Con una lettera inviata nei giorni scorsi ai capi dicastero della Curia Romana, il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha inviato a tutti i dipendenti vaticani il ringraziamento di Papa Francesco, e quello suo personale, per il loro lavoro durante questo difficile periodo di pandemia. Ne dà notizia l’Osservatore Romano.
Beati i pure di cuore perchè vedranno Dio. E' questa la sesta beatitudine che il Papa spiega e analizza durante l'Udienza Generale odierna in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico.
"Oggi vorrei che pregassimo per tutti coloro che lavorano nei media, lavorano per comunicare oggi, perchè la gente non si trovi tanto isolata, per l'educazione dei bambini, per l'informazione, per aiutare a sopportare questo tempo di chiusura".
"Preghiamo per coloro che sono senza fissa dimora, in questo momento in cui dobbiamo essere dentro casa: perchè la società si accorga di questa realtà e li aiuti e la Chiesa li accolga". Questa l'intenzione che il Papa ha voluto esprimere all'inizio della Messa mattutina a Santa Marta.
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina nella Biblioteca del Palazzo Apostolico il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Giuseppe Conte.
Due sono i rischi che la pandemia del Covid-19 porta con sé. Il primo: che l’emergenza sanitaria ci porti ad una insufficiente disponibilità di risorse, al punto che si potrebbe andare a decidere chi curare e chi no, basando così le decisioni su una differenza di valore della vita umana e della dignità di ogni persona. Il secondo: che il dato biologico prenda il sopravvento sulle scienze politiche, ovvero il rischio della biopolitica.
Papa Francesco avverte e mette in guarda i governi da un possibile "genocidio virale". Se i governi preferiranno tutelare l’economia piuttosto che difendere le loro popolazioni, sarà questo l’epilogo della pandemia. Il Papa scrive questo in una lettera inviata ad un magistrato di Buenos Aires, Roberto Andrés Gallardo, presidente del Comitato Panamericano dei giudici per i diritti sociali.
"Preghiamo oggi per tanta gente che non riesce a reagire, rimane spaventata per questa pandemia, che il Signore li aiuti a alzarci a reagire per il bene di tutta la società e comunità".
“Caro Papa Francesco, oggi ci saremmo incontrati ad Assisi per The Economy of Francesco”. Comincia così la lettera che i giovani partecipanti all’evento, che avrebbe dovuto raggruppare in questa settimana 2000 giovani da 115 Paesi. Un evento solo rinviato a novembre, per permettere a tutti di partecipare, dato che in molti non si sarebbero potuti muovere a causa dell’emergenza coronavirus.
“Senza Cristo, o al di fuori di Cristo, non solo non è presente la vita, ma si ricade nella morte”. Angelus della domenica ancora nel Palazzo Apostolico, per Papa Francesco, per evitare assembramenti nella piazza. Dopo l’Angelus, Papa Francesco si unisce anche all’appello per il “cessate il fuoco globale” lanciato delle Nazioni Unite ricordando la pandemia del coronavirus, e auspica che la pandemia del coronavirus faccia anche portare a tutti a riscoprire i legami come “membri dell’unica famiglia umana”.
“Tanta gente piange”. Papa Francesco esprime il suo dolore per la situazione all’inizio della Messa del mattino a Santa Marta. Messa domenicale oggi, con il Vangelo della resurrezione di Lazzaro. E, pensando a Gesù che piange per il suo amico, si chiede se “davanti a questa pandemia” si è capaci di piangere “come sicuramente avrebbe fatto Gesù”. “Che oggi – conclude Papa Francesco – sia per tutti noi la domenica del pianto”.
Un consigliere per la Penitenzieria Apostolica, un nuovo esarca per i fedeli siro-cattolici di Gerusalemme, Palestina e Giordania. Continua l’attività della Chiesa, nonostante il coronavirus, e vanno avanti gli annunci di nomine, che completano delle caselle rimaste vacanti.
Papa Francesco guarda già oltre la pandemia, perché già alcune conseguenze si vedono, e una di queste “è la fame”. “Si comincia a vedere – dice Papa Francesco – gente che ha fame perché non può lavorare, perché non ha un lavoro fisso, e per tante circostanze. Cominciamo già a vedere il dopo, che verrà più tardi, ma comincia adesso”. Per questo, la Messa del mattino a Santa Marta è dedicata “alle famiglie che cominciano a sentire il bisogno a causa della pandemia”.
Da settimane sembra che sia scesa la sera. E come i discepoli nella tempesta sul lago si sentono perduti così noi oggi.
Papa Francesco celebrerà i Riti della Settimana Santa all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro senza la partecipazione dei fedeli. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede.
“Pensiamo alla paura degli anziani soli in casa o nelle case di riposo che non sanno cosa accadrà, la paura dei lavoratori senza lavoro fisso che pensano a come dar da mangiare ai figli e vedono venire la fame, la paura di tanti servitori sociali che aiutano ad andare avanti la società e possono prendere la malattia, le paure di ognuno di noi: ognuno conosce la propria. Preghiamo perché il Signore ci aiuti ad aver fiducia e a vincere la paure”. Così Papa Francesco stamane aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
“Cara Madre Agnese, la pandemia che ci confina in casa è la vostra ora, l’ora della vita contemplativa che riconduce l’umanità e la Chiesa a Dio, all’essenziale della fede, alla preghiera e alla comunione nello Spirito.
Come annunciato nell’Angelus di domenica scorsa, Papa Francesco ha recitato stamane a mezzogiorno la preghiera del Padre Nostro in comunione con tutti i cristiani che hanno voluto accogliere il suo invito nel giorno in cui la Chiesa ricorda l’Annunciazione del Signore.
"Tra poco, a mezzogiorno, noi Pastori delle varie Comunità cristiane, insieme ai fedeli delle diverse confessioni, ci riuniremo spiritualmente per invocare Dio con la preghiera del Padre Nostro. Uniamo le nostre voci di supplica al Signore in questi giorni di sofferenza, mentre il mondo è duramente provato dalla pandemia".
Gratitudine, coraggio, fatica e lode: sono queste, per Papa Francesco, le parole delle vocazioni. Le definisce nel consueto messaggio che invia in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. La giornata si tiene ogni anno nella IV domenica di Pasqua, che quest’anno cade il 3 maggio.