Il salesiano del XXI secolo è “un uomo di speranza”, chiamato a “ravvivare il dono che avete ricevuto”. Papa Francesco invia un lungo messaggio al 28esimo capitolo generale dei Salesiani, che in questa settimana ha rieletto padre Angel Fernandez Artime come Rettor Maggiore.
"Voi salesiani siete fortunati perché il vostro fondatore, Don Bosco, non era un santo dalla faccia da venerdì santo, triste, musone... Ma piuttosto da domenica di Pasqua. Era sempre gioioso, accogliente, nonostante le mille fatiche e le difficoltà che lo assediavano quotidianamente. Non a caso per lui la santità consisteva nello stare molto allegri. Possiamo definirlo quindi un portatore sano di quella gioia del Vangelo che ha proposto al suo primo grande allievo, San Domenico Savio, e a voi tutti salesiani, come stile autentico e sempre attuale della misura alta della vita cristiana". Sono le parole di Papa Francesco, contenute nella prefazione scritta dal Pontefice al volume “Evangelii gaudium con don Bosco” curato da Antonio Carriero.
La grande passione di don Bosco per la salvezza della gioventù, e le nuove sfide educative della famiglia salesiana: sono i due poli sui quali si struttura la lettera che Papa Francesco ha inviato alla Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Angel Fernandez Artime, in occasione del Bicentenario della nascita di don Bosco. Con un richiamo finale: andare nelle periferie delle reti sociali, e inviare i giovani nelle periferie esistenziali, promuovendo forme di volontariato sociale. Nel nome di Don Bosco, che insegna che “il cristianesimo è sempre sorgente di felicità.”