Papa Francesco rinforza il dicastero che si occupa delle canonizzazioni. Sono quattro i nuovi membri che andranno a far parte della Congregazione delle Cause dei Santi.
Dall’Asia alla Scandinavia, dall’Africa al Medioriente, è un gruppo nutrito di ambasciatori non residenti presso la Santa Sede quello che oggi ha presentato le lettere credenziali a Papa Francesco. A loro, il Papa non ha nascosto che la loro missione “inizia in un periodo di grande sfida per l’intera famiglia umana”, ma anche che “oggi più che mai, il nostro mondo sempre più globalizzato richiede urgentemente un dialogo e una collaborazione sinceri e rispettosi, capaci di unirci nell’affrontare le gravi minacce che incombono sul nostro pianeta e ipotecano il futuro delle giovani generazioni”.
Parla di “amicizia sociale” Papa Francesco salutando i partecipanti alla 23a Giornata di Pastorale Sociale in Argentina. Un video messaggio per esserci: “Quanti ne abbiamo fatti! Quanti! In alcuni ricordo che ero presente e in altri che non lo ero” dice.
La Rete Mondiale di Preghiera ora è una Fondazione Vaticana. Papa Francesco, con Chirografo del 17 novembre 2020, ha eretto in persona giuridica canonica e vaticana la Fondazione Rete Mondiale di Preghiera con sede nello Stato della Città del Vaticano. E continuerà ad essere affidata alla cura della Compagnia di Gesù.
"Siamo tutti sulla stessa barca in mezzo a un mare agitato che può farci paura; ma in questa barca alcuni fanno più fatica, e tra questi le persone con disabilità gravi". Lo scrive il Papa nel messaggio in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Non ci sarà Papa Francesco, e questo interrompe una tradizione di sessanta anni. Ma, intorno alla colonna dell'Immacolata di Piazza di Spagna, ci saranno i frati minori conventuali di piazza Santi Apostoli, per garantire accompagnamento spirituale a tutti i fedeli che vorranno comunque andare a rendere omaggio alla Madonnina di piazza di Spagna. E il cardinale de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha scritto una preghiera di affidamento all'Immacolata, da poter pronunciare in famiglia.
Doppio appello per Papa Francesco questa mattina durante l'Udienza Generale. Il primo pensiero del Papa è per la Nigeria, colpita dall'ennesima strage la settimana scorsa in cui hanno perso la vita più di 100 braccianti. Il secondo è per le quattro missionarie del San Salvador brutalmente uccise 40 anni fa da un gruppo di paramilitari.
Nell'Udienza Generale di oggi dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, Papa Francesco, continuando il ciclo di catechesi sulla preghiera, incentra la sua meditazione sul tema “La benedizione”. "Nei racconti della creazione Dio continuamente benedice la vita. Benedice gli animali, benedice l’uomo e la donna, infine benedice il sabato, giorno del riposo e del godimento di tutta la creazione . Nelle prime pagine della Bibbia è un continuo ripetersi di benedizioni", dice Francesco.
“Uno dei contributi principali del Concilio Vaticano II è stato proprio quello di proporre norme per l’adattamento all’indole e alle tradizioni di vari popoli.
Partire dalla realtà, conoscere la storia, vivere nella città curare le persone: sono queste le tre basi per costruire una nuova giustizia sociale secondo Papa Francesco. In un videomessaggio alla Conferenza Internazionale dei giudici membri dei Comitati dei Diritti Sociali di Africa e America, Papa Francesco ribadisce alcuni dei temi che sono alla base del suo pensiero sociale e che sono stati ribaditi nella Fratelli Tutti. Dal diritto alla proprietà che non è assoluto all’esaltazione dei movimenti sociali, perché “non c’è giustizia sociale che possa essere derivata sulla disuguaglianza”.
La pandemia costringe il Papa a rinunciare ad una delle più note e care tradizioni che hanno contraddistinto la pietà popolare di Roma.
“ La carità, lo zelo apostolico e la perseveranza di sant’Andrea sono fonte di incoraggiamento in questi tempi difficili e critici”.
Invio “un carissimo saluto a tutta la Chiesa di Siena – Colle Val D’Elsa – Montalcino in un momento di grande emozione in cui il sentimento principale è quello del coinvolgimento di tutti voi. Ho sentito presente l’intera Chiesa diocesana nella Basilica di San Pietro, vicino al Papa, in questa missione comune di accompagnare e continuare ad annunciare il Regno di Dio in tutto il mondo a partire da noi, da Siena”. Lo ha detto il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena – Colle Val D’Elsa – Montalcino, al termine del concistoro di sabato scorso, in cui è stato creato Cardinale da Papa Francesco.
Nel concistoro di sabato scorso Papa Francesco ha assegnato ai 13 nuovi cardinali una chiesa di Roma – titolo presbiterale o diaconia – come segno di vicinanza alla sollecitudine pastorale del Pontefice nell’Urbe.
È la prima domenica di Avvento, e comincia il tempo dell’attesa del Signore. E questa “attesa fiduciosa” è il principale antidoto contro il pessimismo che sembra attanagliarci, ancora di più durante questo tempo di pandemia.
Vicinanza e vigilanza: sono queste le due parole chiave per il tempo di Avvento suggerite da Papa Francesco. Perché “invocando la vicinanza di Dio, alleneremo la nostra vigilanza”. Ma “senza slanci d’amore per Dio, senza attendere la sua novità, si diventa mediocri, tiepidi, mondani. E questo corrode la fede, perché la fede è il contrario della mediocrità”. Per questo, il Papa mette in guardia dal sonno della mediocrità, da combattere con la preghiera, e il sonno dell’indifferenza, da combattere con la carità.
Nonostante la pandemia, Papa Francesco ha presieduto questo pomeriggio il settimo concistoro del suo pontificato creando 13 nuovi cardinali, di cui 9 con meno di 80 anni e quindi elettori in un futuro conclave. Presenti tutti i nuovi porporati ad eccezione del Cardinale Josè Fuerte Advincula, Arcivescovo di Capiz (Filippine) e del Cardinale Cornelius Sim, Vicario Apostolico del Brunei.
"Il Santo Padre segue le notizie che giungono dall’Etiopia, dove da alcune settimane è in corsouno scontro militare, che interessa la Regione del Tigray e le zone circostanti. A causa delle violenze,centinaia di civili sono morti e decine di migliaia di persone sono costrette a fuggire dalle propriecase verso il Sudan".
In un messaggio inviato ai vescovi ucraini in occasione dei loro esercizi spirituali annuali, Papa Francesco ha voluto sottolineare che “il mondo cerca, anche inconsapevolmente, la vicinanza divina”.
“Per noi cristiani, il futuro ha un nome e questo nome è speranza. La speranza è la virtù di un cuore che non si chiude nel buio, non si ferma al passato, non vivacchia nel presente, ma sa vedere il domani. Per noi cristiani, cosa significa il domani?