La catechesi “non è una comunicazione astratta di conoscenze teoriche da memorizzare come fossero formule di matematica o di chimica. È piuttosto l’esperienza mistagogica di quanti imparano a incontrare i fratelli là dove vivono e operano, perché loro stessi hanno incontrato Cristo, che li ha chiamati a diventare discepoli missionari”.
“Noi dobbiamo capire che l’evangelizzazione è un mandato che viene dal Battesimo; il Battesimo che ci fa insieme sacerdoti, nel sacerdozio di Cristo: il popolo sacerdotale. E non dobbiamo aspettare che venga il sacerdote, il prete a evangelizzare, il missionario... questo lo fanno molto bene, ma chi ha il Battesimo ha il compito di evangelizzare. Voi avete risvegliato questo con i vostri movimenti, e questo è molto buono.”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in Vaticano i partecipanti all’Incontro con i moderatori delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.
La condanna dell’antisemitismo, la continua attenzione ai poveri, lo slancio per i giovani e l’appello alla costruzione di una società in cui la libertà non si libertinismo. Sono le linee guida del viaggio che in quattro giorni ha portato Papa Francesco in Ungheria e Slovacchia.
Sì alla tutela civile delle persone omosessuali, ma no al matrimonio, perché quello è un sacramento, e si contrae tra uomo e donna. E un no, netto, non solo all’aborto, ma anche a quanti lo supportano, perché è un omicidio e supportandolo ci si mette fuori dalla comunità cristiana. E però, il Papa non dà ricette sulla questione della comunione ai politici che sostengono l’aborto o il diritto di scelta della donna, sottolinea che non si deve comunque pensare secondo politica, ma secondo dinamiche pastorali, perché quando fa politica la Chiesa perde se stessa.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia presentata da Monsignor Vincenzo Bertolone da Arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Il presule non ha ancora compiuto i 75 anni, età prevista per la presentazione della rinuncia, essendo nato il 17 novembre 1946.
Presso la Spianata del Santuario Nazionale della Beata Vergine Maria dei Sette Dolori, a Šaštin, Papa Francesco celebra la sua ultima Messa in Slovacchia. E' l'ultimo appuntamento prima di tornare a Roma. "In questo Santuario nazionale di Šaštín, il popolo slovacco accorre, con fede e devozione, perché sa che è Lei, Maria, a donarci Gesù. Nel logo di questo Viaggio Apostolico c’è una strada disegnata dentro un cuore sormontato dalla Croce: Maria è la strada che ci introduce nel Cuore di Cristo, che ha dato la vita per amore nostro", dice subito il Papa nella sua omelia.
Papa Francesco incontra la comunità Rom a Luník IX. Luník è uno dei 22 distretti della città di Košice, nel quale vive la più alta densità di popolazione Rom in Slovacchia. Oggi la zona è abitata da circa 4.300 Rom e i problemi alle infrastrutture sono notevoli. Ed è qui che la Famiglia Salesiana ha deciso di portare la sua missione.
Papa Francesco ha nominato stamane Arcivescovo Metropolita di Minsk-Mohilev, in Bielorussia, Monsignor Iosif Staneuski, finora Vescovo Ausiliare di Grodno.
“Agli occhi del mondo la croce è un fallimento. E anche noi rischiamo di fermarci a questo primo sguardo, superficiale, di non accettare la logica della croce; non accettare che Dio ci salvi lasciando che si scateni su di sé il male del mondo. Non accettare, se non a parole, il Dio debole e crocifisso, e sognare un dio forte e trionfante. È una grande tentazione. Quante volte aspiriamo a un cristianesimo da vincitori, a un cristianesimo trionfalistico, che abbia rilevanza e importanza, che riceva gloria e onore. Ma un cristianesimo senza croce è mondano e diventa sterile”. Lo ha ricordato Papa Francesco, stamane a Prešov, presiedendo la Divina Liturgia Bizantina.
La piazza Rybné námestie una volta vedeva vicine la cattedrale di San Martino e la sinagoga Neolog, demolita nel 1969 dal governo comunista, insieme all’intero ghetto, per far posto al Ponte dell’Insurrezione nazionale slovacca, noto anche come Ponte Nuovo.
Una visita tutta pastorale quella che ha aperto il pomeriggio di Papa Francesco a Bratislava. La visita al Centro Betlemme delle Suore Missionarie della Carità è sta segnata da abbracci e sguardi Nel centro si trovano riuniti i senzatetto assistiti dalle Suore della Congregazione di Madre Teresa.
A Bratislava, nella Cattedrale di San Martino, Papa Francesco incontra i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti. Il Papa viene accolto all’ingresso della Cattedrale dall’Arcivescovo di Bratislava Monsignor Stanislav Zvolenský e dal parroco, che gli porge il crocifisso e l’acqua benedetta per l’aspersione.
“Nel Pane e nel Vino vediamo Cristo che offre il suo Corpo e il suo Sangue per noi. La Chiesa di Ungheria, con la sua lunga storia, segnata da una incrollabile fede, da persecuzioni e dal sangue dei martiri, è associata in modo particolare al sacrificio di Cristo. Tanti fratelli e sorelle, tanti vescovi e presbiteri hanno vissuto ciò che celebravano sull’altare”. Lo ha detto il Papa, ieri mattina, incontrando a porte chiuse i Vescovi ungheresi a Budapest.
Seconda tappa del viaggio del Papa che è arrivato alle 15.30 a Bratislava.
“Ma io chi sono davvero per te? Chi sono per te?” A questa domanda risponde Papa Francesco nella omelia della messa che conclude il Congresso Eucaristico a Budapest questa mattina, la Statio Orbis.
Dopo la visita di cortesia al Presidente della Repubblica e al Primo Ministro di Ungheria e l’incontro – a porte chiuse – con i Vescovi ungheresi, Papa Francesco è stato accolto dai rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese e di alcune Comunità ebraiche dell’Ungheria presso il Museo delle Belle Arti di Budapest.
Papa Francesco ha raggiunto Budapest, prima tappa del viaggio apostolico – il 34° dall’inizio del pontificato - che stasera lo vedrà anche in Slovacchia. Il Pontefice presiederà stamane nella capitale ungherese la Messa conclusiva del 52/mo Congresso Eucaristico Internazionale.
“In ambito religioso sembra piuttosto in corso un deleterio “cambiamento climatico”: alle dannose alterazioni che colpiscono la salute della Terra, nostra casa comune, ve ne sono altre che “minacciano il Cielo”. È come se “la temperatura” della religiosità stia crescendo”.
“In questo tempo, nel quale la pandemia ci ha messo tutti di fronte a tante domande e che ha visto il crollo di tante sicurezze, siete chiamati, in quanto figli di Santa Teresa, a prendere cura della vostra fedeltà agli elementi perenni del vostro carisma”.
Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che ha anche incontrato successivamente il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.