A cosa serviranno le nuove relazioni diplomatiche? Sicuramente, a migliorare lo status giuridico della Chiesa birmana, con l’apertura di un tavolo per riottenere le scuole nazionalizzate e confiscate nel 1962, una cinquantina di istituti in tutto.
Aung San Suu Kyi incontra Papa Francesco. E al termine del colloquio un comunicato ufficiale della Sala Stampa Vaticana dichiara che “La Santa Sede e la Repubblica dell’Unione del Myanmar, desiderose di promuovere legami di mutua amicizia, hanno deciso di comune accordo di stabilire relazioni diplomatiche a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Repubblica dell’Unione del Myanmar”.
Quella che avviene domani in vaticano non è solo la seconda visita di Aung San Suu Kyi a Papa Francesco. Il Nobel per la pace del 1991, che ha trascorso oltre 20 anni di prigionia, va dal Papa nel suo incarico di Consigliere di Stato (una sorta di primo ministro) ministro degli Esteri, con un compito preciso: stringere le relazioni diplomatiche.