Dopo la pausa estiva, Papa Francesco riprende le Messe mattutine presso Casa Santa Marta. Nell'omelia odierna il Papa riflette sulla Prima Lettera di San Paolo a Timoteo, esortando a innalzare a Dio preghiere anche per i governanti. Quindi domanda in particolare agli italiani, che hanno da poco vissuto una crisi di governo, se abbiano innalzato preghiere per chi è chiamato a guidare il Paese.
Papa Francesco nella Messa mattutina celebrata a Casa Santa Marta prende spunto dalla Lettura odierna che narra la conversione di Paolo sulla via verso Damasco per far comprendere il valore della docilità e dell'apertura del nostro cuore alla voce di Dio. Perché San Paolo era un “testardo, ma non nell'anima”.
“La differenza che c’è nella nostra vita fra il reale e il formale”. È questo il cuore dell’omelia di Papa Francesco nella Messa odierna mattutina presso Casa Santa Marta.
Dove sei? Dove è tuo fratello? Sono le domande che il Signore pone ad Adamo e a Caino. Papa Francesco le ripresenta nella sua omelia durante la Messa mattutina odierna presso Casa Santa Marta.
La vita ha valore “nel donarla agli altri, nell’amore, nella verità, nella vita quotidiana, nella famiglia”. Papa Francesco commenta nella Messa di Santa Marta il brano della decapitazione di San Giovanni, un racconto che, sottolinea il Papa, è fatto da quattro personaggi.
È il “Dio delle sorprese” che “muta il destino dell’uomo”, quello del passo del Vangelo di Luca che parla dell’Annunciazione, la lettura del giorno che Papa Francesco commenta nella consueta omelia del mattino nella cappella di Domus Sanctae Marthae.
La speranza è una “virtù umile”, ma anche “una virtù concreta,” che non delude mai, perché “la speranza, l’eredità nostra che è la speranza verso qualcosa, è un incontro”, non un “qualcosa di astratto”. Lo spiega Papa Francesco nella Messa quotidiana a Santa Marta.
Gesù cambia la storia, cambia il punto di vista, perché prima della sua predicazione la donna era considerata di “seconda classe”, “era schiava”, “non godeva neppure della piena libertà”. Lo ha detto Papa Francesco nella consueta omelia del mattino nella Domus Sanctae Marthae, dove risiede.
Una Chiesa “femminile”, chiamata ad andare sulle strade della “tenerezza”, ricordandosi che la Chiesa è “madre”. Papa Francesco descrive così la Chiesa nella omelia quotidiana nella Domus Sanctae Marthae.
Il nostro destino è “essere amici di Gesù”, perché Gesù “non rinnega la sua amicizia nemmeno con chi tradisce”. Nella omelia del mattino nella Domus Sanctae Marthae, Papa Francesco si sofferma sull’amicizia con Dio, nella festa di San Mattia, l’apostolo che fu estratto a sorte per prendere il posto di Giuda.
La riflessione di Francesco presso Casa Santa Marta parte dalla parola “stolti”, che per due volte appare nella Liturgia di oggi. Gesù la dice ai, mentre San Paolo si riferisce ai pagani. Ma anche ai Galati, cristiani, l’Apostolo delle Genti aveva detto “sciocchi” perché si sono lasciati ingannare dalle "nuove idee". Questa parola “più che una condanna, è una segnalazione”, spiega il Papa durante l’omelia, secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana.
“L’ipocrisia non è il linguaggio di Gesù. L’ipocrisia non è il linguaggio dei cristiani. Un cristiano non può essere ipocrita e un ipocrita non è cristiano. Questo è così chiaro. Questo è l’aggettivo che Gesù usa di più con questa gente: ipocrita. Vediamo come procedono questi. L’ipocrita sempre è un adulatore o in tono maggiore o in tono minore ma è un adulatore”. Lo ha ribadito stamane il Papa nel corso della Messa a Santa Marta.
Essere docili e non rigidi davanti alla Parola di Dio e quindi bisogna conoscere la Parola e Gesù stesso perchè è Lui stesso a dirci: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono". Lo ha detto questa mattina Papa Francesco nell'omelia della Messa mattutina a Santa Marta.
Papa Francesco invita a fermarsi oggi, per dieci minuti, e pensare alla propria storia per scoprire la bellezza dell’amore di Dio, anche nelle prove. E’ questo il cuore dell’omelia della Messa odierna presso Casa Santa Marta.
“Ascoltiamo la parola di Dio o induriamo il cuore?” È la domanda che si pone Papa Francesco, al termine dell’omelia del mattino alla Domus Sanctae Marthae, riportata da Radio Vaticana. Lo spunto è dato dalla prima lettura, tratta dal profeta Geremia.
Porre le proprie aspettative su Dio, e non confidare nel proprio cuore. Perché “l’uomo che confida nell’uomo, pone nella carne il suo sostegno” si allontana dal Signore. Nell’omelia del mattino nella cappella della Domus Sanctae Marthae, riportata da Radio Vaticana, il Papa ritorna sul tema del peccato che si trasforma corruzione, un tema molto caro a Sant’Ignazio.
Il passo del Vangelo è quello in cui viene chiesto a Gesù se è lecito ripudiare la propria moglie, e per il Papa è l’occasione per ribadire un concetto a lui caro. E cioè che la verità non si negozia, ma si deve anche essere giusti nella misericordia.
Papa Francesco, nella sua Messa Mattutina a Santa Marta, traccia il ritratto del buon cristiano. Il vero cristiano deve sempre sentire su di sé la benedizione del Signore, deve sentirsi scelto e andare avanti per fare il bene.
Quali sono le domande che si deve porre un cristiano? Di fronte a Gesù, che è “la via”, la “strada giusta”, e ad una serie di tipologie di cristiani che “restano fermi”, Papa Francesco invita a un continuo esame sullo stato del nostro cammino cristiano.
“Chi segue Gesù non sbaglia”. Durante la consueta Messa del mattino di casa Santa Marta, Papa Francesco sottolinea che solo Gesù è la strada da seguire. E dice no a cartomanti e veggenti, perché “se fai questo, non segui Gesù”. “Gesù è porta e anche cammino. Se seguiamo Lui non sbaglieremo”.