Il Cardinale Sean O’Malley lo aveva detto: cominceremo i lavori ascoltando le vittime di abusi. E così è stato: la prima riunione della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori dopo che Papa Francesco ne ha rinnovato mandato e alcuni membri è stata dedicata prima di tutto all’ascolto delle vittime.
La Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori ha lanciato il suo sito Internet: ne dà l’annuncio un comunicato della stessa commissione, diffuso dalla Sala Stampa vaticana.
Meno di dieci minuti per dire che il processo sarà rimandato a data da destinarsi. Joseph Wiesolowski ex nunzio, ridotto allo stato laicali dopo il processo canonico, arrestato a settembre per reati di pedofilia, non era in aula. Motivi gravi di salute. Ieri sera l’ex nunzio, agli arresti domiciliari nella Comunità dei Penitenzieri, stanza numero 5, primo piano si è sentito male e, dopo un primo intervento al pronto soccorso vaticano, è stato portato in una struttura pubblica italiana e sottoposto a terapia intensiva.
L’apertura di un diploma in Safeguarding of Minors. An Interdisciplinary approach è stato annunciato la scorsa settimana all’annuale Anglophone Conference del Centre for Child Protection della Pontificia Università Gregoriana. Un annuncio che si combina con le recenti nuove linee guida della Pontificia Commissione per la Protezione per i Minori, che ha proposto anche di stabilire una sezione ad hoc della Congregazione della Dottrina della Fede per giudicare i vescovi che hanno eventualmente insabbiato gli abusi. E che racconta il nuovo corso della risposta della Chiesa alla pedofilia. Un corso ancora in via di definizione.