“Ogni giubileo ci ricorda che siamo pellegrini in questo mondo: che non siamo padroni della terra – e tanto meno del cielo – ma siamo incaricati di coltivare e custodire questo giardino nel quale Dio ci ha posti”. Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando nella Basilica Vaticana i Rappresentanti dell’Aeronautica Militare Italiana, a conclusione del Giubileo Lauretano nel centenario della proclamazione della Madonna di Loreto quale Patrona di tutti gli aeronauti.
“Con grande affetto le esprimo le mie felicitazioni e ringrazio Dio, datore di ogni bene, per i doni che le ha concesso nei lunghi anni del suo ministero reso ancora più fecondo dalla sofferenza patita nella prigionia a motivo della sua intrepida fedeltà a Cristo". Lo ha scritto il Papa nel messaggio inviato al Cardinale albanese Ernst Simoni, in occasione dell'anniversario della sua creazione cardinalizia. Il messaggio è stato letto ieri al termine della Messa in Cattedrale dal Cardinale Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori.
Il 12 dicembre per l’ America Latina è una giornata specialissima perché si festaggia la Beata Vergine Maria di Guadalupe, la Gauadalupana come viene affettuosamente chiamata la patrona delle Americhe.
La festa della Immacolata a Barcellona quest’anno è stata speciale,
“Con quell’annuncio, tra le povere mura di una piccola casa, Dio ha cambiato la storia. Anche oggi desidera fare grandi cose con noi nella quotidianità: in famiglia, al lavoro, negli ambienti di ogni giorno. Lì, più che nei grandi eventi della storia, la grazia di Dio ama operare”.
“Questa mattina, nella Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, poco prima delle 6:15, Papa Francesco si è recato in Piazza di Spagna per un atto di venerazione a Maria Immacolata, anche quest’anno in forma privata”.
Spetta alla Congregazione per la Dottrina della Fede giudicare sui delitti contro la fede, nonché sui delitti più gravi commessi contro i costumi o nella celebrazione dei sacramenti. Lo ha ribadito stamane Papa Francesco autorizzando la pubblicazione delle norme aggiornate, già promulgate da Giovanni Paolo II e riviste da Benedetto XVI.
Il viaggio di Papa Francesco a Cipro e in Grecia si sa nasce per poter avere ancora una volta occasione di puntare i riflettori sulla questione delle migrazioni.
Dura condanna di Papa Francesco per il “chiacchiericcio” che portato l’arcivescovo di Parigi Aupetit a dimettersi. Dimissioni, spiega, che lui ha accettato “non sull’altare della verità, ma dell’ipocrisia”. Ma il Papa parla anche di un prossimo incontro con il Patriarca di Mosca Kirill, che ci sarà “presto”; prende posizione sulle linee guida UE (poi ritirate) che chiedevano l’abolizione, tra le altre, della parola “Natale” e che definisce “frutto di una laicità annacquata”. Attacca la civiltà dei muri e del filo spinato, che “naufraga” insieme ai barconi nel Mediterraneo. Va a fondo nella questione del dialogo con gli ortodossi in Grecia, a partire dalla richiesta di perdono che ha fatto nel suo discorso di fronte al Santo Sinodo.
Francesco si congeda dalla Grecia e vola verso Roma e verso il Vaticano. La cerimonia di congedo all'aeroporto di Atene è l'ultimo atto di questo 35esimo viaggio apostolico del Pontefice. Un viaggio intenso, che lo ha portato prima a Cipro e poi ad Atene.
L'ultimo incontro di Papa Francesco ad Atene è con i giovani. Francesco li incontra alla Scuola San Dionigi delle Suore Orsoline a Maroussi.
Un incontro di circa mezz’ora quello che ha chiuso la giornata del Papa con Sua Beatitudine Hieronymous l’Arcivescovo ortodosso di Atene. L’ ospite è arriva in nunziatura verso le 18.50 ( ora di Atene) ed è terminato alle 19:20.
“Chiediamo la grazia di credere che con Dio le cose cambiano, che Lui guarisce le nostre paure, risana le nostre ferite, trasforma i luoghi aridi in sorgenti d’acqua. Chiediamo la grazia della speranza. Perché è la speranza che rianima la fede e riaccende la carità. Perché è di speranza che i deserti del mondo sono assetati oggi”.
“Veleni mondani ci hanno contaminato, la zizzania del sospetto ha aumentato la distanza e abbiamo smesso di coltivare la comunione”. Papa Francesco lo ha detto oggi nell’ Arcivescovado Ortodosso di Atene nell’incontro con Sua Beatitudine Ieronymos II.
La denuncia di Papa Francesco è dirimente: nel mondo si assiste ad un arretramento della democrazia, o persino ad una diffidenza verso la democrazia stessa. Nascono nuovi populismi. Ma per rimediare a questo non si deve cercare nuova popolarità. Si deve, piuttosto riprendere il senso della politica come cosa buona.
“Dio ci parla attraverso i vostri sogni. Chiama anche noi a non rassegnarci a un mondo diviso, a comunità cristiane divise, ma a camminare nella storia attratti dal sogno di Dio
Nonostante i regni e gli imperi dell’area mediterranea appartengano ormai al passato, il mare nostrum continua ad avere un’importanza geopolitica centrale, anche nel secolo attuale. Il Mediterraneo è luogo di frontiera, e quindi di incontro, di tre continenti, che non solo ne sono bagnati, ma che in esso si toccano l’un l’altro e sono quindi chiamati a convivere”. Così Papa Francesco inizia il suo messaggio inviato ai partecipanti alla VII Conferenza Rome MED Dialogues che ha luogo a Roma dal 2 al 4 dicembre 2021.
E' la prima Messa di Papa Francesco a Cipro. Nello stadio Pancyprian Gymnastic Association , noto anche come Stadio Neo GSP, uno stadio di calcio, Francesco accoglie i fedeli di Nicosia.
Dopo la visita di cortesia a Chrysostomos II, Arcivescovo Ortodosso di Cipro, Papa Francesco ha incontrato il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa cipriota.
È un invito a guardare alle beatitudini, come vera Costituzione del cristianesimo, il centro del discorso di Papa Francesco a corpo diplomatico e società civile. Perché “Beati possono essere tutti, e sono anzitutto i poveri in spirito, i feriti della vita, coloro che vivono con mitezza e misericordia, quanti senza apparire praticano la giustizia e costruiscono la pace”. E perché Cipro può, in nome della sua storia e della sua bellezza, essere “perla del Mediterraneo”, cantiere di pace in una Europa che ha bisogno di riconciliazione.