"Con voi ringrazio il Signore per l’opera del Cardinale Suenens e di Veronica O’Brien, opera che prosegue oggi nel vostro apostolato. In fedeltà alle intuizioni evangeliche dei vostri fondatori, siete impegnati a condividere il Vangelo con ogni persona che la Provvidenza mette sul vostro cammino". Papa Francesco riceve questa mattina in Udienza i partecipanti al Simposio “Sulle orme del Cardinale Suenens-Lo Spirito Santo, Maria e la Chiesa”, promosso dall’Associazione “Fiat”.
Dopo alcuni mesi il Papa ha confermato il nuovo assetto del Dicastero
Si apre con l’udienza dal Papa, e prosegue fino al 25 aprile a Sacrofano, il VI Convegno Missionario Giovanile, COMIGI, per i giovani che hanno a cuore la missione. Oggi, nel giorno dell'onomastico del Pontefice, San Giorgio, il Papa parla ai giovani e li invita ad essere "missionari di gioia e di amore".
No, non ci sarà per ora un secondo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill. E no, Papa Francesco non andrà a Kiev, almeno per ora, perché “a cosa servirebbe che il Papa va lì e poi la guerra continua il giorno dopo”. In una breve intervista al quotidiano argentino La Nacion, in cui spiega anche le accuse di coprofilia al giornalismo e sottolinea che ancora non sa quando tornerà in Argentina, il Papa tocca anche la situazione particolare della guerra in Ucraina, e delle iniziative della Santa Sede.
Charles Eugene de Foucauld, visconte di Pontbriand è il nome completo del beato – la cui canonizzazione avverrà il prossimo 15 maggio - che, nel corso della propria esistenza, ha mutato per giungere all'incontro con il Cristo.
Quaranta minuti di colloquio, e uno scambio di doni particolarmente simbolico, con un riferimento diretto alla guerra in Ucraina. Perché Papa Francesco, dando al primo ministro ungherese Viktor Orban la medaglia di San Martino, ritratto nell’atto di coprire il povero con il mantello, ha sottolineato che quella medaglia stava a simboleggiare proprio l’assistenza che gli ungheresi stanno dando ai rifugiati. Un impegno, questo, toccato con mano dal Cardinale Michael Czerny, che era stato in Ungheria a inizio marzo inviato da Papa Francesco proprio per supportare il lavoro al confine con l'Ucraina.
Dopo aver chiesto già in occasione della Domenica delle Palme una tregua per la Pasqua, Papa Francesco ha aderito all'appello del Segretario Generale dell’ONU - d’accordo con l'Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk, Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina - per una tregua in occasione della celebrazione della Pasqua secondo il calendario giuliano, il 24 aprile prossimo.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia - per raggiunti limiti di età - di Monsignor Mario Meini da Vescovo di Fiesole. Gli succede Monsignor Stefano Manetti, finora Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
“Dobbiamo rompere quell’immaginario sull’educazione, secondo cui educare è riempire la testa di idee. Così educhiamo degli automi, dei macrocefali, non delle persone. Educare è rischiare nella tensione tra la testa, il cuore e le mani: in armonia, al punto da pensare quello che sento e faccio; da sentire quello che penso e faccio; da fare quello che sento e penso. È un’armonia”. Lo ha detto il Papa ieri mattina parlando alla delegazione del Global Researchers Advancing Catholic Education Project.
Dare amore agli anziani è questione di onore, perché ci porta a restituire loro l’amore che ci hanno donato, senza considerarli uno scarto. Perché questo del considerare le persone uno scarto è un male della società, che comincia con la sufficienza e che porta al fenomeno di dare fuoco alla coperta di un barbone e arriva al disprezzo di ogni vita umana. Nella udienza generale del mercoledì, Papa Francesco punta di nuovo il dito contro la cultura dello scarto, e definisce la restituzione dell’amore agli anziani come una questione di onore.
Il Vangelo è quello della pesca miracolosa, i ragazzi sono quelli delle GMG che dopo due anni, anche se la pandemia non è affatto finita e la fascia degli adolescenti continua ad essere la più colpita dal covid, hanno deciso di tornare tutti insieme a pregare insieme a Papa Francesco che dice loro: voi avete il fiuto per trovare la verità, vi auguro il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro.
Gesù dice: non temete, ma come fare, concretamente, a combattere la paura?
È una “Quaresima che sembra non avere fine” quella che ha colpito il mondo, dalla pandemia alla guerra scoppiata nel cuore dell’Europa, che si aggiunge ai conflitti in Medio Oriente, in Asia, in situazioni del mondo dove la Santa Sede è presene anche quando non c’è nessuno. E proprio per questo, oggi più che mai “abbiamo bisogno del Crocifisso Risorto”, sottolinea Papa Francesco nel tradizionale messaggio Urbi et Orbi di Pasqua. Una “Pasqua di guerra”, dice il Papa, di fronte alla quale “anche i nostri occhi sono increduli”.
Papa Francesco ha assistito e non presieduto la solenne Veglia pasquale nella Basilica Vaticana. Al suo posto il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Sacro Collegio. Nel corso del rito il Pontefice ha comunque pronunciato l’omelia.
Papa Francesco torna al Colosseo per la Via Crucis. Dopo due anni di stop, a causa della pandemia da coronavirus, il Pontefice presiede la tradizionale processione del Venerdì Santo nel posto più suggestivo dell'antica Roma, l'Anfiteatro Flavio. Nell’Anno della Famiglia, che porta all’Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Roma il prossimo giugno, il Papa ha deciso che a scrivere le meditazioni sono le famiglie.
Il rischio che “ Dio” diventi un “contenitore vuoto che ognuno può riempire a suo piacimento”, il rischio di pensare che Dio non sia esistito. E’ questo il rischio per l’uomo di oggi secondo il Predicatore della casa Pontificia, il cardinale Cantalemessa.
Il mondo “ha scelto lo schema di Caino e la guerra è mettere in atto il cainismo, cioè uccidere il fratello” e quindi “perché dobbiamo difenderci? Perché è lo schema cainista di guerra. Se fosse uno schema di pace, questo non sarebbe necessario”.
Papa Francesco torna nelle carceri il Giovedì Santo. Francesco questa volta visita il Carcere di Borgata Aurelia, a Civitavecchia. Lava i piedi a dodici carcerati. La celebrazione si è svolta in forma strettamente privata. Negli anni passati Papa Francesco ha celebrato più volte il rito della lavanda dei piedi in un carcere.
Dopo quasi un decennio di morte e distruzione, e un anno dopo la storica visita di Papa Francesco in Iraq, più di 25.000 cristiani assiri hanno cantato a Qaraqosh "Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore, Osanna."Iraq, i crsi
La mattina di domenica 3 aprile papa Francesco, durante il suo breve viaggio a Malta, ha incontrato 38 gesuiti maltesi, aprendo con loro, come di consueto, "una conversazione libera e spontanea".