Il 24 maggio 2025, Papa Francesco dovrebbe essere a Nicea insieme al Patriarca Ecumenico Bartolomeo, per ricordare il 1700esimo anniversario del primo concilio ecumenico, il Concilio di Nicea. E sarà questo, probabilmente, l’evento ecumenico più importante dell’anno. Ma non sarà il solo.
Nella Solennità di Maria Madre di Dio si apre la quarta porta santa di questo giubileo del 2025. Non è il Papa a farlo ma il cardinale Rolandas Makrickas Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.
" Assicuro la mia preghiera per l’anima di questo servo buono e vigilante che, fedele al suo motto “sufficit gratia mea”, anche negli ultimi tempi segnati dalla sofferenza si è abbandonato alla bontà del Padre Celeste".
Quanto è bella la pace, e quanto è disumana la guerra,
La data da segnare sul calendario è il 24 maggio. Dovrebbe essere in quel giorno che Papa Francesco sarà a Nicea con il Patriarca Bartolomeo, per ricordare il 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea. Ma questo potrebbe non essere il solo viaggio internazionale che aspetta Papa Francesco nel 2025. Resta sempre l’Argentina, dove non è mai tornato, e dove sembrava volesse andare già nel 2024. E c’è anche la possibilità di un viaggio ecumenico breve, ma intenso, che tocchi la Serbia, unico Paese dei Balcani occidentali mai toccato da un Papa.
Il 2024 è stato un altro anno ricco di emozioni e avvenimenti per Papa Francesco. Possiamo dire anche un anno di attesa e preparazione in vista del Giubileo 2025. Un anno di preghiera, di momenti di riflessione e come sempre, anche un anno di cambiamenti. Riviviamo insieme i momenti salienti.
Lo scrive il Segretario di Stato vaticano il cardinale Parolin in un messaggio a nome del Papa in occasione del 47° Incontro Europeo guidato dalla Comunità di Taizé a Tallin.
Venerando Marano, Presidente Aggiunto del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano dal primo gennaio del 2025 diventa Presidente del Tribunale. Era presidente aggiunto dal gennaio del 2024.
L’ultimo atto delle riforme di Papa Francesco è stata la nomina di un direttore dell’Autorità di Informazione e Supervisione Finanziaria che abbia anche funzioni di vicepresidente. Una scelta con la quale Papa Francesco fa un ulteriore passo indietro rispetto allo straordinario percorso sulla trasparenza finanziaria avviato da Benedetto XVI e che aveva dato soddisfazioni internazionali, di fatto ritornando ad un modello che sembrava superato: quello in cui presidenze e direzioni si confondono, in nome di una collaborazione all’interno degli enti vaticani che non funziona fino in fondo quando si tratta di avere una struttura moderna per lo Stato.
Dopo aver visitato il carcere di Rebibbia e aperto la speciale porta santa, il Papa si è affacciato dal Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus in occasione della festa di Santo Stefano protomartire.
Con questo gesto “ho voluto che tutti noi che siamo qui avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”. Lo ha detto stamane il Papa aprendo la Porta Santa del carcere romano di Rebibbia, l’unica porta santa speciale del Giubileo. Un desiderio che Francesco aveva espresso già nella bolla di indizione del Giubileo. A varcare la porta insieme al Pontefice anche Monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma e delegato per la diaconia della carità.
Papa Francesco, nell’urbi et orbi di Natale, lancia un appello a varcare la Porta Santa, ad entrare nell’Anno Giubilare riconciliandosi con se stessi per riconciliarsi con gli altri, e per creare un movimento di pace che va dall’Ucraina alla Terrasanta, dal Myanmar al Nicaragua, e tocca anche la situazione di Cipro, l’ultima nazione divisa di Europa dove da cinquanta anni la parte Nord è occupata.
Papa Francesco questa sera ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro dando così inizio al Giubileo 2025, dedicato alla speranza. Il Papa ha pronunciato la formula di rito e poi ha aperto le due ante della Porta Santa e varcandone la soglia è entrato così nella Basilica Vaticana.
Domani sera alle 18.30 circa si apre la Porta Santa di San Pietro. La apre il Papa con un complesso rito che però dopo il 1975 è stato semplificato dal fatto che c'è appunto una porta da aprile e non un muro da far cadere.
Arriva in serata a firma del cardinale Segretario di Stato Parolin
Lo rende noto una comunicazione della Sala Stampa della Santa Sede
Come aveva annunciato durante il suo recente viaggio in Belgio Papa Francesco
In aula Paolo VI l'incontro prenatalizio con i dipendenti del Vaticano
Inizia con il pensiero a Gaza il saluto per gli auguri di Natale alla Curia Romana di Papa Francesco.