Se si arriva per la prima volta a Sarajevo sembra di scorrere le pagine di un libro di storia. A Sarajevo la storia è lì, aperta davanti ai tuoi occhi con la sua tragicità.
Giovanni Paolo II aveva parlato di Sarajevo come una nuova Gerusalemme. Ma in realtà Sarajevo rappresenta prima di tutto un monito per l’Europa. Perché la guerra, terribile e fratricida, che la scossa all’inizio degli Anni Novanta ha rappresentato una novità assoluta nel panorama delle guerre del Paese balcanico. Una guerra di annientamento come non ce n’erano mai state. Una guerra che è il risultato diretto del pensiero debole che la pioggia acida del comunismo aveva diffuso.