Ci sarà un viaggio di Papa Francesco in Romania, probabilmente nella primavera del 2019. Lo dice ad ACI Stampa l’arcivescovo Ioan Robu, di Bucarest, che – con gli altri 16 vescovi della Conferenza Episcopale Romena – è stato il 9 novembre da Papa Francesco per la visita ad limina. Un colloquio lungo, quello con il Santo Padre, i cui contenuti restano ovviamente riservati, ma nel quale i vescovi latini e greco cattolici di Romania hanno messo nelle mani del Papa le loro preoccupazioni e speranze. E hanno rinnovato un invito ad andare in Romania che Papa Francesco ha accolto.
“Voi non fate solo un lavoro, ma adempite un compito e un impegno. Quanto è facile, però, lasciarsi trascinare da un’opinione comune, da un disfattismo e un pessimismo che paralizza e accieca!…
Dalla Pentecoste 2019, ci sarà una nuovo servizio internazionale per il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Lo ha annunciato il Dicastero Laici, Famiglia e Vita in un comunicato comparso sul sito ufficiale del dicastero lo scorso 31 ottobre. Il nuovo organismo si chiamerà CHARIS. Termina così il percorso richiesto da Papa Francesco perché le organizzazioni carismatiche cattoliche facessero capo ad una sola organizzazione.
“Condividiamo la grande sofferenza che deriva dalla tragica situazione che vivono tanti nostri fratelli e sorelle in Medio Oriente, vittime della violenza e spesso costretti a lasciare le terre dove vivono da sempre”. È questo il filo che lega Papa Francesco al Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, Mar Gewargis III. Il Pontefice ha ricevuto il Patriarca questa mattina in Vaticano con la Delegazione. Dopo un incontro privato, il Papa ha pronunciato un discorso ufficiale.
I Vescovi della Romania, giunti a Roma per incontrare Papa Francesco in visita ad limina, hanno presentato al Pontefice un documentario particolare: “Sette testimoni per la Piccola Roma”. Il cortometraggio racconta la storia della Chiesa greco-cattolica della Romania. Una chiesa unita con Roma nel 1700, messa fuori legge nel 1948 per oltre 40 anni, ma risorta dalla testimonianza dei martiri e dalla fede del suo popolo.
Non sono proprio “vacanze romane” quelle del principe Frederick di Danimarca, che insieme a sua moglie Mary è da qualche giorno in visita in Italia, tra vari impegni commerciali ed istituzionali. Tra questi ultimi, immancabile l’incontro con Papa Francesco.
Papa Francesco ha nominato Enrico Ferrannini Promotore di Giustizia Sostituto della Corte d’Appello dello Stato di Città del Vaticano e Maria Fratangelo difensore del Vincolo del Tribunale della Rota Romana.
Michal Giedojc (1420 – 1485) proveniva da una famiglia principesca lituana, e sin dalla gioventù era noto per gli studi di meccanica che metteva a frutto per creare macchinari per portare l’Eucarestia agli ammalati. Laico professo agostiniano, venerato da tempo come un santo per una serie di miracoli e guarigioni avvenute dopo la sua morte, la causa di beatificazione si è aperta nel 1521, poi chiusa da Urbano VII, poi riaperta nel XX secolo, e nel 2001 è riaperto il processo di beatificazione. Ieri, Papa Francesco lo ha dichiarato beato secondo la formula della “beatificazione equipollente”.
"Testimoniare è rompere un’abitudine, un modo di essere. Rompere in meglio, cambiarla. Per questo la Chiesa va avanti per testimonianze. Quello che attrae è la testimonianza, non sono le parole che sì, aiutano, ma la testimonianza è quello che attrae e fa crescere la Chiesa. E Gesù dà testimonianza. È una cosa nuova, ma non tanto nuova perché la misericordia di Dio c’era anche nell’Antico Testamento. Loro non hanno capito mai – questi dottori della legge – cosa significasse: misericordia voglio e non sacrifici. Lo leggevano, ma non capivano cosa fosse la misericordia. E Gesù con il suo modi di agire, proclama questa misericordia con la testimonianza". Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della messa mattutina celebrata a Santa Marta.
"In tante zone del mondo, nostri fratelli e sorelle non possono avere una vita dignitosa proprio per la mancanza d’accesso all’acqua pulita. Le drammatiche statistiche della sete, soprattutto la situazione di quelle persone che si ammalano e spesso muoiono a causa dell’acqua insalubre, è un’immane vergogna per l’umanità del XXI secolo". Lo scrive il Papa nel messaggio inviato ai partecipanti alla Conferenza internazionale, promossa dal Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, sul tema La gestione di un bene comune: l’accesso all’acqua potabile per tutti.
Dopo il Sinodo dei Vescovi riprendono le visite ad limina delle diverse conferenze episcopali. In questi giorni è il turno dei Vescovi della Romania, giunti a Roma per incontrare Papa Francesco.
Sono passati trecento anni dalla morte di San Giovanni Battista de La Salle, Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane. E per questo evento Papa Francesco ha concesso “l'Anno Giubilare Lasalliano”.
Un incoraggiamento alla lotto contro la pedofilia, all'accoglienza e all'ascolto delle vittime le cui ferite non saranno mai in “prescrizione”, solo così si realizza la tolleranza zero.
“Non rubare”. È la “Settima Parola” del Decalogo su cui si concentra oggi Papa Francesco, nell’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Francesco ricorda: “Nella dottrina sociale della Chiesa si parla di destinazione universale dei beni”. Ma che cosa significa?
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia per raggiunti limiti di età presentata dal Cardinale Orlando B. Quevedo da Arcivescovo di Cotaboto, nelle Filippine. Gli succede Monsignor Angelito R. Lampon, finora Vicario Apostolico di Jolo.
Commentando il Vangelo odierno Papa Francesco - nell'omelia pronunciata a Santa Marta - riporta l'attenzione dei fedeli alle tante volte in cui ciascuno di noi ha rifiutato Cristo. Il "rifiuto deve far pensare a noi, alle volte che Gesù ci chiama; ci chiama a fare festa con Lui, a essere vicino a Lui, cambiare vita. Pensate che cerca i suoi amici più intimi e loro rifiutano! Poi cerca gli ammalati … e vanno; forse qualcuno rifiuta. Quante volte noi sentiamo la chiamata di Gesù per andare da Lui, per fare un’opera di carità, per pregare, per incontrarlo e noi diciamo: ma, scusa Signore, sono indaffarato, non ho tempo. Sì, domani, non posso. E Gesù rimane lì".
La buona politica è al servizio della pace. E' il tema scelto da Papa Francesco per il Messaggio per la 52/ma Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2019.
La Giornata Mondiale dei Poveri intende essere una piccola risposta che dalla Chiesa intera, sparsa per tutto il mondo, si rivolge ai poveri di ogni tipo e di ogni terra perché non pensino che il loro grido sia caduto nel vuoto.
Sono stati tanti e variegati i doni che il Presidente della Repubblica del Paraguay, Mario Abdo Benitez, ha offerto a Papa Francesco. Tra i tanti anche un vassoio di “chipas”, una torta tipica del Paraguay con farina di mais. Il Pontefice ha ricevuto il Presidente Benitez questa mattina in Vaticano, insieme alla consorte e a una delegazione di 17 persone.
“Ancora oggi, purtroppo, atteggiamenti antisemiti sono presenti. Come più volte ho ricordato, un cristiano non può essere antisemita.