’omelia mattutina nella cappella di Santa Marta raccontata da Radio Vaticana, parte dalla Lettura del Profeta Isaia, il monologo di Dio con il suo popolo.
L’ultimo Anno Santo straordinario prima di quello apertosi l’altro ieri era stato indetto da Papa Giovanni Paolo II nell’ormai lontano 1983 e dedicato alla Redenzione. “Da questa soglia, oggi, noi vediamo aprirsi un’ampia prospettiva su tutto un tempo di Grazia”. Parole di San Giovanni Paolo II, pronunciate nell’omelia del 25 marzo 1983 in occasione dell’apertura della Porta Santa della Basilica Vaticana per il Giubileo straordinario della Redenzione.
Prima udienza generale di Papa Francesco dopo l’avvio ufficiale, ieri, dell’Anno Santo straordinario della misericordia. “La Chiesa - ha esordito il Pontefice - ha bisogno di questo momento straordinario. Non dico che è buono che la Chiesa faccia un Giubileo, dico che la Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario”.
Una preghiera per la Madonna, nel giorno in cui inizia l’Anno Santo Straordinario della Misericordia. L’ha composta personalmente Papa Francesco, e la recita di fronte al monumento dell’Immacolata di Piazza di Spagna (che in realtà si trova nell’adiacente piazza Mignanelli) per un appuntamento che è ormai una tradizione consolidata per la città di Roma: quello dell’atto di venerazione all’Immacolata in Piazza di Spagna, e poi della preghiera nella Basilica di Santa Maria Maggiore, di fronte all’icona di Maria Salus Populi Romani.
L’Anno Santo della misericordia è ufficialmente aperto. Non sarà probabilmente di grande impatto mediatico come fu il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Almeno non per la città di Roma. E questo anche per volontà del Papa che ha voluto che ogni diocesi avesse una Porta Santa ed ha aperto la prima lui stesso, in anticipo rispetto a quella di Roma, a Bangui in Centrafrica.
Dopo la apertura della Porta Santa al termine della messa in Piazza San Pietro, dopo l’abbraccio tra Francesco e Benedetto, dopo che anche il Papa emerito ha attraversato la Porta Santa, è iniziata la lunga schiera di fedeli che attraverso quella porta sono entrati nella basilica fino a quel momento deserta. Gli altri in piazza hanno atteso che Papa Francesco si affacciasse alla finestra del Palazzo Apostolico per la recita dell’Angelus.
La Porta Santa della Basilica di San Pietro è stata aperta dal Papa e il Giubileo della Misericordia ha dunque avuto inizio. Il Pontefice ha attraversato la Porta alla presenza del Papa Emerito, Benedetto XVI, da lui invitato alla cerimonia. Il Giubileo straordinario si concluderà il prossimo 20 novembre, Solennità di Cristo Re.
Pubblicato stamane il Messaggio di Papa Francesco per la 53.ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni sul tema: La Chiesa, madre di vocazioni, che si svolgerà Il 17 aprile 2016, IV Domenica di Pasqua.
Papa Francesco, in collegamento dal Vaticano, ha acceso ieri sera l’albero di Natale di Assisi. In mattinata la Messa nella Basilica Inferiore di san Francesco presieduta da Mons. Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia. Al rito hanno partecipato anche 31 profughi ospitati dalla Caritas Diocesana di Assisi.
Di libri sul Giubileo della Misericordia ne stanno uscendo molti. Uno in particolare nasce dalla esperienza di chi un Anno Santo lo ha già vissuto come comunicatore. Angelo Scelzo oggi vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede nel 2000 era direttore del Giornale del Pellegrino.
“Vengo in mezzo a voi anzitutto come un uomo che vuole condividere i suoi sentimenti e la sua storia”. E “non vi nascondo il travaglio e l’agitazione che hanno segnato per me i primi giorni dopo l’elezione, così come non intendo celare a voi la trepidazione che vivo costantemente. Ma accanto a tutto ciò, giorno dopo giorno, ho sentito crescermi dentro, mentre venivo travolto dall’affetto, dall’amicizia, dalla solidarietà di tanti di voi, un senso di confidenza, una speranza sempre più forte: la sensazione di prepararmi alla consegna definitiva della mia esistenza a colei che diventava la mia sposa, da amare fedelmente, da onorare, da portare nel cuore”.