Il tempo della pandemia non è “tempo di egoismi” delle “indifferenze” e delle “divisioni”, né quello della dimenticanza. È piuttosto il tempo di trovare nuove forme di solidarietà, per non lasciare nessuno indietro. Il consueto messaggio urbi et orbi di Papa Francesco si sofferma a lungo sulla situazione creata dalla pandemia, prima della consueta panoramica internazionale: dall’Africa al Medio Oriente, dall’Europa all’Asia fino all’America, Papa Francesco mette in luce i fronti caldi e le preoccupazioni della diplomazia vaticana. Ma al centro resta la questione della pandemia, e una certezza: la resurrezione di Cristo è “il contagio della speranza”.
Non c’è il rito del Resurrexit, che San Giovanni Paolo II aveva ripristinato dal 2000. A causa dell’emergenza sanitaria in atto, Papa Francesco ha preferito non fermarsi davanti all’icona del Santissimo Salvatore e proclamare la Resurrezione di Cristo. Ma ci sono il crocifisso di San Marcello, che salvò Roma dalla peste del 1522 e che Papa Francesco, dopo averlo visitato il 21 marzo e che ha voluto con sé dal 27 marzo, giorno della speciale benedizione urbi et orbi in una piazza San Pietro iconicamente vuota e colpita dalla pioggia. E c’è l’icona di Maria Salus Populi Romani, che il Papa venera a Santa Maria Maggiore prima e dopo ogni viaggio e che si dice sia stata dipinta proprio da San Luca.
E’ una Veglia Pasquale diversa dal solito quella presieduta questa sera dal Papa: per l’emergenza coronavirus la celebrazione si è svolta all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana e dal rito sono stati cancellati la preparazione del Cero pasquale, così come l’accensione dei lumini ai presenti. Non è stato nemmeno impartito il Battesimo ai catecumeni.
Papa Francesco sin dall'inizio del suo pontificato tiene nel cuore la condizione dei carcerati. E quest'anno il Papa vuole dare voce e forma ai pensieri dei detenuti. In questo momento così particolare, in cui il mondo intero combatte la propria Via della Croce a causa del Coronavirus, l'intento delle meditazioni odierne è" trasformare la Via Crucis in una Via Lucis".
"La croce di Cristo ha cambiato il senso del dolore e della sofferenza umana. Di ogni sofferenza, fisica e morale. Essa non è più un castigo, una maledizione. È stata redenta in radice da quando il Figlio di Dio l’ha presa su di sé. Qual è la prova più sicura che la bevanda che qualcuno ti porge non è avvelenata? È se lui beve davanti a te dalla stessa coppa. Così ha fatto Dio: sulla croce ha bevuto, al cospetto del mondo, il calice del dolore fino alla feccia. Ha mostrato così che esso non è avvelenato, ma che c’è una perla in fondo ad esso".
Il prossimo sabato l'Arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia, presiederà una celebrazione nella cappella che custodisce la Sacra Sindone, la quale, in via straordinaria, sarà resa visibile a tutti coloro che parteciperanno alla preghiera mediante i mezzi di comunicazione sociale. Papa Francesco esprime "apprezzamento per questo gesto,che viene incontro alla richiesta del popolo fedele di Dio, duramente provato dalla pandemia di coronavirus".
"Ho letto le meditazioni della Via Crucis di cui avete fatto dono tutti insieme. Ho preso dimora nelle pieghe delle vostre parole e mi sono sentito accolto, a casa. Grazie per aver condiviso con me un pezzo della vostra storia. Dio racconta di sé e ci parla dentro una storia, ci invita all’ascolto attento e misericordioso". Papa Francesco scrive così ai fedeli della Parrocchia della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova, ai quali ha affidato la preparazione dei testi delle meditazioni e delle preghiere proposte quest’anno per le stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo sul Sagrato della Basilica di San Pietro.
Una processione iniziale si svolge dall’Altare della Confessione a quello della Cattedra, passando dal lato dell’“Altare di San Giuseppe”, niente rito della lavanda dei piedi e processione offertoriale, niente reposizione del Santissimo.
Papa Francesco istituisce una nuova Commissione di studio sul Diaconato femminile. Lo ha deciso nel corso di una recente Udienza concessa al Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Dio: che cosa fa davanti al nostro dolore? Dov’è quando va tutto storto? Perché non ci risolve in fretta i problemi? Sono queste le domande che pone Francesco durante la catechesi dell'Udienza Generale odierna in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico.
"Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di pandemia fa commercio con i bisognosi, approffittando della necessità degli altri, li vendono, i mafiosi, gli usurai e tanti. Che il Signore tocchi il loro cuore e li converta".
La Libreria Editrice Vaticana informa con un comunicato stampa che è disponibile gratuitamente on-line su www.vaticannews.va/it/lev.html il testo digitale della Via Crucis 2020 che sarà presieduta dal Papa a Piazza San Pietro in occasione del Venerdì Santo (giorno 10 aprile).
"Rinnovare i legami di amicizia ed impegno verso i più bisognosi della nostra società, particolarmente nell’attuale prova che tutti stiamo attraversando". Così Papa Francesco rivolge i suoi più sentiti auguri al Rabbino capo Riccardo Di Segni e a tutta la comunità ebraica di Roma in occasione della festività di Pesach.
“In questi giorni di Quaresima abbiamo visto le persecuzioni subite da Gesù e come i dottori della legge si sono accaniti contro di Lui: è stato giudicato con accanimento essendo innocente. Io vorrei pregare oggi per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta per l’accanimento”. Lo ha detto il Papa, stamane, iniziando così la Messa mattutina a Santa Marta.
"Papa Francesco ha istituito un Fondo di emergenza presso le Pontificie Opere Missionarie, al fine di aiutare le persone e le comunità che sono state tragicamente colpite dalla diffusione di COVID- 19. Il Fondo di emergenza sarà utilizzato per accompagnare le comunità colpite nei paesi di missione attraverso le strutture e le istituzioni della Chiesa
Trovare “una strada giusta e creativa” per risolvere il problema del “sovraffollamento delle carceri”, perché lì c’è “il pericolo che questa pandemia finisca in una calamità grave”. Papa Francesco torna a pregare per i carcerati nella Messa del mattino a Santa Marta, e lo fa con lo sguardo rivolto a “coloro che devono prendere decisioni”.
“Oggi era previsto il passaggio della Croce dai giovani di Panamá a quelli di Lisbona.
“Dio ci ha salvato servendoci. In genere pensiamo di essere noi a servire Dio. No, è Lui che ci ha serviti gratuitamente, perché ci ha amati per primo. È difficile amare senza essere amati. Ed è ancora più difficile servire se non ci lasciamo servire da Dio”. Papa Francesco, stiamo a casa, stiamo davanti al Crocifisso, misura dell’amore di Dio per noi.
“Il distanziamento sociale richiesto per motivi sanitari, pur necessario, non può, né deve mai tradursi in distanziamento ecclesiale, né tantomeno in distanziamento teologico-sacramentale”.
In questi momenti di tribolazioni tante volte alla gente viene la possibilità di fare delle cose, tante cose buone ma anche non manche cha a qualcuno venga l’idea di fare qualche cosa non buona, approfittare del momento per se stesso e per il suo guadagno.