La novità è stata, in realtà, un ritorno al passato. Perché ogni volta che Papa Francesco ha voluto cambiare, o pensato di cambiare qualcosa, ha stabilito una commissione e fatto una ispezione. Così, gli attesi ricambi generazionali nella Congregazione per il Culto Divino e nella Congregazione per il Clero, nonché l’avvicendamento nel Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sono avvenuti a seguito di ispezioni stabilite da Papa Francesco, alcune durate pochissimo.
La speranza è di consegnare la bozza della nuova costituzione della Curia a Papa Francesco a settembre. Ma per ora, si sta ancora lavorando sul testo, e non è detto che i tempi siano rispettati. Poi, sarà Papa Francesco a dover rivedere il testo, “passarlo” al vaglio del Pontificio Consiglio dei Testi Legislativi e per alcuni aspetti alla Congregazione della Dottrina della Fede.
La presentazione dei nuovi loghi della Segreteria per la Comunicazione, e del nuovo portale che “non è la riforma della comunicazione”, ma è “il primo segno visibile della riforma”; il punto sulle attività della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale; l’enfasi sui giovani del Dicastero Laici, Famiglia e Vita: sono stati questi i temi della XXII riunione del Consiglio dei Cardinali, che si è riunito dall’11 al 13 dicembre.
Una pausa di riflessione, per rivedere i testi di Papa Francesco sulla riforma della Curia e mettere a punto le idee: il Consiglio dei Cardinali continua la discussione sulla riforma della Curia, con poche novità.