“Tutti noi abbiamo questa debolezza di vita, questa vulnerabilità. Ieri meditavo su questo: quello che accomuna tutti noi è la vulnerabilità, siamo uguali nella vulnerabilità. Tutti siamo vulnerabili e a un certo punto questa vulnerabilità ci porta alla morte. Per questo andiamo dal medico per vedere come va la mia vulnerabilità fisica, altri vanno per guarirsi qualche vulnerabilità psichica dallo psicologo”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia pronunciata stamane durante la Messa celebrata a Santa Marta.
È di 100 mila euro il primo contributo di Papa Francesco per il soccorso alla popolazione di Albania a seguito del terremoto che lo scorso 25 novembre ha colpito la costa settentrionale dell’Albania.
Si è preparata all’incontro con Papa Francesco con una visita alla Cattedrale di San Pietro e Paolo a Tallinn e una conversazione con il vescovo Jourdan. Oggi, la presidente di Estonia Kersti Kaljulaid è stata da Papa Francesco e poi in Segreteria di Stato, a rafforzare i rapporti e ricordare la visita del Papa, avvenuta il 25 settembre 2018.
"Vorrei inviare un saluto e la mia vicinanza al caro popolo albanese che ha sofferto tanto in questi giorni. L'Albania è stato il primo paese d'Europa che ho voluto visitare. Io sono vicino alle vittime, prego per i morti, per i feriti, per le famiglie, il Signore benedica questo popolo a cui io voglio tanto bene". Papa Francesco, nei saluti odierni dell'Udienza Generale, ricorda nelle sue preghiere il popolo albanese, messo a dura prova dalle scosse di terremoto che si sono susseguite dalla mattina di ieri.
Durante il suo viaggio in Azerbaijan nel 2016, Papa Francesco citò una frase del poeta azero Nizami Ganjavi: “Se sei umani, mescolati con gli umani, perché le persone vanno bene insieme”. Oggi, appena tornato dal viaggio in Thailandia e Giappone, incontra i membri di una fondazione intitolata al poeta, invitando loro a continuare nel loro percorso.
"Domenica prossima inizierà il tempo liturgico dell'Avvento e mi recherò a Greccio per pregare nel psoto del primo presepio che ha fatto San Francesco di Assisi e inviare a tutto il popolo credente una lettera per capire il significato del presepio". Papa Francesco annuncia così, durante i saluti dell'Udienza Generale odierna, una sua visita a Greccio.
C’è sempre la presunzione di innocenza, per le cinque persone sospese nell’ambito di una indagine del Promotore di Giustizia su un acquisto di un immobile di pregio a Londra a seguito di due perquisizioni in Segreteria di Stato e nell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana. Ma Papa Francesco ci tiene a sottolineare che “è la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro e non da fuori”.
Papa Francesco termina il suo 32esimo viaggio apostolico in Thailandia e in Giappone. Sono stati giorni intensi, ricchi di incontri e di emozioni. Il Papa all'aeroporto di Tokyo-Haneda,si congeda dai Vescovi del Giappone, dalle delegazioni e sale per ultimo a bordo sull'aereo che lo riporterà a Roma, precisamente all'aeroporto di Fiumicino.
La visita all'Università Sophia di Tokyo - fondata dai Gesuiti nel 1913 - è stato l'ultimo appuntamento del viaggio apostolico del Papa in Giappone.
Papa Francesco ha incontrato i membri della sede di Sendai, in Giappone, della fondazione Scholas Occurrentes, un progetto che sempre sostiene, incontrandone i membri a Tokyo. Si tratta, per la fondazione, della tredicesima sede, la prima in Asia. L’inaugurazione è avvenuta nella mattinata del 25 novembre, al termine della prima esperienza educativa della fondazione in Giappone, cui hanno partecipato giovani tra i 15 e i 18 anni e diverse comunità religiose di Tokyo, Osaka, Chiba, Saitama e Gunma.
Incontrando autorità politiche e diplomatiche del Giappone, Papa Francesco chiede che “la dignità umana sia al centro di ogni attività” sia essa politica, sociale ed economica”, e fa un appello per la cura di “giovani, che spesso si sentono oppressi dalla crescita” e per gli anziani.
“Molte persone si sentono confuse e inquiete, sono oppresse dalle troppe esigenze e preoccupazioni che tolgono loro la pace e l’equilibrio. Come balsamo risanatore suonano le parole di Gesù che ci invitano a non agitarci e ad avere fiducia”.
Dopo le immagini toccanti di Nagasaki ed Hiroshima, Papa Francesco incontra - stavolta a Tokyo - le vittime del triplice disastro: il terremoto del 2011 che scatenò uno tsunami che diede il via al disastro nucleare della centrale di Fukushima uccidendo almeno 18.000 persone.
Il viaggio di Papa Francesco in Thailandia celebra anche i cinquanta anni di relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Paese, mentre sono 77 anni che Giappone e Santa Sede hanno legami bilaterali. Il viaggio si inserisce in un quadro diplomatico ben definito, con temi importanti.
Papa Francesco è arrivato questa mattina a Tokyo, in Giappone, seconda e ultima tappa del suo viaggio apostolico in Asia. Il Pontefice, trasferitosi alla Nunziatura Apostolica, ha subito incontrato i membri della Conferenza Episcopale Giapponese.
Ci sono anche due rappresentanti delle popolazioni indigene e una suora tra i membri del Consiglio Speciale per il Sinodo per la regione panamazzonica. Sono tutti di nomina papale. Mentre tra i membri eletti dal Sinodo spicca il Cardinale Claudio Hummes, che ne è stato relatore generale, e il Cardinale Pedro Ricardo Barreto Jimeno, che del Sinodo è stat presidente delegato.
Questo incontro “sia un’opportunità per rafforzare, accrescere la fede e la comunione; che infiammi i vostri cuori missionari con il coraggio e la forza di vivere nel e con il Signore, in una chiesa in uscita! Sempre. Oggi, come all’inizio, dobbiamo andare ad incontrare ogni persona, di più, è nostro compito farlo, soprattutto i più lontani e coloro che soffrono. Dobbiamo raggiungere le periferie esistenziali del nostro mondo”. Così Papa Francesco nel videomessaggio inviato ai giovani riuniti a Indianapolis per il raduno organizzato dal National Catholic Youth Conference,
“Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato ci invita a metterci in movimento e guardare al futuro per incontrarci con la cosa più bella che vuole regalarci: la venuta definitiva di Cristo nella nostra vita e nel nostro mondo. Diamogli il benvenuto in mezzo a noi con immensa gioia e amore, come solo voi giovani sapete fare!”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa con i giovani celebrata nella Cattedrale di Bangkok.
"La presenza non è una teoria, ha una fisicità, è concreta. Si esprime in vicinanza, condivisione, accompagnamento o nel semplice stare accanto a qualcuno. La presenza ha un’efficacia decisiva che tutti abbiamo provato perché tutti conosciamo la differenza tra essere soli ed avere qualcuno accanto". Papa Francesco invia un videomessaggio, in occasione dell’apertura dei lavori, ai partecipanti alla IX Edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, che si svolge a Verona, presso il Cattolica Center, dal 21 al 24 novembre 2019, sul tema “Essere presenti: polifonia sociale”.
“Il nostro incontro di oggi ha luogo nel Santuario del Beato Nicolás Bunkerd Kitbamrung, che ha dedicato la sua vita all’evangelizzazione a alla catechesi, formando discepoli del Signore, soprattutto qui in Tailandia, come anche in parte del Vietnam e lungo la frontiera con il Laos, e coronò la sua testimonianza a Cristo con il martirio.