Una conversazione, più che un incontro, durata circa mezzora, durante la quale Papa Francesco si è detto preoccupato per la pace del continente e per i crescenti nazionalismi e le recenti elezioni europee sono state discusse.
C’è l’incoraggiamento di Papa Francesco, che in un messaggio firmato dal Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, invita ad individuare “percorsi di collaborazione pastorale tra i vari Paesi”. Ma c’è, soprattutto, l’appello del Cardinale Angelo Bagnasco, affinché l’Europa non sprechi se stessa.
“Ritornare a Roma sessant’anni dopo non può essere solo un viaggio nei ricordi, quanto piuttosto il desiderio di riscoprire la memoria vivente di quell’evento per comprenderne la portata nel presente. Occorre immedesimarsi nelle sfide di allora, per affrontare quelle dell’oggi e del domani”. Papa Francesco accoglie così i 27 Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, ricevuti oggi pomeriggio nella Sala Regia del Palazzo Apostolico. E’ un discorso lungo, un’analisi del passato, del presente e del futuro quella di Francesco. “L’Europa ritrova speranza quando l’uomo è il centro e il cuore delle sue istituzioni”, ripete più volte ai Capi di Stato Europei parlando di crisi economica, sociale, migratoria, di valori.
Partiranno domattina in pullmino dal loro hotel nei pressi della stazione Termini, situato in un edificio che fu costruito nell’Ottocento per nascondere alla vista la chiesa del Sacro Cuore di via Marsala, l’ultima opera di don Bosco; e da lì giungeranno a Norcia, per una breve visita alle rovine della Basilica di San Benedetto, distrutta dal sisma. Così, la conferenza dei Presidenti dell’Unione Europea renderà omaggio alle radici dell’Europa, nel sessantesimo del Trattato di Roma.
Un “nuovo umanesimo europeo”, cui servono “memoria, coraggio, sana e umana utopia”: lo auspica Papa Francesco in un messaggio inviato al Cardinale Peter Erdo in occasione dell’Incontro delle Opere di Misericordia di oggi in Europa, organizzato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali in Europa (di cui il Cardinal Erdo è presidente), che si tiene dal 15 al 18 settembre a Sarajevo.
Non muri, ma ponti: è questo l’appello di Papa Francesco all’Europa, lanciato nel discorso di accettazione del Premio Carlo Magno. Il Papa chiede all’Europa di lanciare un “nuovo umanesimo”, basato su tre concetti chiave: l’Europa deve avere capace di integrare, di dialogare e di generare. Solo così potrà tornare ai suoi valori originari.
Papa Francesco riceverà il Premio Carlo Magno il prossimo 6 maggio, nella Sala Regia. E per l’occasione, tutta l’Europa si ritroverà in Vaticano, per una due giorni di full immersion sullo Stato dell’Unione Europea e sul progetto europeo.