I pochi minuti trascorsi da papa Francesco davanti alle tombe di don primo Mazzolari nella Chiesa di Bozzolo e di don Lorenzo Milani nel piccolo cimitero di Barbiana rappresentano il cuore del viaggio che questa settimana il pontefice a voluto compiere in Lombardia e Toscana. Poche ore, intense e di particolare interesse che hanno acceso l’interesse verso due sacerdoti definiti da molti, anche nella Chiesa, “scomodi”. Un viaggio “incandescente” anche sui blog e sui social network italiani. Noi qui ogi vogliamo soffermarci alla stampa locale e in particolare ai giornali diocesani di Cremona e Firenze che hanno dedicato ampio spazio, come era prevedibile, all’evento tanto atteso.
Don Primo Mazzolari e Don Lorenzo Milani hanno lasciato nella Chiesa "una traccia luminosa, per quanto scomoda". Così il Papa ha esordito nella sua tappa a Bozzolo dove ha reso omaggio alla tomba di Don Primo Mazzolari.
Che senso ha la visita di Papa Francesco domani a Bozzolo, per pregare presso la tomba di don Mazzolari, nella chiesa parrocchiale di Bozzolo? Lo abbiamo chiesto a don Bruno Bignami, presidente della fondazione ‘Don Primo Mazzolari e docente di Teologia morale dell’Istituto Teologico dei seminari di Crema–Cremona–Lodi–Vigevano.
Quando arrivò, nel 2015, il nulla osta della Congregazione della Causa dei Santi per l’avvio della causa di Beatificazione di Don Primo Mazzolari, si parlò di un cambiamento di un’epoca. Ora, Papa Francesco andrà personalmente a rendere omaggio sulla tomba di don Primo, a Bozzolo, in provincia di Mantova, il prossimo 20 giugno.