Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, rivolgendosi a tutta la Comunità di Villa Nazareth, ha dato la sua definitiva disponibilità accettando ufficialmente di assumere l’incarico di Presidente della Sacra Famiglia di Nazareth e dell’Associazione Comunità Domenico Tardini.
Un Papa Francesco che ha vissuto (e vive) dubbi di fede; che invita alla testimonianza, che non è solo il martirio del sangue; che chiede di fare figli, educarli; che invita i giovani a rischiare. Così si presenta il Papa nella visita a Villa Nazareth, di fronte a circa 1300 tra studenti ed ex studenti che sono accorsi per salutare il Papa, il quarto che è venuto a trovare il collegio voluto dal Cardinal Domenico Tardini, portato avanti dalla tenacia del Cardinal Achille Silvestrini e oggi curato dalla vicepresidenza attenta di monsignor Claudio Maria Celli.
Un pomeriggio estivo di sole, il Papa arriva e sono i più piccoli ad accoglierlo per primi. Francesco gioca con loro, sono loro la speranza di Villa Nazareth, una famiglia più che un istituto e infatti sono le famiglie che subito dopo i bambini ricevono Francesco. Famiglie di studenti, di ex studenti, di studenti di seconda e terza generazione che sono arrivati da tutta Italia e da tante parti del mondo nonostante lo slittamento della data della visita.
La cappella è al centro della struttura, il tabernacolo è composto con l’argenteria di don Domenico. Fu lui, prete romano cui capitò di essere uno dei diplomatici più abili e importanti della Santa Sede, a volere questo Istituto per ragazzi di talento ma poveri di mezzi. Il Papa ci andrà il prossimo 18 giugno, e starà con i ragazzi due ore. Don Domenico è il Cardinal Domenico Tardini, Segretario di Stato di Giovanni XXIII. L’Istituto è l’Istituto Villa Nazareth, fondata 70 anni fa, che oggi, con Papa Francesco, va a cercare le radici della propria storia.