“E voi, Suore della Carità, in che modo più specificamente partecipate a questo cammino? Qual è il vostro contributo originale? Vi lascio queste domande, che naturalmente non hanno risposte già pronte, preconfezionate. Però mi pare di vedere che nel tema del vostro Capitolo è contenuta una risposta. Il tema infatti è: Ripartire da Betania, con la sollecitudine di Marta e l’ascolto di Maria”.
Monsignor Diego Giovanni Ravelli, finora Capo Ufficio nell’Elemosineria Apostolica e Cerimoniere Pontificio, è il nuovo Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Responsabile della Cappella Musicale Pontificia. Lo ha deciso stamane Papa Francesco.
In questi giorni i Vescovi della Conferenza Episcopale Polacca sono a Roma per compiere la visita ad limina apostolorum da Papa Francesco.
“Nel fatto che intorno al valore del prendersi cura, riferito agli altri e all’ambiente, si riscontri oggi un’ampia condivisione, possiamo riconoscere un positivo segno dei tempi, che la crisi pandemica ha contribuito a far emergere”. Lo afferma il Papa nel messaggio inviato ai partecipanti alla sessantesima marcia per la pace Perugia-Assisi.
L’incontro tra Gesù e il giovane ricco fa capire come la religiosità di quest’ultimo sia intesa come “un dovere, un fare per avere. Ma questo è un rapporto commerciale con Dio, un do ut des. La fede, invece, non è un rito freddo e meccanico, un devo-faccio-ottengo. È questione di libertà e di amore”. Lo ha detto Papa Francesco introducendo la preghiera mariana dell’Angelus.
“Fare Sinodo significa camminare sulla stessa strada, insieme. Incontrare, ascoltare, discernere: tre verbi del Sinodo”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell’omelia pronunciata durante la Messa con cui, in San Pietro, ha aperto la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Trenta anni dopo, mentre l’arcidiocesi della Gran Madre di Dio di Mosca ha persino un ausiliare che è anche il primo vescovo russo, Papa Francesco ricorda in un messaggio quando San Giovanni Paolo II stabilì le amministrazioni apostoliche nel territorio ex sovietico, riportando la gerarchia della Chiesa Cattolica di rito latino in un territorio che era stato dominato per anni dal comunismo e dall’ateismo di Stato.
Giorni fa ho potuto ribadire “il dolore per i gravi danni arrecati alla famiglia umana e alla sua casa comune” e “l’urgente necessità di avviare un cambiamento di rotta capace di passare con decisione e convinzione dalla cultura dello scarto, prevalente nella nostra società, a una cultura della cura. È una sfida impegnativa e complessa, ma l’umanità ha i mezzi per affrontare questa trasformazione, che richiede una vera e propria conversione e la ferma volontà di intraprenderla”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti all’Incontro Interparlamentare preparatorio per COP26.
Papa Francesco ha aperto stamane in Vaticano il Momento di Riflessione per l’inizio del Processo Sinodale “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, che dà di fatto il via alla lunga e nuova formula del Sinodo dei Vescovi.
Una conversazione breve, di circa 25 minuti, quella tra Papa Francesco e il Primo Ministro maltese Robert Abela. E forse uno dei temi del viaggio è stato la visita che Papa Francesco ha già confermato di voler fare a Malta, nell’ambito di un percorso che ad inizio dicembre lo dovrebbe portare a toccare anche Grecia e Cipro.
“Con la vita dei popoli e dei bambini non si può giocare”. Papa Francesco la ha detto partecipando alla cerimonia finale dell’Incontro internazionale “Popoli fratelli, terra futura”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma. Il Papa ha presieduto la preghiera dei cristiani insieme ai rappresentanti delle altre religioni. Poi si è svolta la celebrazione finale.
“Compiacimento per le buone relazioni bilaterali esistenti e per la fruttuosa collaborazione tra la Santa Sede e la Germania”.
"Sono grato del lavoro teologico che state svolgendo a servizio della comunione tra Cattolici e Ortodossi. Ringrazio il Cardinale Koch per le sue parole di presentazione. Mi ha colpito quanto ha detto circa il vostro compito specifico: cercare insieme le modalità in cui le diverse tradizioni possono arricchirsi a vicenda senza perdere la loro identità". Con queste parole il Papa accoglie i Membri del Gruppo Misto di Lavoro ortodosso-cattolico “Sant’Ireneo” nel Palazzo Apostolico Vaticano.
Auspico che questo incontro ponga "le basi di un dialogo aperto e strutturato, con tutti, su come conoscere e ascoltare la voce della nostra casa comune, che domanda di essere custodita e curata. È un evento che vede partecipe il Patriarca Ecumenico Bart olomeo, con il quale condividiamo il dovere di annunciare l’amore per il creato e l’impegno per la sua custodia". Lo ha detto il Papa, stamane, parlando alla Pontificia Università Lateranense dove ha presieduto l’Atto Accademico per l’istituzione del ciclo di studi sulla “Cura della nostra Casa Comune e tutela del Creato” e della Cattedra UNESCO “On Futures of Education for Sustainability”.
Attraverso un chirografo Papa Francesco ha istituito la Fondazione per la Sanità Cattolica. Il suo compito sarà quello di “offrire sostegno economico alle strutture sanitarie della Chiesa, perché sia conservato il Carisma dei Fondatori, l’inserimento all’interno della rete di analoghe e benemerite strutture della Chiesa e con ciò il loro scopo esclusivamente benefico secondo i dettami della Dottrina Sociale della Chiesa”.
Nei saluti in lingua francese il Papa esprime tutta la sua tristezza e il suo dolore per i numeri che sono emersi ieri dal Rapporto della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa consegnato ai vescovi e ai religiosi francesi. Dati "choc". Sono infatti 216.000 le persone aggredite sessualmente da 2.900/3.200 sacerdoti, religiosi e religiose in Francia negli ultimi 70 anni di storia.
Papa Francesco, continuando il ciclo di catechesi sulla Lettera ai Galati dell’Apostolo Paolo, incentra la sua meditazione sul tema: “Cristo ci ha liberati”. Dall'Aula Paolo VI il Papa commenta: "Nella Lettera ai Galati, San Paolo ha scritto parole immortali sulla libertà cristiana".
“Come nel passato così anche oggi, con la saggezza e l’umanità delle nostre tradizioni religiose, vogliamo essere di stimolo per una rinnovata azione educativa che possa far crescere nel mondo la fratellanza universale”.
Papa Francesco ha deciso di inviare 75 mila dollari al Sud Sudan, per un aiuto concreto a seguito “delle forti piogge e delle inondazioni devastanti che nell’agosto scorso hanno colpito il Sud Sudan”, causando 12 mila sfollati e circa 6 mila case danneggiate: ne dà notizia il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Lo stesso dicastero comunica un contributo di 50 mila euro per aiutare la popolazione greca dopo i roghi divampati sull’isola di Evia, nella penisola dell’Attica e nella Regione del Peloponneso.
“Non mi aspettavo che il giudice Mohammad Abdulsalam potesse concludere così rapidamente questo suo libro”. Così Papa Francesco nella sua breve prefazione saluta il lavoro di Mohammad Abdulsalam autore di Il Papa e il Grande Imam. Il percorso spinoso, che esce oggi per le Edizioni San Paolo.