“L’aborto non è mai la risposta che le donne e le famiglie cercano”. I bambini nel grembo materno sono già “piccoli pazienti”. Ogni vita umana “è sacra”, ogni bambino è “dono” e “nessun essere umano può mai essere incompatibile con la vita”. Curare i bambini fragili, destinati a morire presto, non è uno spreco di risorse. E l’aborto non è mai prevenzione. L’ennesimo no all’aborto di Papa Francesco arriva in un discorso al convegno internazionale “Yes to Life!”, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita in collaborazione con la fondazione “Il Cuore in una Goccia – Onlus”, con il sostegno dei Cavalieri di Colombo.
Forse è guardare troppo avanti, ma la “bacchettata” all’Italia del Comitato per i Diritti Sociali – un organismo d’Europa – ha messo il primo passo per una destrutturazione del diritto all’obiezione di coscienza. Lo scorso 12 aprile, il Comitato ha constatato una violazione del diritto alla salute per l’Italia, sottolineando che l’accesso all’aborto può essere reso difficile dall’alta percentuale dei medici obiettori, e dal fatto che la percentuale è particolarmente alta in alcune regioni. È anche questo uno dei risultati della “persecuzione educata” di cui ha parlato Papa Francesco?