Non c’è ancora stato un secondo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill, e questo perché la guerra in Ucraina ha lasciato strascichi abbastanza dolorosi anche dal punto di vista delle relazioni ecumeniche. Ma, ed è questo il dato da considerare, non sembrano esserci piani nemmeno per una commemorazione congiunta, come è stato fatto dal 2017 al 2022.
Che le relazioni tra Santa Sede e Patriarcato di Mosca siano diventate più difficili lo testimonia un dettaglio, forse di poco conto, che però dà il polso della situazione: non ci sono notizie, quest’anno, di una celebrazione congiunta dell’anniversario del primo incontro di un Papa con un Patriarca di Mosca.
Papa Francesco vuole recarsi in Kazakhstan in occasione del 7° Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali in programma a settembre a Nursultan, capitale della repubblica ex sovietica.
Parlare di ciò che unisce, più che di ciò che divide. E parlarne davanti al segno che l’unità dei cristiani è presente nonostante le divisioni, perché cristiano è chi crede che Cristo sia vero Dio e vero uomo, morto in croce e risorto. Così, assume un senso particolarmente simbolico il fatto che le delegazioni della Santa Sede e del Patriarcato di Mosca, lo scorso 12 febbraio insieme, abbiano adorato la corona di spine custodita nella cattedrale di Notre Dame de Paris, che si è salvata dall’incendio che ha reso inagibile la grande cattedrale di Parigi.
Cinque anni dopo l’incontro tra Papa Francesco e Kirill, in attesa di un secondo incontro che alcuni pensano possa avvenire in Kazakhstan quest’anno, Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e Patriarcato di Mosca si incontrano per commemorare quell’evento. E quest’anno, il tema dell’incontro è quasi obbligato: la pandemia.
C’è chi pensa già al prossimo incontro, che potrebbe essere in Kazakhstan nel 2021. Ma c’è anche un cammino iniziato il 12 febbraio 2016, che va portato avanti. Così, Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e Patriarcato di Mosca ricorderanno l’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill con una conferenza a Roma, il prossimo 12 febbraio, sul tema “Santi. Semi e segni dell’unità”.
La difesa della vita come luogo di scambio ecumenico: tre anni dopo lo storico incontro dell’Avana tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill, il Cardinale Kurt Koch e il metropolita Hilarion si incontrano a Mosca, il prossimo 12 febbraio, per portare avanti il dialogo che è nato da quell’incontro.
C’è anche la solita questione dell’Ucraina, brandita come un grimaldello politico all’interno di un dialogo di stampo teologico. Ma, al di là di quello, l’incontro tra il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e il Metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento di Relazioni Estere del Patriarcato di Mosca, segna il punto del dialogo ecumenico in corso. Un dialogo che ha avuto nuova spinta e impulso dallo storico incontro dell’Avana tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill.
Un incontro a Friburgo, in territorio neutro, per marcare il primo anniversario di uno storico incontro e proseguire sul cammino comune. Il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, si incontra domenica 12 febbraio con il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
Per i 70 anni del Patriarca ortodosso di Mosca Kirill, Papa Francesco ha inviato una reliquia di San Francesco di Assisi, insieme con un messaggio di auguri. La notizia, lanciata da una agenzia di stampa vicina al Patriarcato di Mosca, è stata confermata dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Famiglia e vita al centro della dichiarazione congiunta di Papa Francesco e il Patriarca Ortodosso Kirill. I quali, oltre a parlare di cristiani perseguitati, oltre a sottolineare l’importanza della libertà religiosa, mettono un punto preciso sui temi che più toccano il mondo occidentale. Ovvero che la famiglia è quella che si crea da un unione tra un uomo e la donna, protesa alla vita. E che la vita umana è sempre più minacciata dalla pratica dell’aborto, dell’eutanasia e della procreazione medicalmente assistita.