Papa Francesco ha incontrato stamattina in Vaticano, in udienza privata, gli artisti e gli organizzatori del 25esimo Concerto di “Natale in Vaticano” che si terrà sabato 16 dicembre.
Eventi straordinari come la visita di Papa Francesco al Dicastero, gli impegni del prefetto Kevin Farrell, le visite ad limina da parte dei vescovi provenienti da tutto il mondo, le novità dalla galassia delle associazioni e dei movimenti; il punto sul work in progress dell’Incontro mondiale delle famiglie di Dublino e della Giornata mondiale della gioventù di Panama….tutte “Good News” che saranno sul nuovo notiziario on line del Dicastero per i Laici, Famiglia e Vita.
Un telegramma per salutare la inaugurazione della cattedra ecumenica internazionale intitolata proprio al patriarca ortodosso e alla fondatrice del movimento dei Focolari intitolata a Bartolomeo e Chira Lubich.
Ormai è un appuntamento fisso quello del Papa con in suoi confratelli gesuiti durante i suoi viaggi.
“Sembra che il nostro Dio voglia cantarci la ninna nanna. Il nostro Dio è capace di questo. La sua tenerezza è così: è padre e madre. Ci porta nelle sue proprie viscere. È il Dio che con questo dialogo si fa piccolo per farci capire, per fare che noi abbiamo fiducia in Lui e possiamo dirgli con il coraggio di Paolo che cambia la parola e dice: Papà, Abbà…È la tenerezza di Dio”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata durante la Messa mattutina a Santa Marta.
Il ruolo fondamentale della diversità nel concerto delle nazioni. La necessità di creare dialogo, perché la diversità “non è di per sé una causa di queste sfide alla coesistenza pacifica”. L’importanza dell’educazione. Papa Francesco riceve sette nuovi ambasciatori non residenti presso la Santa Sede, e delinea con loro le sfide della comunità internazionale e le priorità della diplomazia pontificia.
“Le iniziative che questo organismo compie vogliono essere una manifestazione dell'amore di Dio e della presenza materna della Chiesa in mezzo a tutti gli uomini, in particolare dei più poveri tra i poveri”. Lo scrive il Papa nel messaggio al Cardinale Turkson, in occasione del 25° anniversario della creazione della Fondazione Populorum Progressio per l’America Latina.
Papa Francesco ha incontrato 10 di loro nell’Auletta Paolo VI, prima dell’udienza generale, e ha poi dedicato loro un saluto al termine della stessa: il Forum delle Ong di Ispirazione Cattolica compie 10 anni dalla prima Costituzione, e li celebra con un incontro a Roma, cui partecipa anche l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, l’arcivescovo Bernardito Auza.
Riprendendo le catechesi sull’importanza della Messa, Papa Francesco, durante l’Udienza Generale odierna in Aula Paolo VI, spiega i motivi principali sul perché partecipare alla Messa il giorno della Domenica. La prima risposta del Pontefice è chiara: “Noi cristiani andiamo a Messa la domenica per incontrare il Signore risorto, o meglio per lasciarci incontrare da Lui, ascoltare la sua parola, nutrirci alla sua mensa, e così diventare Chiesa, ossia suo mistico Corpo vivente oggi nel mondo”.
San Juan Diego come Elisabetta, e Elisabetta come i popoli dell’America Latina. Nel tradizionale appuntamento per la festa di Nostra Signora di Guadalupe, Papa Francesco fa un parallelo tra San Juan Diego, l’uomo cui apparve la Vergine morenita, e la storia di Elisabetta, cugina di Maria. E vede in questa dialettica tra sterilità e fecondità, che caratterizza la storia di Elisabetta, la storia stessa dell’America Latina.
Il primo appuntamento è alle 21.30 del 24 dicembre con le celebrazione della Messa della Notte nella Solennità di Natale nella Basilica Vaticana, ore 21.30
Il Cardinale Peter Erdo - Arcivescovo di Esztergom-Budapest e Primate d'Ungheria - ha presentato, lo scorso 15 novembre, il volume sul Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese in Urbe, curato dal rettore dello stesso Monsignor Tamás Tóth.
Quest’anno il tema della XXVI Giornata Mondiale del Malato per il prossimo 11 febbraio è racchiuso nelle parole che Gesù, innalzato sulla croce, rivolge a sua madre Maria e a Giovanni: “Ecco tuo figlio ... Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”. A sceglierlo con cura è stato Papa Francesco, spiegandone le motivazioni nel suo Messaggio in occasione dell’evento mondiale.
“Lasciarsi consolare dal Signore e non preferire lamentele e rancori”. E’ questo il centro dell’omelia di Papa Francesco nella Messa presso Casa Santa Marta. Il Papa riflette sulla Prima Lettura tratta dal profeta Isaia nella quale il Signore promette al suo popolo consolazione.
Morì 100 anni fa, dopo aver dedicato tutta la sua vita al fenomeno delle migrazioni. E oggi l’impegno di Santa Francesca Cabrini è più che mai attuale, e nuovi volti hanno bisogno di “cuori accoglienti come quello di Madre Cabrini”. Papa Francesco incontra le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, della Famiglia Cabriniana per il centenario della nascita al cielo di Santa Francesca Cabrini, la prima santa di America, scomparsa improvvisamente a Chicago il 17 dicembre 1917.
“O Madre, aiuta questa città a sviluppare gli “anticorpi” contro alcuni virus dei nostri tempi”.
Appuntamento il prossimo 14 gennaio, II Domenica del Tempo Ordinario, alle ore 10.00 per la messa di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Il messaggio del Papa per la occasione è stato pubblicato lo scorso 15 agosto.
“Quando diciamo a Maria piena di grazia, in un certo senso le diciamo anche questo, al livello più alto. Infatti la riconosciamo sempre giovane, perché mai invecchiata dal peccato”. Papa Francesco saluta così la solennità dell’ Immacolata che apre la porta al Natale nel pieno dell’ Avvento.
Con l’inaugurazione del presepe e l’illuminazione dell’albero di Natale in piazza San Pietro si entra piano piano, come da tradizione, nel cuore e nel tempo del Natale. Papa Francesco ha ricevuto stamattina in Vaticano le delegazioni polacche e campane che, quest’anno, hanno donato rispettivamente l’Albero di Natale e il presepe.
Un dono particolare quello di Denis Zvizdić, Presidente del Consiglio dei Ministri della Bosnia ed Erzegovina al Papa