C’è un “totalitarismo morbido” dello Stato che si considera neutrale, che proprio in nome di questa neutralità “non sembra in grado di evitare la tendenza a considerare la fede professata e l’appartenenza religiosa un ostacolo per l’ammissione alla piena cittadinanza culturale e politica dei singoli”.
Parla dei pericoli per la libertà Papa Francesco nella udienza che questa mattina ha riservato ai Partecipanti al Meeting internazionale per Legislatori cattolici.
“Oltre tre quarti della popolazione mondiale vive in paesi in cui la libertà religiosa è praticamente inesistente. Milioni di esseri umani sono esposti alla persecuzione violenta - ingiusta detenzione, conversione forzata, esilio forzato, torture, stupri e omicidi - a causa delle loro credenze e pratiche religiose.” Fatti concreti ricordati da Carl Anderson, Cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo che ha fatto giungere la sua riflessione al convegno che la scorsa settimana si è tenuto a Roma sulla risposta dei cristiani alla persecuzione: Sotto la spada di Cesare.
“Oggi le Chiese e le Comunità ecclesiali in Europa si trovano ad affrontare sfide nuove e decisive, alle quali possono dare risposte efficaci solo parlando con una voce sola.” Papa Francesco lo ha ricordato nel su discorso della mattina al Comitato congiunto della Conferenza della Chiese europee (CEC) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’ Europa (CCEE).
“Il Papa ci ha benedetto e incoraggiato.” Ashiq Masih, marito di Asia Bibi, è stato in Italia per due giorni. Ha chiesto al Papa, alla comunità internazionale, di prendere a cuore il caso di sua moglie, pakistana, madre di cinque figli, arrestata per blasfemia nel 2009, e condannata a morte per lo stesso crimine nel 2010. Ora detenuta in una prigione vicino Lahore, in Pakistan, Asia Bibi ha visto respinto l’appello presentato alla Corte di Lahore lo scorso 16 ottobre, e ora attende gli esiti dell’appello alla Corte Suprema del Pakistan. Ci potrebbero volere anni. La sola speranza è il perdono presidenziale.