Il 2021 per Papa Francesco è stato senza dubbio un anno "delicato". Questo perchè con l'emergenza sanitaria a fasi alterne non si è potuto fare molto, ma al tempo stesso il Popolo di Dio ha avuto bisogno del Capo della Chiesa e Papa Francesco non si è risparmiato. Sono tanti dunque i momenti che lo hanno visto di nuovo tra i fedeli in Italia, e anche fuori, nonostante il Covid19 e le restrizioni.
È la figura di San Giuseppe “migrante perseguitato e coraggioso” quella presentata da Papa Francesco nella tradizionale udienza del mercoledì. Dopo essersi soffermato sul Natale, Papa Francesco riprende il ciclo di catechesi dedicato al padre putativo di Gesù, soffermandosi in particolare sulle vicende della fuga in Egitto della Sacra Famiglia, e riaffermando che il coraggio è virtù di tutti i giorni, perché è lo stesso vivere quotidiano che richiede coraggio.
Appresa la notizia della morte di Desmond Tutu Papa Francesco ha espresso – attraverso un telegramma firmato dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato – il proprio cordoglio.
“Dio ha scelto una famiglia umile e semplice per venire in mezzo a noi”. Lo ha detto stamane il Papa, introducendo l’Angelus in occasione della Festa della Santa Famiglia.
“Abbiamo vissuto più che mai l’incertezza, la solitudine, la perdita di persone care e siamo stati spinti a uscire dalle nostre sicurezze per interessarci non solo al bene della nostra famiglia, ma anche a quello della società, che pure dipende dai nostri comportamenti personali. La relazione con Dio ci plasma, ci accompagna e ci mette in movimento come persone e, in ultima istanza, ci aiuta a uscire dalla nostra terra, in molti casi con un certo timore e persino con la paura dell’ignoto, ma grazie alla nostra fede cristiana sappiamo che non siamo soli perché Dio è in noi, con noi e in mezzo a noi: nella famiglia, nel quartiere, nel luogo di lavoro o di studio, nella città dove abitiamo”. Lo scrive il Papa nella lettera agli Sposi, pubblicata stamane in occasione della Festa della Santa Famiglia.
I conflitti dimenticati. Quelli che invece sono visibili. Ma anche gli accenni a situazioni non esplicitate, ma ben presenti alla diplomazia della Santa Sede. Nel suo consueto messaggio urbi et orbi, che torna dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, Papa Francesco fa un discorso sullo “Stato del mondo”, indicando quali sono i temi che prioritari per la diplomazia del Papa.
In un messaggio inviato al vescovo di Groningen, in Olanda, Papa Francesco ha inviato un messaggio in cui ha chiesto di non chiudersi alla paura degli altri, ma soprattutto a “non aver paura di accogliere la vita come San Giuseppe in quest’anno”.
A livello internazionale, c’è il rischio “di non voler dialogare”, e il rischio che “la crisi complessa induca a scegliere scorciatoie piuttosto che le strade più lunghe del dialogo”. Ma sono le strade del dialogo che conducono “alla soluzione dei conflitti e a benefici condivisi e duraturi”. Dopo che per tre volte (due Pasque e un Natale) era rimasto nella basilica, da solo contro la pandemia, Papa Francesco torna ad affacciarsi dalla loggia centrale della Basilica Vaticana per il tradizionale messaggio urbi et orbi, alla città al mondo.
Il Vangelo della Notte di Natale insiste su un contrasto. “Racconta la nascita di Gesù cominciando da Cesare Augusto ma subito dopo ci porta a Betlemme dove di grande non c’è nulla: solo un povero bambino avvolto in fasce, con dei pastori attorno. Lì c’è Dio, nella piccolezza: Dio non cavalca la grandezza, ma si cala nella piccolezza. La piccolezza è la via che ha scelto per raggiungerci, per toccarci il cuore, per salvarci e riportarci a quello che conta”. Lo ha detto il Papa, questa sera, nell’omelia pronunciata celebrando in San Pietro la Messa della Notte di Natale.
Giovanni Paolo I sarà beatificato in piazza San Pietro da Papa Francesco domenica 4 settembre 2022. Il decreto di beatificazione di Albino Luciani era stato approvato dal Papa il 13 ottobre scorso.
Dopo gli auguri natalizi alla Curia, Papa Francesco ha incontrato come sempre i dipendenti della Santa Sede e del Governatorato.
Monsignor Rolandas Mackrickas non sarà solo nel suo ruolo di Commissario Straordinario per la Cura della gestione economica dei beni del Capitolo della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Insieme a lui, ci saranno altre tre persone, provenienti dagli uffici economici della Curia, a coadiuvarlo.
L’addio del Cardinale Peter Turkson dal vertice del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale è una notizia che – sebbene fosse nell’aria da alcuni giorni – non può lasciare indifferenti.
La Curia Romana “non è solo uno strumento logistico e burocratico per la necessità della Chiesa universale”, ma è piuttosto “il primo organismo chiamato alla testimonianza, e proprio per questo acquista sempre più autorevolezza ed efficacia quando assume in prima persona le sfide della conversione sinodale alla quale anch’essa è chiamata”. Insomma, “l’organizzazione che dobbiamo attuare non è di tipo aziendale, ma di tipo evangelico”.
La Santa Sede ormai è chiaro dalle parole del Papa, sostiene la compagna vaccinale come forma di contrasto alla pandemia, ma non solo.
Lo aveva detto Papa Francesco, tornando dalla Grecia, che avrebbe incontrato il metropolita Hilarion, capo del Dipartimento di Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, in questa settimana. L’incontro è avvenuto questa mattina, alle 7.50, prima dell’udienza generale. Nel comunicato ufficiale si parla di “conversazione in spirito di fraternità” e della discussione di “alcuni temi che costituiscono motivo di comune preoccupazione e di fronte alle quali è comune l’impegno a cercare concrete risposte umane e spirituali”. Nessuna menzione di un possibile incontro tra Papa Francesco e il Patriarca. Ma, a sentire quello che aveva preannunciato Papa Francesco, di certo il tema è stato messo sul tavolo.
L'appello di Papa Francesco durante l'Udienza Generale di oggi è per i migranti. Il Papa chiede all'Europa "di aprire la porta del cuore" per accogliere chi ne ha bisogno. "Il fenomeno migratorio chiede responsabilità condivisa", dice il Papa presentando i profughi che sono giunti con lui da Cipro e sono presenti all'Udienza in Aula Paolo VI.
Papa Francesco nella catechesi odierna incentra la sua meditazione sul Natale ormai prossimo. Dall'Aula Paolo VI Il Pontefice parla ai fedeli dell’evento da cui non può prescindere la storia: la nascita di Gesù.
Nel messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace del 2022, Papa Francesco rinnova l’invito ad una alleanza tra le generazioni; rilancia l’idea di un “nuovo paradigma culturale”, che è alla base del Patto Educativo Globale lanciato da Papa Francesco ormai due anni fa; sottolinea che “il lavoro è un fattore indispensabile per costruire e preservare la pace”.
“Alzarsi e camminare in fretta: sono i due movimenti che Maria ha fatto e che invita anche noi a fare in vista del Natale”. Papa Francesco lo ha detto nella riflessione prima della preghiera mariana di mezzogiorno guidata dalla finestra del Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro.