"Se ti sei allontanato dai genitori, fai uno sforzo e torna da loro!" Papa Francesco conclude l'udienza generale con un appello per non allontanarsi mai dai genitori, per "onorare i genitori", anche quelli degli altri, chiedendo di fare a tutti la promessa di non insultare i genitori degli altri.
La Lituania è la prima tappa del Viaggio apostolico che Papa Francesco inizierà nel prossimo fine settimana e che successivamente lo condurrà in Lettonia ed Estonia.
Giovani che fanno domande. Papa Francesco ne ha incontrato un gruppo in Vaticano che arrivano dalla Francia dalla diocesi di Grenoble. I temi sono quelli di sempre, come parlare della Chiesa e del Vangelo nel mondo.
Un incontro del Papa con i giovani all’inizio del Sinodo, esteso a tutti, per una “grande festa”, in cui i giovani possono presentare al Papa e ai padri sinodali “le loro istanze e le loro esigenze”: lo annuncia il Cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, al termine della conferenza stampa di presentazione della Costituzione Apostolica “Episcopalis Communio”, che riforma il regolamento del Sinodo dei vescovi.
"Nel Vangelo, quando Gesù non era con la gente, era con il Padre, a pregare. E la maggior parte del tempo nella vita di Gesù, nella vita pubblica di Gesù, Egli la passò sulla strada, con la gente. Questa vicinanza: l’umiltà di Gesù, quello che dà autorità a Gesù, lo porta la vicinanza con la gente. Lui toccava la gente, abbracciava la gente, guardava negli occhi la gente, ascoltava la gente. Vicino. E questo gli dava autorità". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata durante la Messa celebrata a Santa Marta.
Papa Francesco ha promulgato la Costituzione Apostolica Episcopalis communio, sulla struttura del Sinodo dei Vescovi. La decisione del Pontefice arriva a pochi giorni dalla apertura - prevista il 3 ottobre - della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
A conclusione delle celebrazioni per i 300 anni dalla Fondazione della Congregazione Armena Mechitarista, Papa Francesco ha inviato una lettera, letta ieri al termine della Divina Liturgia celebrata all'Isola di San Lazzaro degli Armeni. Presente il cardinale Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
Un colloquio di circa 20 minuti quello tra Papa Francesco e il Presidente della Repubblica di Albania, Ilir Meta. Il presidente albanese è stato ricevuto in Vaticano insieme alla moglie e i suoi tre figli.
“Il Signore vuole che i suoi discepoli di ieri e di oggi instaurino con Lui una relazione personale, e così lo accolgano al centro della loro vita”. E’ questo il cuore dell’Angelus odierno di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Il Papa ha voluto donare anche a tutti i presenti un piccolo crocefisso.
La vera festa per il Papa Palermo l’ha fatta in Piazza Politeama. Un incontro con i giovani che hanno posto domande ma che di fatto è stata la festa della città.
Papa Francesco incontra il clero siciliano. Lo fa nella Cattedrale di Palermo, ricordando ai religiosi e alle religiose l’esempio indimenticabile del primo martire della mafia, Don Pino Puglisi. Per il sacerdote ucciso ci sono tre verbi: celebrare, accompagnare e testimoniare.
“La parola odio va cancellata dalla vita cristiana; perciò non si può credere in Dio e sopraffare il fratello. Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore”. E’ il vero e proprio grido antimafia che Papa Francesco ha lanciato durante l’omelia della Messa celebrata al Foro Italico di Palermo, dedicata alla memoria liturgica del Beato Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia esattamente 25 anni fa.
E’ la prima volta che un Papa visita la diocesi di Piazza Armerina, nella Sicilia centrale, tra le province di Enna e Caltanissetta. Inizia così, con un “evento epocale”, la giornata di Papa Francesco in Sicilia, in occasione del 25° anniversario della morte del Beato Pino Puglisi.
Un saluto e un invito che il Papa sembra aver già accettato. Il Presidente del Mozambico in udienza questa mattina in Vaticano ha detto che Francesco nel 2019 sarà nel paese africano e il Papa ha risposto: se sono vivo!
Dovete “realizzare con gesti concreti e quotidiani la “minorità” che caratterizza i seguaci di Francesco”. Il Papa lo ha detto questa mattina ai partecipanti all’85° Capitolo Generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, in corso a Roma, presso il Collegio Internazionale “San Lorenzo da Brindisi”, fin al 16 settembre.
“Ogni giorno, nella preghiera, porto davanti al Signore le sofferenze e le necessità delle Chiese e dei popoli di quelle amate terre, come pure di coloro che si prodigano per dare loro aiuto”. E’ il pensiero di Papa Francesco espresso durante l’Udienza ai partecipanti al VI Incontro di coordinamento degli Organismi caritativi cattolici operanti in Iraq, in Siria e nei Paesi limitrofi, promosso dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, in particolare della Sezione Migranti e Rifugiati, in collaborazione con la Segreteria di Stato e la Congregazione per le Chiese Orientali, in corso dal 13 al 14 settembre presso la Pontificia Università Urbaniana.
“La croce ci insegna che nella vita c’è il fallimento e la vittoria. Dobbiamo essere capaci di tollerare le sconfitte, di portarle con pazienza, le sconfitte, anche dei nostri peccati perché Lui ha pagato per noi”.
Nel suo lunghissimo pontificato Giovanni Paolo II non ha mancato di visitare anche Palermo, dove domani si recherà Papa Francesco. Papa Wojtyla si recò due volte nel capoluogo siciliano: la prima nel 1982 e la seconda nel 1995, in occasione del III convegno ecclesiale nazionale.
Quella Europea una società fatta di solitudini, in cui si manifesta una crescente intolleranza per il modello antropologico cristiano, in cui prende piede il transumanesimo che nega il fatto che l’uomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Eppure, sottolinea il Cardinale Angelo Bagnasco “per l’Europa, la fede è il nostro dono, la fede in Gesù Cristo è la nostra ricchezza”. Mentre la storia ricorda che “allontanarsi da Cristo significa generare mostri”.
Il compito più urgente dei pastori è "quello della santità". Lo ha detto il Papa ai vescovi di recente nomina che hanno partecipato al Corso promosso dalla Congregazione per i Vescovi.