“Tre secoli di vita costituiscono certamente un traguardo significativo, ma non devono essere l’occasione né per guardare narcisisticamente a sé stessi, né per volgersi nostalgicamente al passato. Piuttosto, rappresentano lo stimolo per una rinnovata consapevolezza della propria identità e per un rilancio della propria missione nella Chiesa”. Lo ha detto Papa Francesco ai membri della “Pontificia Academia Theologica”, che celebra quest’anno i tre secoli di istituzione, avvenuta il 23 aprile 1718 con Breve da parte del Papa Clemente XI.
“Vi ringrazio per il vostro impegno quotidiano di sostegno al magistero dei Vescovi, nella tutela della retta fede e della santità dei Sacramenti, in tutte le varie questioni che oggi richiedono un discernimento pastorale importante, come nell’esame dei casi relativi ai graviora delicta e delle domande di scioglimento del vincolo matrimoniale in favorem fidei”.
Figlio, testimonianza, maternità. Sono le tre parole chiave di Papa Francesco nell’omelia mattutina presso Casa Santa Marta. Secondo il Papa, queste tre parole, occorrono per annunciare Cristo.
E’ arrivato in serata il telegramma di cordoglio per le vittime dell'incidente ferroviario avvenuto oggi a Pioltello,
“Nell’ultimo secolo abbiamo finalmente compreso di trovarci insieme sulle rive del Mar Rosso”. Papa Francesco spiega così l’ecumenismo, durante la riflessione dei Vespri ecumenici a San Paolo nella solennità della conversione dell’ Apostolo.
In udienza dal Papa questa mattina il Presidente della Repubblica Centroafricana, Faustin Archange Touadéra, che ha anche incontrato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Non possiamo dimenticare quanto la ‘Gaudium et spes’ sia stata cara al vostro Fondatore, San Giovanni Paolo II. Egli fu tra i protagonisti della sua stesura e molta parte del suo magistero affonda le sue radici proprio in questo documento”. Lo ha ricordato Papa Francesco in una lettera inviata a Monsignor Vincenzo Paglia , Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia, in occasione dell’inaugurazione della Cattedra Gaudium et Spes presso la Pontificia Università Lateranense.
La commemorazione comune della Riforma "rimane una feconda opportunità per l’ecumenismo, perché ha segnato non un punto di arrivo, ma un punto di partenza nella ricerca ecumenica dell’unità piena e visibile tra di noi, sotto il triplice segno della gratitudine, del pentimento e della speranza, tutti e tre indispensabili se vogliamo davvero risanare la nostra memoria. Non è un caso che i nostri sforzi si stiano orientando verso lo studio di una questione ecumenica prioritaria su cui intendiamo soffermarci in futuro, ovvero la questione della natura della Chiesa". Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo la delegazione Evangelica-Luterana di Finlandia, in occasione della festa di Sant'Enrico.
Il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali termina con una preghiera modellata sulla "Preghiera semplice" (“dove c’è falsità, fa che portiamo verità”). Ma è anche un richiamo alle responsabilità dei giornalisti, perché operino un giornalismo “di pace”, fatto “da persone per le persone a servizio di tutte le persone”.
Di fronte al dramma della popolazione yazida, si comprende come “dal cuore dell’uomo possono scatenarsi forze oscure”. Lo dice Papa Francesco, incontrando una rappresentanza della popolazione yazida di Germania nell’auletta Paolo VI, prima dell’udienza generale.
Un nuovo appello di Papa Francesco per la Repubblica Democratica del Congo durante l’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro: “Purtroppo continuano a giungere notizie preoccupanti dalla Repubblica Democratica del Congo. Pertanto, rinnovo il mio appello perché tutti si impegnino ad evitare ogni forma di violenza. Da parte sua, la Chiesa non vuole altro che contribuire alla pace e al bene comune della società”.Un nuovo appello di Papa Francesco per la Repubblica Democratica del Congo durante l’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro: “Purtroppo continuano a giungere notizie preoccupanti dalla Repubblica Democratica del Congo. Pertanto, rinnovo il mio appello perché tutti si impegnino ad evitare ogni forma di violenza. Da parte sua, la Chiesa non vuole altro che contribuire alla pace e al bene comune della società”.
La meditazione dell’Udienza Generale di questo mercoledì in Piazza San Pietro si incentra sul viaggio di Papa Francesco appena trascorso in Cile e in Perù. Francesco, con emozione, ricorda quei giorni intensi e colorati prima in terra cilena e poi in quella peruviana. Piazza San Pietro è collegata con alcuni bambini malati che seguono l’Udienza Generale dall’Aula Paolo VI.
“Vorrei aiutare il Burkina Faso a far sviluppare il rispetto dei diritti umani nelle carceri, deve diventare uno strumento per le associazioni umanitarie e abolire la pena di morte”.
Della violenza contro le donne, dei soprusi che esse subiscono, e dei tanti casi di femminicidio che si leggono nelle cronache quotidiane, se ne parla diffusamente il 25 novembre, il giorno che dal 1999 viene dedicato alla mobilitazione collettiva contro questo dramma umano e sociale.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Forlì-Bertinoro presentata dal Vescovo Monsignor Lino Pizzi - 77 anni - e ha chiamato a succedergli Monsignor Livio Corazza, finora Parroco del Duomo di Santo Stefano, in Concordia Sagittaria, diocesi di Concordia-Pordenone.
"La crisi finanziaria ha posto nuove difficoltà e al contempo nuove sfide per i governi come la crescita della disoccupazione e di nuove forme di povertà, come l’acuirsi del gap economico e sociale e la nascita di nuove forme di schiavitù, oltre alle radicate situazioni di conflitto". Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato in occasione del “World Economic Forum” di Davos.
Un viaggio più difficile del previsto quello del Papa in Cile e Perù con due possibili chiavi di lettura: l’impegno per l’Amazzonia e la difesa della gente, soprattutto delle donne, dallo sfruttamento e la dolorosa questione degli abusi sessuali.
In Cile e Perù ho ammirato nelle popolazioni locali "la fede e il desiderio di crescita spirituale e sociale". Lo scrive il Papa al Presidente della Repubblica Mattarella, nel consueto telegramma inviato al rientro dal viaggio apostolico in Sudamerica.
Papa Francesco è arrivato a Roma di rientro dal suo viaggio in Cile e Perù alle ore 14e10 circa. All’inizio del volo, l’appuntamento consueto per la conferenza stampa con i giornalisti. Tra i temi affrontati ci sono la corruzione, l’ambientalismo contro l’uomo, il matrimonio celebrato da Santiago del Cile a Iquique, la lotta alla povertà. Ma soprattutto il ricordo di Francesco di quel calore speciale che appartiene al popolo dell’America Latina.
Era prevedibile. Dopo la risposta sulla questione Barros in Chile ad un giornalista, il Papa avrebbe dovuto essere più chiaro con la stampa nella conferenza sul volo del ritorno.