E’ terminato il 22/mo viaggio apostolico di Papa Francesco. L’aereo con a bordo il Pontefice ha lasciato Lima ed è atteso a Roma nel primo pomeriggio di domani.
La Messa nella Base Aerea Las Palmas di Lima è l’ultima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco in Perù.
L’ultima giornata del viaggio del Papa in Perù si apre con un incontro con la vita contemplativa. Quasi una sintesi dei diversi incontri con i religiosi, in Perù e in Cile.
“ Le nostre vocazioni avranno sempre quella duplice dimensione: radici nella terra e cuore nel cielo”. Papa Francesco lo ripete ai sacerdoti e ai religiosi a Truijllo in Perù nel Colegio Seminario di Trujillo, da 390 anni dedicato ai Santi Carlo e Marcello.
Francesco è a Huanchaco, città storica del Perù, non lontana dai siti archeologici della cultura Inca; una delle località balneari più rinomate del Paese e meta di numerosi turisti dall’estero. Il suo litorale, affollato d’estate, si snoda in una baia a una decina di chilometri a nord ovest della città di Trujillo, su una terrazza ai piedi del Monte Campana. E qui, in questo paradiso, il Papa celebra la Messa in Onore di Santa Maria Porta del Cielo. “Tutto l’ambiente che ci circonda e questo immenso mare sullo sfondo ci aiutano a comprendere meglio l’esperienza che gli apostoli hanno vissuto con Gesù e che oggi anche noi siamo chiamati a vivere”, dice il Pontefice iniziando la quarta omelia di questo 22esimo viaggio apostolico.
In quasi tutti i suoi viaggi apostolici internazionali, Papa Francesco ha sempre incontrato i gesuiti del Paese che lo stava ospitando. E così è stato anche in questa occasione. Il Pontefice - come ha fatto anche recentemente in Cile - ieri sera ha voluto parlare in forma privata con i suoi confratelli peruviani.
Nell’ Hogar Pricipito Papa Francesco conclude la mattina a Puerto Maldonado.
Una Chiesa i cui tutti i popoli trovano spazio. E’ l’immagine che il Papa evoca nell’incontro all’Instituto de Educación Superior Tecnológico Público Jorge Basadre è un istituto tecnico-professionale fondato nel 1980 con la popolazione di Puerto Maldonado, non solo originari.
Non è la prima volta che un Pontefice si reca in Amazzonia, Giovanni Paolo II lo ha fatto in Brasile e in Perù. Ma questa volta è un Papa latinoaericano che si ferma a parlare con i popoli originari dell’ Amazzonia.
Papa Francesco ha nominato stamane il nuovo Vescovo di Acqui: si tratta di di Monsignor Luigi Testore, finora Responsabile della Comunità Pastorale “Beato Paolo VI” di Milano. Succede a Monsignor Pier Giorgio Micchiardi - 76 anni - che lascia per raggiunti limiti di età.
Papa Francesco è atterrato all’Aeroporto Internazionale di Lima alle ore 16,54 ( 22,54 di Roma). Inizia così la seconda parte del suo 22esimo viaggio apostolico internazionale: quella legata alla visita in Perù e alla popolazione dell’Amazzonia.
Si chiama Iquique, e in lingua Aymara significa “Terra di sogni”. Ma la città che si affaccia sul Pacifico, luogo di accesso verso il Perù e anche verso la Bolivia, è il posto dove tante culture si incrociano. Per questo, l’ultima Messa di Papa Francesco in Cile è dedicata proprio all’integrazione dei popoli. Perché la terra dei sogni “continui ad essere anche terra dell’ospitalità”.
Si chiude oggi in Egitto la Conferenza internazionale a sostegno di Gerusalemme promossa dalla Università di Al-Azhar.
La Pontificia Università Cattolica del Cile a Santiago chiude la giornata di Papa Francesco, accolto da un migliaio di studenti e da 1200 esponenti del mondo accademico cileno.
Essere protagonisti, certo ma come? Il Papa incontra i giovani cileni in un luogo che ha segnato il legame con Maria: il Santuario di Maipú, dove il 3 aprile 1987 Giovanni Paolo II affidò il Cile alla Vergine.
Dopo la Messa per il progresso dei popoli a Temuco, Papa Francesco pranza con gli abitanti dell’Araucania nella Casa “Madre de la Santa Cruz”. Un pranzo importante, il primo del Pontefice con la comunità Mapuche. Sono precisamente undici le persone che pranzeranno con lui provenienti dall’Araucania, otto di loro sono Mapuche.
Si prepara l’anno giubilare dell’Ordine di Santa Maria della Mercede, e Papa Francesco invia loro un messaggio in cui identifica tre protagonisti della loro storia: il fondatore, San Pietro Nolasco; la Vergine Maria; e Cristo Redentore. Con l’invito, alla fine del messaggio, di avere la forza di abbandonare tutto per prendere la croce del Signore.
La giornata cilena di Papa Francesco si è conclusa ieri nel segno della Compagnia di Gesù, la sua famiglia religiosa di origine. Nel tardo pomeriggio il Pontefice si è recato presso il Santuario di San Alberto Hurtado, dedicato al padre gesuita fondatore dell’iniziativa “Hogar di Cristo”, le case di accoglienza per gli emarginati. Alberto Hurtado è stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1994 e canonizzato nel 2005 da Papa Benedetto XVI.
Ai vescovi del Cile, terra secolarizzata in grande contrasto con la gerarchia cattolica, il Papa dice subito di essere “paterni”, e saluta Bernardino Piñera Carvallo, “che quest’anno compirà 60 anni di episcopato (è il Vescovo più anziano del mondo, tanto in età come in anni di episcopato) e che ha vissuto quattro sessioni del Concilio Vaticano II. Bella memoria vivente!”
Non esiste il “selfie vocazionale”. La vocazione esige che la foto te la scatti un altro: che possiamo farci? Inizia così Papa Francesco la sua riflessione per i religiosi i consacrati e i sacerdoti del Cile riuniti nella cattedrale di Santiago.