Scrivendo alla Pontificia Accademia per le Scienze riunita nella sua plenaria annuale, Papa Francesco esorta allo stabilimento di “sistemi sanitari più inclusivi ed accessibili a tutti”, mette in luce la necessità che anche i vaccini raggiungano tutte le fasce della popolazione, non solo quelle più ricche, chiede una risposta cooperativa e multilaterale ai problemi globali.
La pandemia ha bloccato i viaggi di Papa Francesco che però comincia a preparare l’agenda del 2022. E forse un viaggio sarà a Manresa in Spagna e Monserrat.
Papa Francesco ha scelto due nuovi Consultori dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche. Pietro Angelo Muroni, è un sacerdote sardo ed è Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana a Roma, ma insegna anche al Pontificio Ateneo Sant’ Anselmo.
Papa Francesco riprende oggi le catechesi sulla preghiera e si concentra su una molto particolare, quella del profeta Elia. "La Scrittura ci presenta Elia come un uomo dalla fede cristallina: nel suo stesso nome, che potrebbe significare Jahvè è Dio, è racchiuso il segreto della sua missione", dice Francesco dall'Aula Paolo VI, a causa del maltempo.
Incontrando dirigenti e personale della Cassa Depositi e Prestiti in occasione dei 170 anni dalla fondazione, Papa Francesco sottolinea le nuove sfide economiche date dalla pandemia, e afferma che “il pensiero cristiano non è contrario per principio alla prospettiva del profitto, piuttosto è contrario al profitto ad ogni costo”, e mette in luce come la gestione degli affari richieda comunque “una condotta leale e limpida”.
Un enciclica con un incipit pessimista che si basa sul mettere in luce le negatività del mondo contemporaneo. Un po’ di luce arriva alla fine, ma non si tratta di “speranza cristiana” piuttosto della “dimensione universale dell’amore fraterno”.
Dalla necessità di ripensare le relazioni internazionali alla luce della fraternità al dialogo; dai progetti educativi sviluppati dall’università egiziana di al Azhar e dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana alla necessità di rigettare la guerra e di invece fare la guerra attraverso il dialogo. Un parterre d’eccezione presenta l’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco. Ha detto il Papa al termine dell’Angelus: “La fraternità umana e cura del creato formano unica via nello sviluppo integrale della pace, già indicata dai Santi Papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II”.
Nell'Angelus di oggi il Papa riprende interamente la parabola di Gesù dei vignaioli omicidi raccontata nel Vangelo odierno.
San Francesco “non faceva la guerra dialettica imponendo dottrine, ma comunicava l’amore di Dio”. Lo scrive il Papa in uno dei primi passi di Fratelli tutti, la terza enciclica del pontificato firmata ieri ad Assisi e pubblicata oggi. Un testo – ammette il Pontefice – in un certo senso ispirato dal confronto con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb.
E’ una visita che inizia in forma privata quella di Papa Francesco ad Assisi oggi per la firma nel pomeriggio della sua enciclica sulla fraternità universale che si apre con una frase di San Francesco.
"L’odierna giornata mi offre l’opportunità di richiamare l’illustre passato del vostro Corpo. Il pensiero va, in particolare, al Sacco di Roma, che vide le guardie svizzere difendere coraggiosamente il Papa, fino a dare la vita. La memoria di quell’evento possa evocare in voi i pericolo di un saccheggio spirituale. Nell’attuale contesto sociale, molti giovani corrono il rischio di farsi spogliare l’anima, quando seguono ideali e stili di vita che rispondono solo a desideri o bisogni materiali". Papa Francesco accoglie con parole di stima e speranza le nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia accompagnate dai genitori.
Papa Francesco ha nominato stamane i nuovi vertici dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia presentata dal Cardinale Patrick D’Rozario dalla guida dell’Arcidiocesi di Dacca, capitale del Bangladesh e ha chiamato a succedergli Monsignor Bejoy Nicephorus D’Cruze, finora Vescovo di Sylhet.
Scripturae Sacrae affectus. E' questo il nome della Lettera Apostolica firmata oggi da Papa Francesco - come annunciato nell'Udienza Generale - per ricordare "un amore vivo e soave per la Parola di Dio scritta" di San Girolamo, 1600 anni dalla sua morte. "Le espressioni tratte dalla memoria liturgica del Santo ci offrono una chiave di lettura indispensabile per conoscere, nel XVI centenario dalla morte, la sua imponente figura nella storia della Chiesa e il suo grande amore per Cristo", scrive Francesco presentando la Lettera.
“Preparare il futuro insieme a Gesù che salva e guarisce”. E' questo il tema di Papa Francesco nell'Udienza Generale di oggi presso il Cortile di San Damaso in Vaticano. Come guarire il mondo che soffre per un malessere che la pandemia ha evidenziato e accentuato? "Abbiamo percorso le vie della dignità, della solidarietà e della sussidiarietà, vie indispensabili per promuovere la dignità umana e il bene comune - dice nell'incipit il Papa - vorrei che questo cammino non finisca con queste mie catechesi, ma che si possa continuare a camminare insieme, tenendo fisso lo sguardo su Gesù".
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“Vieni e vedi” (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone come e dove sono.
Con la nuova legge dell’ordinamento dello Stato di Città del Vaticano promulgata lo scorso 16 marzo con un motu proprio, Papa Francesco aveva anche previsto di poter nominare dei “promotori di Giustizia applicati” in aggiunta ai magistrati che già operano nel collegio del promotore di Giustizia. Oggi, ha nominato il primo promotore di Giustizia applicato: si tratta dell’avvocato Gianluca Perone, professore di Diritto Commerciale presso l’Università degli Studi di Roma.
"Nel fare memoria della fondazione di questo Ispettorato, viene spontaneo ringraziare il Signore per 75 anni di storia e per l’opera di tanti uomini e donne della Polizia di Stato Italiana". Papa Francesco accoglie con queste parole in Aula Paolo VI i Dirigenti e gli Agenti dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, in occasione del 75° anniversario di istituzione.
Ho chiesto a Papa Francesco di sollevare la sua voce in modo da ristabilire la giustizia e la pace”. Karekin II, Catholicos della Chiesa Apostolica Armena, ha incontrato il Papa prima dell’Angelus, e prima di una sua precipitosa partenza per l’Armenia, scossa dalle notizie di nuovi conflitti in Nagorno Karabach, Artsakh nel nome storico armeno della regione contesa dall’Azerbaijan. E la conversazione, di circa 40 minuti, si è concentrata a lungo proprio sul conflitto e sulla situazione nella regione.